Spighe di grano su legno nero

“La disponibilità di grano duro a livello mondiale dovrebbe aumentare rispetto alla stagione 2021-22”. Così spiega Ester Venturelli del Market Analysis and Agricultural Policies Clal Srl. Le ragioni sono da ricercare nelle produzioni di grano duro in Nord America stimate in forte aumento. La situazione ha prodotto un effetto ribassista sulle quotazioni, che si è poi tradotto in una riduzione dei prezzi. In Canada, primo produttore ed esportatore a livello mondiale, l’aumento produttivo è dato da un aumento dei terreni seminati a grano duro. Non solo: anche le rese sono migliorate in modo significativo raggiungendo le 5,3 ton/ha dopo essersi fortemente ridotte nel corso della stagione passata a causa della siccità. Il risultato è un aumento produttivo stimato del 108% circa (da 2,65 milioni di tonnellate a 5,52 milioni di tonnellate).

Anche gli USA stanno attraversando una campagna positiva per il grano duro. Secondo USDA, l’area destinata alla coltivazione è stimata in 777 mila ettari per la stagione 2022-23, in aumento del 25% rispetto alla stagione precedente. Con una resa produttiva di 2,7 ton/ha la produzione dovrebbe raggiungere 1,187 milioni di tonnellate (+107% rispetto alla stagione scorsa).

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La siccità degli ultimi mesi ha danneggiato le produzioni di grano duro in Italia e in Francia

“Il panorama Europeo – continua Venturelli di Clal.it  – è invece caratterizzato da prospettive meno rosee. La siccità degli ultimi mesi, infatti, ha danneggiato le produzioni di Italia e Francia, primo e secondo produttore UE. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea, le produzioni Italiane sono stimate in calo del 6% nel 2022, per un totale di 3,84 mila tonnellate, mentre le produzioni Francesi sono stimate a 1,46 mila tonnellate, in calo del 7%. Questo fa sì che anche a livello Europeo la produzione complessiva sia attesa in calo (-7%).”

Sia l’Italia che l’UE sono deficitarie di frumento duro ed è probabile che nella stagione 2022-23 aumenteranno le importazioni da Paesi extra-UE. Tali Paesi, al momento, registrano quotazioni dei prezzi più elevate rispetto a quelle Italiane. Questo, influenzerà il nostro mercato?

Ester Venturelli,  Market Analysis and Agricultural Policies Clal Srl

© Riproduzione riservata; Foto: Depositphotos, Fotolia

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Giovanni Gozzi
Giovanni Gozzi
21 Luglio 2022 07:06

Il costo della pasta sta al costo della materia prima meno di quello del carburante rispetto al petrolio, molto meno.
Moderate.

Zipfer
Zipfer
Reply to  Giovanni Gozzi
21 Luglio 2022 12:34

NO.
E’ esattemente il contrario.

elena
elena
Reply to  Giovanni Gozzi
22 Luglio 2022 12:37

io sono un agricoltore e il costo del grano incide pochissimo sul costo del gas e dell’energia per produrre cibo. La raccontano come vogliono