Ho acquistato una confezione di gamberetti surgelati da Esselunga e ho scelto la marca Smart, caratterizzata dalla busta di colore giallo e soprattutto dal prezzo conveniente trattandosi della linea economica della catena di supermercati milanese. Il prezzo di 12 €/ kg risulta inferiore rispetto agli altri gamberi che costano dai 17 ai 33 €/kg, per i più cari, quelli argentini. Nella fattispecie i gamberetti Smart provengono dall’India (Indopacifici) dove vengono pescati, sgusciati, scottati e poi confezionati per il lungo viaggio.
Sapendo di non avere comprato un prodotto di qualità eccelsa, decido comunque di cucinarlo. Sorvolo sull’odore (da crudo) e sul sapore (da cotto) perché sono rimasto esterrefatto, ma dopo una breve cottura in padella i gamberetti si sono talmente ristretti da “scomparire” o quasi. Basta vedere la foto sotto per rendersene conto. Al contrario di quanto narrano le sacre scritture sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, in questo caso i gamberetti si sono rimpiccioliti da diventare quasi “invisibili” (oltre che insapori…). Mi chiedo quale sia l’astuzia che usano gli indiani per ottenere queste performance. Ho segnalato alla catena di supermercati quanto accaduto allegando foto e dettagli e mi ha risposto come segue.
La risposta di Esselunga
Sono stati effettuati i dovuti approfondimenti sul lotto in questione e, in generale, sul prodotto. I gamberetti, per loro natura, tendono a trattenere acqua che, nella successiva fase di cottura, viene rilasciata portando quindi ad una riduzione della dimensione del gamberetto stesso. L’entità di tale riduzione dipende anche dalla cottura effettuata; infatti, più la cottura avviene ad alte temperature e per tempi prolungati, più il prodotto tenderà a rimpicciolire a causa di una maggiore perdita di umidità.
Sul lotto in oggetto della segnalazione (L 3J13 13/09/2023 A1 scad. 09/2025) era già stata effettuata una prova cottura, sbollentando il prodotto per 1-2 minuti previo passaggio dello stesso sotto acqua fredda corrente (come indicato in etichetta), in data 13/08/2024 dalla quale non erano emerse anomalie o fuori standard.
I gamberetti fanno i test
In seguito alla segnalazione è stata effettuata un ulteriore prova di cottura, in questo caso sia sbollentando il prodotto per 1-2 minuti sia cuocendo il prodotto in padella per 4-5 minuti, la quale non ha mostrato anomalie dal punto di vista organolettico ma dalla quale emerge come la cottura possa impattare sulla dimensione finale dei gamberetti. Nella foto allegata si vedono rispettivamente i gamberi così come si presentano dopo semplice scongelamento, dopo breve sbollentatura e dopo cottura prolungata in padella notando infatti una maggior riduzione della dimensione dei gamberetti nel caso della cottura in padella.
Il fornitore, inoltre, effettua a sua volta delle prove sia sulla materia prima in arrivo (comprensive di controlli di pezzatura e prova cottura) che su ciascun lotto di prodotto finito con ulteriori prove di cottura; in quest’ultimo caso, solo se tutti i controlli risultano conformi il lotto di prodotto finito viene sbloccato.
A chiusura della segnalazione, ci siamo anche occupati di effettuare una verifica dei reclami ricevuti su tale referenza, riscontrando come non siano giunte, nel 2023/2024, reclami in proposito.
La replica: anche odore e sapore deludono
Dopo la risposta di Esselunga ho ripetuto la prova comprando una nuova confezione di gamberetti, sbollentandone una parte per 1-2 minuti e cuocendo i restanti in padella per 4-5 minuti. Il risultato è praticamente identico al precedente. I gamberetti si sono ristretti e il volume è più che dimezzato. C’è di più, come era accaduto la prima volta, anche durante questo tentativo, all’aprire la confezione, ho avvertito un odore per niente gradevole. Anche la prova di assaggio è stata a dir poco deludente, perché i gamberetti non avevano alcun sapore.
La fotografia di Esselunga comunque conferma il rimpicciolimento esagerato dei gamberetti. La conclusione è che: i 400 g di crostacei presenti nella busta, quando finiscono nel piatto diventano 150 g; l’odore dei gamberetti crudi risulta sgradevole; il sapore dei crostacei una volta cotti è inesistente. Se a tutto ciò si somma il fatto che i crostacei indiani percorrono 6.000 km per arrivare in Italia c’è da mettersi le mani nei capelli.
