A dispetto di ogni logica il gelato di Grom è vissuto nell’immaginario dei consumatori come un vero cono artigianale anche se non è vero. Lo sostengono anche i due manager che gestiscono l’azienda piemontese che parlano sempre di “gelato come una volta”, senza altre precisazioni.

Ma come ha fatto un’industria con centinaia di dipendenti a diventare la rappresentante del gelato artigianale italiano nel mondo? Qual è il segreto? Il marketing? La pubblicità? Forse tutto ciò, affiancato dalla mancanza di una definizione precisa su cosa si intende per gelato artigianale, e dalla scarsa capacità delle associazioni di categoria di contrapporsi ad un’azienda molto abile nella comunicazione.

 

Ecco il video del programma di Consumi&Consumi di RaiNews24, a cura di Vera Paggi in cui Roberto La Pira svela i segreti della catena di gelaterie più famosa del mondo.

 

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sing sing
sing sing
22 Ottobre 2012 12:22

Probabilmente molto è dovuto al fatto che GROM usa materie prime di qualità eccellente e questo nel prodotto finale si nota…

insomma un gelato artigianale fatto con materie prime scadenti non è migliore solo perché "artigianale"!!!!

Mentre artigianale o non artigianale Grom ha alzato il paletto della qualità sulle materie prime….quello di Grom, ma fatto con

andrea
andrea
22 Ottobre 2012 12:48

Non capisco la vostra campagna su Grom. Preferisco questo gelato sano e industriale, a gelati fatti ogni giorno con polverine ed ingredienti di dubbia qualita’.

Martino
Martino
22 Ottobre 2012 14:10

Per Andrea: io non credo ci sia nessuna campagna "contro" grom, ma solo credo sia giusto mettere i puntini sulle i, ma tutti e per tutti, come per il vino che non fa bene al cuore e la bresaola che si crede un afrodisiaco…insomma, è bene sempre che i messaggi pubblicitari siano sempre onesto e veri e non quasi tali.

Gianmarco
Gianmarco
22 Ottobre 2012 14:29

Sarà ma di gelatai che sbucciano i pistacchi a mano e li tritano nel loro macinino della bottega io ancora non li ho trovati…. se qualcuno ne conosce me lo dica!
Anche i gelatieri cosiddetti "artigianali" alla fine usano i semi-lavorati….
Alla fine conta la prova dell’assaggio e della digestione (quello di Gromm è uno dei pochi che non mi fa star male) e per me , al momento, Gromm vince su tutti quelli che conosco (e non sono vittima del marketing: i primi gelati Gromm li ho mangiati per caso senza averne mai sentito parlare ed è stata subito una folgorazione!)

Alessandra
Alessandra
22 Ottobre 2012 15:20

Per correttezza c’è da dire che molte gelaterie si fregiano della dicitura "artigianale" ma vengono rimessi in macchina e rimantecati, perchè non sono stati esauriti in giornata.

pietro
pietro
22 Ottobre 2012 18:45

Posseggo una macchina "gelataio" da quasi 30 anni e qualche quintale me lo sono autoprodotto , quando giro in Italia ed in Europa faccio ovunque degli assaggi nelle gelaterie che incontro , qualche conoscenza del prodotto penso di averla sviluppata sul campo : GROM non è male , ne ho provato anche di meglio ovviamente …….Qui mi pare venga invece messo in discussione il fatto che un industria , seppur di qualità , definisca artigianale il suo prodotto , non esiste !
E’ come quando una puntata di REPORT documentò che alcune griffe dell’alta moda facevano produrre le proprie borse in laboratori cinesi di Prato, il prodotto non era fato male……ma si veicolava il prodotto come artigianale a colpi di 600â

kikko
kikko
22 Ottobre 2012 18:55

esistono gelaterie ancora più artigianali di grom(veramente) che producono un gelato mille volte peggiore.così come ci sono realtà ancors meno artigianali che lo fanno migliore…come la mettiamo???

