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Il 2013 si prospetta come un anno in cui vi sarà grande fermento in campo legislativo per gli imballaggi e i materiali a contatto con gli alimenti. A livello europeo ed italiano sono previste evoluzioni sia per i prodotti normati sia per quelli privi di legislazione.

 

La ceramica è solo uno dei materiali coinvolti nel processo di aggiornamento: la legge europea attualmente in vigore risale al 1984 e limita come sostanze pericolose solo il piombo ed il cadmio. La nuova normativa estenderà probabilmente i divieti ad altri metalli pesanti e abbasserà  di circa 100 volte (!) i limiti attualmente previsti per piombo e cadmio.

La discussione ha coinvolto anche altri materiali che attualmente non sono regolamentati a livello europeo come il vetro, per cui in Italia esiste già una legge in materia, e le superfici smaltate.

 

Le norme sulla plastica, da sempre nell’occhio del ciclone, verranno  aggiornamente da limiti emanati o in fase di costruzione del Regolamento Europeo 10/2011 con particolare attenzione alle differenti tipologie di alimenti con cui il materiale entrerà in contatto e con la messa a punto di nuovi test.

 

Ancora aperta la questione del BPA (bisfenolo): alcuni Stati europei hanno preso strade autnome, limitandone la presenza  in diversi materiali a livello nazionale, mentre  in Europa il divieto riguarda  solo i biberon in policarbonato. È auspicabile pensare che vi saranno prese di posizione nette anche da parte della Commissione Europea visto che l’EFSA sta avviando nuovi ed approfonditi studi sul tema.

 

Le autorità di controllo invece, sempre nell’ottica di tutelare i consumatori, stanno intensificando le ispezioni, accertando l’idoneità anche a livello “documentale”. E’ necessario che chi produce imballaggi disponga di prove attestanti “il grado di purezza alimentare” dei materiali utilizzati. Su questo tema supporto arriverà dall’Istituto Superiore di Sanità con il cosiddetto “Progetto CAST 2”, linee guida per i produttori di materiali ed imballaggi per alimenti, affinché possano adempire agli obblighi legislativi.

 

L’Italia, dopo l’ottimo lavoro legato al progetto CAST (Linee guida per l’applicazione del Regolamento 2023/2006/CE alla filiera di produzione dei materiali e oggetti destinati a venire in contatto con gli alimenti) sempre realizzato dall’ISS e tradotto in inglese perchè diventato un punto di riferimento in Europa, potrebbe diventare un “modello” per gli altri Stati dove gli imballaggi sono poco, o addirittura per nulla, normati.

Insieme alla Germania, l’Italia risulta essere il Paese “più sicuro” sotto il profilo legislativo: plastica, vetro, carta e cartoni, ceramica, acciaio e leghe, alluminio sono solo alcuni dei materiali per cui esistono Decreti Ministeriali (seppur datati in alcuni casi) che stabiliscono regole chiare.

 

Tutto questo lavoro è il frutto  della collaborazione tra istituzioni, Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA),  Centro comune di ricerca della Commissione europea (DG JRC con sede ad Ispra – Varese) e delle Federazioni di categoria, tanto che in  Europa si comincia a parlare di “Italian approach to food packaging” (approccio italiano agli imballaggi): un motivo di vanto che dovrebbe spingere il nostro Paese a proseguire su questa strada, senza fermarsi.

 

Luca Foltran

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