Si chiama H5N8 e non è pericoloso per l’uomo. Tuttavia il ceppo di influenza aviaria che sta progressivamente guadagnando terreno in Europa, proveniente dall’Asia Centrale, spaventa le autorità sanitarie, e ha già causato la soppressione forzata di decine di migliaia di animali negli allevamenti.
Ancora una volta tra i Paesi colpiti c’è la Danimarca, già messa a dura prova dalla diffusione del Sars-CoV-2 negli allevamenti di visoni, con il conseguente abbattimento di 17 milioni di capi. In questo caso, stando a quanto riferisce la Reuters, il governo ha ordinato l’eliminazione di oltre 25 mila polli e imposto il divieto di esportare carne e uova per tre mesi, dopo che erano stati scoperti alcuni casi in allevamenti nella zona ovest del paese.
Anche la vicina Germania ha deciso di abbattere 16 mila tacchini dopo aver scoperto, in un allevamento sull’isola di Rügen, nella zona orientale dello stato di Meclemburgo-Pomerania Occidentale, la presenza del ceppo H5N8 (il ventitreesimo rinvenimento dalla fine di ottobre). Il giorno successivo è stata la volta di un altro allevamento, dove potrebbero essere uccisi fino a 70 mila polli e mille anatre. Nelle settimane precedenti nei vicini Paesi Bassi erano stati soppressi altri 48 mila polli, e anche il Regno Unito aveva dovuto fare lo stesso con 13 mila uccelli.
Ma forse l’allarme che più preoccupa è quello che arriva dalla Corsica, non tanto per l’entità del focolaio, ma per la posizione dell’isola. In quel caso l’influenza aviaria H5N8 è stata rinvenuta nel reparto animali di un garden center, dopo che un’insolita moria di uccelli aveva insospettito le autorità locali. A quanto si sa, sembra si tratti dello stesso ceppo rinvenuto in Nord Europa, fatto che si spiega, secondo alcuni esperti francesi, non – come sarebbe logico attendersi – con le rotte migratorie degli uccelli, che proprio in questi giorni stanno transitando verso l’Africa, ma con il trasporto incauto e senza le opportune pratiche di sanificazione di animali vivi dalle zone dove è stata segnalata l’infezione. Secondo i media francesi sono stati soppressi quasi 500 uccelli tra polli, fagiani, oche e tacchini ed è stato attivato il sistema di sorveglianza e prevenzione. L’Anses sta seguendo da vicino l’evoluzione della malattia, così come stanno facendo Ecdc e Oms.
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Giornalista scientifica