© Riproduzione riservata. Foto: Ilfattoalimentare
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Non so se questo è il caso perché non compro mai questi prodotti, ma sui prodotti ittici surgelati viene fatta spesso una glassatura con acqua per aumentare il volume. Riguardo all’odore, l’ittico surgelato spesso ha odore di ammoniaca dovuto al processo di surgelazione meccanica. In caso di surgelazione criogenica questo non si avverte. Come si sottolinea giustamente questi prodotti oltre ad essere di qualità mediocre hanno un impatto ambientale devastante. Occorre esserne consapevoli quando si acquista.
Ho 33 anni, a 12/13 ho preparato le mie prime pennette alla vodka. I gamberetti facevano lo stesso effetto. Ad ogni modo non capisco questo studio. A prescindere chel la riduzione avviene anche nel gambero fresco. Ma perché sindacalizzare su un prodotto “low cost” proveniente dal mare indiano
Se lei vive in un mondo di favole in cui preferisce chiudere gli occhi per non vedere o perché se ne frega dell’ambiente, allora come dice Lei, non sindacalizziamo e lasciamo che tutto “vada a rotoli” distruggendo l’ambiente
A prescindere dal restringimento , hanno sapore e odore sgradevoli,
Certe volte si deve spendere un po di più x avere la qualità…Prodotti SMART costano poco rispetto ad altri e quasto e il risultato…Comprare ITALIANO e possibilmente
fresco .
E bravo, ma i gamberetti italiani non esistono e nemmeno quelli freschi perché questi tipi sono spesso lavorati direttamente sulle navi!
Dai, siamo seri nelle risposte…
Con questa scusa che per avere cose migliori dobbiamo sempre necessariamente spendere di più e non il giusto, alla fine non riusciamo a prendere né quelle buone ne quelle cattive
Spesso e volentieri, acquistare i prodotti più economici, non si risparmia, anzi si gettano soldi in prodotti ambigui per la salute e per l’ambiente……
Sono un’affezionata cliente Esselunga. Dei prodotti Smart compro solo i naselli surgelati decapitati che non sono male. Gli altri prodotti Smart li evito, preferisco pagare un po’ di più ma avere una qualità migliore.
Quei gamberi lì al massimo 1minuto anche meno di cottura altrimenti rimpiccioliscono
Non sono gamberetti, sono una specie di surimi, di gambero non hanno nulla, come si può pensare che gli indiani si mettono a sgusciate miliardi di gamberetti, che da cotti dovrebbero essere rossi.
Sono pescati nell’area IndoPacifico (è obbligatorio indicare in etichetta l’area FAO di pesca), non sono indiani.
E poi non è surimi.
Non si fa polemica se non sa di cosa parla.
Se non sono tipo surimi, cosa sono, alimenti stampati con macchine, non sono gamberetti.
sarebbero da bandire questi gamberetti.. L’IMPATTO AMBIENTALE per allevare questi gamberi è DEVASTANTE. Nei paesi di origine questi allevamenti stanno distruggendo tutte le foreste di mangrovie di quelle zone, che sono delle barriere protettrici contro le mareggiate ma che anche proteggono gli avannotti di varie specie di pesci della zona.. Senza mangrovie sparisce la spiaggia è spariscono i pesci.. Son già stati fatti numerevoli danni all’ambiente a causa di questi vergognosi allevamenti e anche il consumatore finale che acquista questi prodotti è COLPEVOLE DI questi disastri ambientali
Il consumatore è colpevole fino a un certo punto! Colpevole è la grande distribuzione che per commercializzare prodotti ad un costo più basso ci propinano questa roba qua
400g con tutta la glassatura? paghi anche il ghiaccio alla stesso prezzo dei gamberi e l’odore
Bisogna anche analizzare il grado di consapevolezza nell’acquisto e la maturitá del consumatore. Non vi è nessuno obbligo di consumare tal prodotto, anzi intelligenza vorrebbe si evitassero tali vizi alimentari.
I gamberi vanno comprati col guscio/carapace e interi ,se vuoi ottenere lo stesso risultato di quando li acquisti altrimenti otterrai il nulla sul piatto
Ci sono gamberi e gamberetti: non sono la stessa specie
Buongiorno a tutti ,
Il problema del volume è legato alle glassature …. normalmente i prodotti congelati o surgelati vengo sistematicamente rispruzzati ricoperti di acqua nebulizzata , e questo avviene ogni volta che cè un passaggio tra commercianti , indagate ….
