Vi scrivo per raccontarvi della spiacevole scoperta che ho documentato con delle foto (scusate la qualità ma sono state fatte con lo smartphone dato che avevamo già cominciato a cenare).
L’altro giorno stavamo consumando l’Insalata Bonduelle mista, con data di scadenza 24 luglio, acquistata in un supermercato Auchan di Venaria. Quando a un certo punto abbiamo trovato un verme. L’episodio mi ha infastiditi, ma parlandone con colleghi di lavoro uno di loro mi ha raccontato di avere trovato anche lui un insetto, ma vivo!
Notevole, se pensiamo a quanto si fa pagare per una busta da 200g (ben 2,00€).
Sandra
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Osservando le fotografie inviate dalla lettrice notiamo due cose che val la pena sottolineare: il corpo estraneo è una crisalide di lepidottero (farfalla) e non un verme. Nella busta di insalata compiano anche altre verdure non presenti nella confezione e quindi aggiunte successivamente.
Abbiamo inviato la lettera all’azienda produttrice che ha risposto come segue.
Bonduelle Italia opera con materie prime di origine prevalentemente italiana, provenienti da fornitori valutati e selezionati appartenenti ad un circuito controllato che rispondono a determinati requisiti di affidabilità.
L’azienda gestisce la problematica dei corpi estranei grazie al posizionamento di selezionatrici ottiche in grado di intercettare ed eliminare gli eventuali corpi estranei presenti. Queste macchine sono posizionate prima del confezionamento, sulle linee di lavorazione di prodotti più sensibili come, ad esempio, le insalatine. In seguito, in base al piano di campionamento dal laboratorio, si procede – grazie ai laboratori interni – a un controllo analitico che non riguarda solo le materie prime, ma anche l’acqua utilizzata per le fasi di lavaggio ed eventuali tracce di fitofarmaci.
Il settore Ricerca e Sviluppo di Bonduelle Italia investe moltissimo tempo, risorse ed energie per cercare soluzioni e garanzie sempre maggiori per i propri consumatori. Ciò nonostante e malgrado la costante applicazione delle più stringenti procedure di controllo nel corso del ciclo produttivo delle insalate di quarta gamma, incidenti come quello riportato non sono da considerare assolutamente inverosimili. L’incidenza di tali incresciosi accadimenti è oggi nell’ordine dello 0,0002% percentuale che Bonduelle Italia ritiene accettabile, anche se sempre perfettibile.
Tuttavia, per la segnalazione in oggetto, è opportuno osservare che il prodotto Bonduelle coinvolto “Tenere insalatine” è stato arricchito dalla consumatrice con altri vegetali di prima gamma ugualmente a rischio corpi estranei (sedano e finocchi), come è possibile evincere dalle fotografie allegate alla segnalazione stessa.
Pertanto Bonduelle chiede alla consumatrice di fornire tutti i suoi riferimenti per poter essere contatta direttamente dal servizio consumatori dell’azienda, in modo da attivare una procedura di garanzia finalizzata ad accertare l’episodio da un punto di vista tecnico, provvedendo a uno scrupoloso vaglio dei processi produttivi e delle misure di sicurezza presso il proprio stabilimento.
Bonduelle Italia
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
Posso permettermi un commento?
La signora meglio avrebbe fatto a chiamare Bonduelle, invece che il Fatto Alimentare.
In questa maniera, avrebbe ottenuto una risposta, che avrà comunque, senza sputtanare l’azienda, soprattutto in ragione del fatto che la larva potrebbe non essere di derivazione Bonduelle ma aggiunta con gli altri ingredienti.
Invece, così facendo e dimostrando anche molto pressappochismo, rischia di rovinare l’immagine di una azienda e – in caso limite ma perché no – mettere a repentaglio posti di lavoro se l’azienda dovesse avere ricadute di prestigio (non credo sia questo il caso, ma è buona norma che prima di parlare, occorre sempre essere strasicuri di come sono andate le cose, altrimenti per nulla si rovinano aziende, e non possiamo permettercelo).
Cordiali saluti
Quando è capitato a me ho chiamato la Bonduelle: non rispondeva nessuno e non mi hanno mai richiamato.
Non è scontato che un’azienda risponda tempestivamente a un cittadino…e se Bonduelle e’ in grado di fornire risposte attendibili non corre alcun rischio, anzi migliorerà la propria immagine..anche a me un insetto nell’insalata non sembra la fine del mondo, ma se fosse stato un pezzo di metallo? Se qualcosa non funziona nei sistemi di controllo, e’ interesse anche dell’azienda scoprirlo
Che l’azienda richiami o no è segno solamente della qualità della cura del cliente, ma credo che un passaggio presso il servizio consumatori dell’azienda debba essere fatto prima di spiattellare tutto sui mezzi di comunicazione (se poi si ritiene necessario far sapere che c’è una larva nell’insalata…).
Che l’azienda richiami tempestivamente sarebbe ottimo, ma non è che in azienda stiano tutti lì pronti a rispondere, probabilmente ci sono anche eventi, situazioni, banalmente le ferie del referente, che impediscono una risposta tempestiva (che sarebbe: signora, butti via tutto se le fa schifo).
Certo che è interesse per l’azienda scoprire se qualcosa non va, sicuramente non tramite la stampa, soprattutto se non c’è certezza che quella bestiola l’ha lasciata lì Bonduelle.
A me è successo moltissime volte di trovare situazioni non conformi, per mia fortuna ho trovato sempre servizi consumatori rapidi nella risposta, mai mi sarei sognata di mettere in mezzo – subito e irrevocabilmente – la stampa.