Alex
Alex
22 Ottobre 2012 19:44

Dottor La Pira, non è chiaro quale sia il suo obiettivo nel ripubblicare con titoli sempre più denigratori, lo stesso articolo già ampiamente sviscerato dai più e ormai privo di qualsiasi carattere di novità.
A questo punto sorge il sospetto che questa sua personale crociata celi motivi reconditi o sia comunque mirata al discredito del marchio Grom in quanto tale.
Ciò che piace è incontestabile, lasciamo agli Italiani il diritto di scegliere ciò che è di loro gusto, visti i tempi già in se’ poco gratificanti.
La questione semantica, inoltre, appare sterile in quanto tale.
Resta quindi la sensazione di una spasmodica ricerca di visibilità da parte sua a spese del nome Grom, fatto che non le farebbe certo onore.
Ma vogliamo credere nella sua buona fede e aldilà della qualità intrinseca del "prodotto Grom", le saremmo grati se, a meno di eclatanti novità, volesse soprassedere su questo tema, palesemente privo di soluzione che assomiglia tanto al pendolo di Foucault posto all’equatore.
Grom è pur sempre una dinamica e brillante azienda italiana, il suo tentativo di sfatare il mito a tutti i costi e con queste argomentazioni le si ritorce contro, alla fine di lei resta il retrogusto di una malcelata invidia e di Grom il dolce profumo delle sue creme. Secondo lei i consumatori cosa preferiranno?

stefano
stefano
22 Ottobre 2012 20:29

Anche per me come Gianmarco non capisco questo accanimento , mi farebbe credere che sotto tutto questo accanimento ci sia un qualcosa di losco , i gelati di GROM io gli ho scoperti per caso , assolutamente sublimi e quelli alla frutta sanno finalmente di frutta e non come quelle schifezze di quasi tutte le altre gelaterie , quindi mio caro La Pira starebbe toppando di brutto , qualcosa mi puzza di strano sotto tutto questo accanimento , abbiamo una azienda italiana che porta qualità made in Italy per il mondo e nel nostro stesso Paese e lei andrebbe a sparare contro , ma si interessi di altre Multinazionali che ci fanno mangiare cacca per favore , io non approvo questo comportamento , 3 , dico tre articoli contro Grom , qualcosa mi direbbe che non torna .

SERGIO
SERGIO
24 Ottobre 2012 21:00

Grom é una lezione per tutti gli imprenditori. Quanti con un buon prodotto tra le mani, sanno poi comunicare per farlo conoscere ? Ã

Serena1974
Serena1974
23 Ottobre 2012 09:40

Esistono gelateria artigianali peggiori, ma possono chiamarsi artigianali. Ma soprattutto esistono gelaterie artigianali vere, e anche migliori di Grom. E sì, di gelatai che si sbucciano la frutta a mano ne ho visti diversi, mi spiace per chi non li ha mai trovati, ma non per questo deve decidere che non esistono.
Ce n’è una a Bollate per esempio, è il punto vendita di un’azienda agricola e vendono anche latte crudo in loco.

marco
marco
23 Ottobre 2012 10:04

Provate De’ Coltelli a Pisa.
Non lavoro per loro, spero non sia considerata pubblicità. Sono stato studente a Pisa ed è l’unica diversa dal solito.

Betta
Betta
23 Ottobre 2012 10:12

Questo risponde ad una domanda che mi facevo l’ultima volta che sono passata davanti ad una gelateria GROM: Perchè fanno in modo che ci sia sempre la fila di persone che aspettano il gelato? Anche se, quando le conti, scopri che sono meno che non davanti alle altre gelaterie, sembra sempre che tutti aspettino solo di comprare il loro gelato.