Tutti gli addetti ai lavori sanno che i prodotti di pesce surgelati sono quelli che non calano mai anzi aumentano di peso e quidi sono prodotti che hanno grandi margini sicuri che aumentano sempre a dismisura …
Caro Pietro, forse dovrebbe chiedere al Dr. La Pira che è Tecnologo alimentare di spiegarci i principi delle tecniche di congelamento.
Oggi il congelamento di piccole parti si fa con la tecnica IQF.
Il termine IQF sta per “Individually Quick Frozen” (congelato rapidamente individualmente) ed è un’evoluzione tecnologica speciale perché consente di congelare singolarmente tutti i componenti e di mantenerli separati l’uno dall’altro.
Niente a che vedere con le vecchie tecniche di congelamento lunghe, quelle sì che formavano tanto ghiaccio e allo scongelo rilasciavano tanta acqua perché oltretutto rompevano le cellule.
Corretto
Basta non comprarli più…è automaticamente le vendite calano di brutto.
Confermo pienamente anche per gamberetti di medesima provenienza , ma con altro marchio.
E’, semplicemente, un acquisto da evitare.Il surgelato di qualità è un prodotto pratico in molte situazione e – se la catena del freddo è stata rispettata – valido anche per qualità organolettiche pari al fresco.
Ma bisogna saper scegliere.
perchè comperate i gamberetti che viaggiano così tanto e quando arrivano sono stanchi e dimagriti?
Sono un abituale acquirente di surgelati per motivi di tempo e lontananza dal mare, oltre al costo spropositato del fresco.
Non tutto il surgelato è da demonizzare e non tutto il surgelato è da acquistare. Come esperienza personale, qualsiasi pesce indiopacifico fa letteralmente schifo come odore e sapore, soldi buttati via: seppioline, gamberetti, o altro pesce in quelle acque è terribile. Puzza da crudo e da cotto, puoi cucinarli e trattarli come ti pare ma è roba semplicemente che non andrebbe venduta.
Meglio qualche € in più ma proveniente da mari più adeguati. Capisco che per certe zone è una fonte di guadagno per la popolazione, ma la qualità è veramente schifosa.
Scusi una domanda: ma quali sarebbero i mari adeguati?
Da 1 a 2 minuti di sbollentatura + 4 o 5 minuti in padella… Per dei gamberetti?? È già molto che rimane qualcosa. Per dei gamberetti di pezzatura piccola, sgusciati e scottati prima dell’abbattitura , basta metterli in acqua bollente per 3 o 4 minuti e la cottura è già a posto. Con le tempistiche indicate in articolo ci fai gli L1 argentini…
Poi capisco odore e sapore… A prescindere non ti puoi aspettare un buon sapore da un gamberetto/gambero sgusciato… È proprio nella tostatura del guscio che si sprigionano odori e sapori.
Ma questi Ganberetti li vendono solo alla Esselunga ? Perchè se così non fosse bisognerebbe elencare anche gli altri Supermercati che li vendono
Ho lavorato nel settore ittico per circa 70 anni fin da ragazzino sono stato prima commerciante poi imprenditore , il mio compito nel settore ittico è sempre stato principalmente responsabile di produzione, negli anni 1980 sono stato in diversi stabilimenti indiani ad insegnare la lavorazione delle seppie .
Detto questo veniamo ai gamberetti in primis dobbiamo capire la catena del freddo se è stata ottimale fra la pesca e l’arrivo in stabilimento, il più delle volte i gamberetti arriviamo in stabilimento senza ghiaccio e con il carapace nero a questo punto dopo la sgusciatura a macchina vengono immersi in acqua con ghiaccio con diversi additivi ma non tutti vengono elencati in etichetta , comunque gli additivi principali servono sia per toglire le eventuali macchie di ossidazione sullla carne che nel rimanere a contatto con il carapace ossidato è diventata scura poi ci sono additivi che servono per rompere le molecole del prodotto e renderlo una spugna praticamente viene fatto una glassatura interna e non esterne ( fatta la legge trovato il sistema per ingannare ) , cio detto nel settore ittico ci sono una infinita di additivi sia per sbiancare per gonfiare per ammorbidire per intenerire ecc.ecc. i migliori nel produrre questi prodotti per truffare il cliente sono gli spagnoli poi i loro insegnamenti hanno invaso il mondo della produzione ittica .detto questo la qualità del prodotto viene definita su dei documenti che la maggior parte delle volte non rispettano la vera realtà del prodotto e molti operatori nei supermercati di qualità e freschezza non capiscono niente l’importante è quello che c’è scritto sui documenti.