Ricordatevi poi che ormai con Internet si ritrova tutto e “macchiare” così, mentula canis, il nome di una realtà aziendale è del tutto inappropriato.
Ma è un mio pensiero, chiaramente
Infastidire è corretto, ma molti punti vendita di catene varie distribuiscono verdure trattate chimicamente in modi sicuramente più dannosi di quanto non accada in catene di GDO preoccupare di una qualità reale e non solo basata sull’aspetto.
un verme è vivo? Bene! Mangiando quell’insalata anch’io resterò vivo come lui!
la crisalide sarà stata sicuramente viva anche se non lo sembrava.
Meglio un rischio visibile e asportabile che un veleno sulla rossa e lucente mela di Biancaneve.
l’agricoltura non è ancora industria. L’imponderabile (leggi: altri VIVENTI appassionati di insalata) è sempre presente.
Sottoscrivo in toto quel che scrive Luca.
Trovare un insetto o i segni di insetti su frutta e verdura è prova di un utilizzo moderato e considerato dei trattamenti antiparassitari (tossici anche per l’uomo).
Capisco il disappunto nel fatto che dovrebbe essere già pulita lavata e tagliata. Ma si consoli, gentile Vale: una svista produttiva capita (le macchine, come gli uomini, non sono perfette), ma ha acquistato un prodotto non intriso di pesticidi, dettaglio da non trascurare specie per le verdure crude. 🙂
E’ successa anche a me la stessa cosa qualche anno fa, in questo periodo. Però io avevo trovato uno scarafaggio ed era nell’insalata pronta. Dopo aver mangiato qualche forchettata a un certo punto ho pescato il povero insetto, ovviamente morto. All’insalata, purtroppo, non avevo aggiunto nulla. Magari, se l’avessi rovesciata in un’insalatiera invece di mangiarla direttamente dalla confezione, mi sarei accorta dell’ospite prima di iniziare a mangiare. Purtroppo, invece, ho scoperto lo scarafaggio solo dopo averlo infilzato. Per fortuna, almeno, non stavo mangiando distrattamente altrimenti magari lo avrei pure masticato.
Dopo aver vomitato ho chiamato più volte il servizio clienti dell’azienda che non ha mai risposto. E ho o lasciato almeno due messaggi in segreteria, spiegando l’accaduto e lasciando il mio numero di cellulare. Non mi hanno mai richiamato.
Lavoro nel campo alimentare, mi occupo di ispezioni. Personalmente ho visitato diversi grossi stabilimenti che producono queste verdure di quarta gamma. Il ritrovamento di insetti può avvenire qualora si utilizzano le verdura cosidette di prima gamma e cioè derivate direttamente dal terreno alla tavola. Quando ci si affida a queste grosse aziende trovo sia quasi impossibile possa avvenire alcun ritrovamento: il rilevatore ottico, cui accenna Bonduelle, oserei dire sia infallibile. Visto con i miei occhi: aggiungendo anche solo un minuscolo pezzettino di carta o qualsiasi altra cosa non sia quella programmata si blocca lo scorrere della produzione, entra in funzione un attrezzo che getta via una porzione di alimento, forse anche troppo abbondante, in cui è stato individuato il corpo estraneo….
io avrei fatto la stessa cosa che ha fatto la signora, avrei contattato l’azienda per conoscenza.Sono insalate gia lavate e come tali non possono succere queste cose.Basta una segnalazione per conoscenza.
Contattando Il Fatto Alimentare la consumatrice ha probabilmente ottenuto più rapidamenteuna risposta molto rapida e scrupolosa dall’Azienda; in ogni caso la tipologia di prodotto è sicuramente tra le più esposte a rischi di questi tipo destinati inoltre ad avere facilmente eco sui media pur essendoci concretamente un basso rischio per la salute. Certamente fare contestualmente una segnalazione per conoscenza anche all’Azienda sarebbe stato forse meglio.
Se lo scopo è quello di ottenere una risposta da parte di un’azienda, l’unica azione plausibile è quella di contattare l’azienda stessa. A maggior ragione visto che stiamo parlando di un episodio che non ha in alcun modo ripercussioni sulla salute dei consumatori.
E’ chiaro che se l’azienda non dovesse rispondere alla legittima richiesta del consumatore, allora sì, se il consumatore ha a cuore il problema e necessita di una risposta, persegue altre vie.
Ma saltare a priori l’azienda e rivolgersi direttamente ad altri soggetti significa semplicemente che l’obiettivo non è avere una risposta, ma voler in qualche modo “punire” l’azienda come risarcimento del “torto” subito.
A chi dice che queste cose non possono succedere o che i rilevatori ottici siano infallibili ricordo che il rischio zero non esiste. La probabilità che accada può essere fortemente improbabile, ma non zero. Esistono gli errori da parte degli operatori umani così come possono esistere le anomalie dei sistemi di rilevazione. Sostenere che queste cose non possano succedere è pura utopia.
spesso le aziende non rispondono nemmeno ai reclami di clienti, mi è successo con una nota marca di panettoni in cui ho trovato un grosso pezzo di metallo, probabilmente un pezzo di una coclea impastatrice, o una nota marca dolciaria in cui ho trovato all’interno di un uovo di cioccolato un lungo capello nero…..
ho contattato la Bonduelle, tramite il loro form presente sul loro sito, dopo aver trovato un pezzettino di legno in un sacchetto di insalata. L’azienda mi ha risposto con tempestività e professionalità.