Roberto La Pira
Roberto La Pira
23 Ottobre 2012 16:32

Stefano, abbiamo scritto molti articoli sui gelati e molti sul gelato artigianale, spiegando le diverse metodologie di preparazione e criticando anche certe tipologie. Nessun accanimento ma solo la voglia di aprire un dibattito sul problema del vero e del finto gelato artigianale. Grom è una realtà importante nel settore e, come succede ad altre realtà alimentari importanti (Barilla , Ferrero, Coca Cola , Esselunga, Coop…) compaiono spesso articoli dove si parla di loro. E’ il mestiere.

Luca
Luca
23 Ottobre 2012 20:07

Se vuole aprire un dibattito forse dovrebbe scrivere articoli un po’ più interessanti e sui quali ha speso un po’ più di tempo.
Non ho nessuna posizione in merito (io mi faccio il gelato in casa e lo preferisco a qualsiasi altro gelato) ma mi sembrano solo articoli noiosi con lo scopo di farsi pubblicità, è un’operazione di marketing anche questa.
Se vogliamo parlare di altre gelaterie che fanno successo esclusivamente con il marketing parliamo di Titto allora.
Rimango comunque dell’opinione che dietro questi articoli non ci sia molto più che un tentativo di aumentare le visite al sito.

Lorena
Lorena
24 Ottobre 2012 09:49

Io non trovo che Grom sia così eccezionale… Secondo me, ci sono moltissime gelaterie piccole con una ricercatezza e un gusto migliori

Andrea
Andrea
25 Ottobre 2012 13:11

La campagna diffamatoria contro grom non funziona. Il gelato è buono, non c’è dubbio e questa è l’unica cosa che conta. Non me ne faccio nulla di un gelato artigianale che sia cattivo. L’industria non fa sempre cose malvage solo perchè sono cose "industrializzate", grom insegna!Il piccolo non è necessariamente buono e il grande non è per forza cattivo.

valentina
valentina
25 Ottobre 2012 17:46

Anch’ io credo che sia veramente eccessivo vedere per 3 numeri di seguito articoli sullo stesso argomento che non fanno altro che ripetere le stesse cose.Avete assagiato il gelato di Grom al cachi? io si e devo dire che era buonissimo sembrava proprio di mangiare il frutto, questo mi basta. Come mi basta vedere il gelato lavorato sul momento prima di metterlo sul cono come si dovrebbe fare ogni volta per renderlo più cremoso. Artgianale o no quando mangi questo gelato senti i sapori giusti e non è poco.

Giorgio
Giorgio
25 Ottobre 2012 20:42

Per Alex. Prima di scrivere che.."il sospetto che questa sua personale crociata celi motivi reconditi" rivolto al Dr.Roberto LA Pira sentirei bene i termi utilizzati nel video. Personalmente ha fatto la fotografia di una realtà industriale che utlizza prodotti di qualità ma non con un processo tecnologico artigianale e la capacità dell’azienda GROM di veicolare il messaggio nel mondo anche se a mio avviso i gestihanno un prezzo "importante". abbastanza

Maria Teresa
Maria Teresa
26 Ottobre 2012 12:59

Egr. dott. La Pira
quale preparazione considera gelato artigianale? Gelateria artigianale è anche chi usa solo polveri pronte e acqua, poi vende il cono allo stesso prezzo di GROM e di chi usa prodotti freschi. Secondo la rivista Altroconsumo del mese di giugno 2012 il metodo corretto per preparare il gelato artigianale a partire da ingredienti freschi prevede comunque la pastorizzazione a 72° per 15 minuti del prodotto, poi il raffreddamento per qualche ora, la mantecazione e il successivo indurimento della miscela prima della messa in vendita; quindi parlare e scrivere che il gelato artigianale è quello preparato e consumato in giornata nelle gelaterie non mi sembra comunque corretto, anche perché non ho mai saputo di gelato finito nei rifiuti la sera dopo la chiusura delle gelaterie. Il solo gelato che conosco preparato e consumato subito è quello che in famiglia ci prepariamo in casa e mangiamo immediatamente, anche con qualche ricetta di Martinetti (mio figlio ha anche aperto un blog sul gelato: http://www.gelatoincasa.org). Il gelato di GROM ha senzâ