il gigante, supermercati
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La catena di supermercati Il Gigante che pretendeva dai fornitori un contributo di 1,0 € per ogni fattura trasmessa via Posta Elettonica Certificata

Nel mese di marzo 2013 il Fatto Alimentare  denunciava la pratica commerciale sleale della catena di supermercati  Il Gigante che pretendeva dai suoi fornitori un “contributo di 1,0 €” per ogni fattura trasmessa via Posta Elettonica Certificata (PEC). Con altrettanta celerità, e un pizzico di soddisfazione, siamo lieti di comunicare che la catena in questione ha rinunciato a tale pratica.

 

Da anni ci occupiamo della piaga delle pratiche commerciali sleali, seguendo i lavori in corso in Europa e la legislazione italiana, cui abbiamo pure dedicato l’ebook “Articolo 62, una rivoluzione” (che si può scaricare gratuitament e dal sito). Abbiamo denunciato le interpretazioni errate da parte di vari organi di stampa,  rispondendo ai molti quesiti. Abbiamo portato esempi concreti di pratiche inammissibili, invitando i lettori a segnalarne altri.  Solo se ci si affranca dallo storico muro di omertà sulle trattative commerciali si può ottenere l’applicazione di una legge che é giusta ed é utile a tutti, distributori compresi. Per giocare ad armi pari e carte scoperte, senza assi nella manica come gli sconti retroattivi di fine anno, o i ritardi sui pagamenti di merci già rivendute.

 

Il caso dei supermercati  Il Gigante é un buon esempio di cosa si può e si deve fare per affermare i prinicpi. La pratica scorretta é stata denunciata dal Fatto Alimentare segnalando la vicenda all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, e il distributore ha deciso di modificare atteggiamento, come risulta dalla lettera della catena  Il  Gigante inviata in questi giorni ai fornitori.

 

Dario Dongo

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