Integratori alimentari e sport drink non dovrebbero sponsorizzare manifestazioni sportive. Si dà credibilità a prodotti non necessariamente utili
Integratori alimentari e sport drink non dovrebbero sponsorizzare manifestazioni sportive. Si dà credibilità a prodotti non necessariamente utili
Redazione 30 Settembre 2014Le manifestazioni sportive dovrebbero rinunciare alla sponsorizzazione da parte di produttori di integratori alimentari e di sport drink, perché possono ingannare il pubblico, dal momento che la loro utilità e il loro beneficio per la salute non sono stati provati. Lo sostiene uno studio condotto dall’Institute of Sport, Exercise, and Active Living, dell’australiana Victoria University, pubblicato dal Journal of Medical Ethics.
I due autori, Simon Outram e Bob Stewart, osservano che una campagna pubblicitaria di successo elimina o minimizza ogni scetticismo nei confronti del prodotto. In questo caso, si determina una forma nascosta di associazione, che induce a vedere gli energy drink e gli integratori alimentari come parte dell’impegno sportivo stesso ed è per questo che le aziende produttrici investono molto nelle sponsorizzazioni sportive, utilizzando nelle pubblicità campioni famosi. In sostanza, il mondo sportivo si trova a dare credibilità ingiustificata a prodotti che altrimenti non verrebbero necessariamente visti come intrinsecamente sani e utili all’esercizio fisico e alla pratica sportiva.
Beniamino Bonardi
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Non concordo con la critica contro l’uso degli integratori nello sport, sia dilettantistico sia agonistico.
Purché siano veri integratori e non bufale, se ben usati contrastano o minimizzano l’uso di sostanze dopanti ampiamente usate in queste attività.
Esistono integratori minerali, vitaminici, proteici e stimolanti funzionali, che accrescono la disponibilità energetica della sorgente alimentare appropriata per ogni tipo di sport.
Ogni volta che si affronta l’argomento integratori, emerge la diatriba stucchevole e pregiudiziale che non essendo farmaci, siano inefficaci.
Polemica che fa il paio con la medicina ufficiale e quella genericamente definita alternativa, che non ha nulla di alternativo ma complementare e preventiva, come lo è l’integrazione alimentare, di cui si discute.
Argomento molto attuale, a questo proposito mi piacerebbe segnalare un articolo pubblicato su l’Adige, il giornale locale del Trentino, proprio in merito ad una corsa podistica per bambini con relativa promozione su integratori alimentari http://saluteducazione.wordpress.com/2014/09/26/integratori-rischi-per-i-bambini/