Sono stata alla sede del Sole 24 Ore in occasione di un evento organizzato la settimana scorsa e ho notato, nella mensa, alcune indicazioni di allergeni che sembrano innovative rispetto ad altre. Vorrei sapere l’opinione di Dario Dongo a riguardo.
Teresa
Buongiorno Teresa,
dalle immagini ricevute, si può evincere l’attenzione del gestore della mensa verso i consumatori allergici.
Le persone allergiche a uova e latte – ad esempio – possono trarre utili informazioni dalle notizie sull’assenza di latte e lattosio in alcuni dei piatti identificati con precisione.
Non è invece altrettanto chiara l’informazione rivolta ai consumatori allergici ai cereali contenti glutine (es. frumento, orzo, avena, grano khorasan), poiché l’informazione “senza” è riferita in termini generici alla farina e non anche ai suoi ingredienti di base, che possono essere diversi.
Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade
Bg
Purtroppo ancora ad oggi dall’entrata in vigore della normativa le carenze da parte degli operatori sono ancora tante e lacunose.
Il primo elemento che determina lacune e imprecisioni sono gli approvvigionamenti delle materie prime che costituiscono il piatto dal quale si determinano gli allergeni.
Nelle.mia piccola esperienza ho conosciuto una azienda che produce un software bello esteticamente e funzionale in quanto si può modificare on line il piatto e di conseguenza gli allergeni….e bello stesso tempo informare gli utenti finali.
Se volete approfondire scrivere in privato.
Attenzione da questo mese sono partiti i controlli e le sanzioni ….
se abbiamo in mente lo stesso software, è una porcheria…poco funzionale e non chiaro.
Sono dietista presso una “piccola” ditta di ristorazione collettiva, e le difficoltà nell’indicare allergeni e/o ingredienti sono davvero notevoli per la molteplicità dei prodotti serviti e la quantità delle strutture che seguiamo, nelle quali operano cuochi diversi ognuno con le proprie ricette personali. Dal canto nostro cerchiamo di agire nel modo migliore possibile, ma spesso a causa della fretta per paura di sanzioni o altro la tentazione di fare un lavoro a forfait (evviva gli eufemismi) è tanta.
Mi ritengo fortunata a lavorare in una ditta che preferisce far aspettare un po’ di più il cliente per potergli fornire indicazioni complete e corrette, piuttosto che buttare lì dei fogli compilati alla meglio con indicazioni approssimative dettate dalla fretta, che rischiano di essere controproducenti quando non dannose a tutti gli effetti.