Mi è simpatico il signor Rana, quella sua bella pubblicità in cui signore venete di mezza età e dipendenti delle sue aziende elogiano i prodotti; mi sono quasi sembrate vere. “Io sono Giovanni Rana” dice il claim, e visto che mi sento un po’ Giovanni Rana anch’io, perché non comprare i prodotti di questa grande azienda italiana?
Peccato che ieri abbia avuto la bella idea di leggere dove fosse prodotta la pasta sfoglia e, meraviglia delle meraviglie, nessuna traccia dei simpatici lavoratori e tecnici della pubblicità ma, al loro posto, un anonimo stabilimento francese. Ma come, io scelgo Rana per sostenere l’industria italiana e loro producono in Francia? Ero così arrabbiata che ho comprato la pasta Esselunga, prodotta anch’essa in Francia, come TUTTE le paste sfoglia disponibili, ma almeno non mi aveva illusa. Mi chiedo però come sia possibile che per fare una torta salata io debba per forza consumare un prodotto che arriva da oltralpe, magari prodotta nello stesso stabilimento per tutte le marche…Di certo c’è solo che ora il signor Rana non mi sarà più così simpatico.
Cristiana
Ecco la risposta dell’azienda
Gentilissima Cristina, grazie per aver condiviso con noi il suo pensiero. Ci fa piacere che Le sia piaciuta la nostra pubblicità: abbiamo coinvolto non solo il vero Giovanni Rana ma anche i suoi veri collaboratori! Ma nome, cognome e qualifica non ci sembravano abbastanza. Perciò per far conoscere al pubblico, oltre al loro volto, anche il lavoro che svolgono con passione e amore ogni giorno, abbiamo pubblicato delle interviste sul nostro sito. È piacevole, a tratti emozionante, conoscere più da vicino queste storie di vita vera, in cui ognuno racconta di sé e dalla relazione col Pastificio. La nostra è infatti un’azienda di persone, prima che di prodotti, un’azienda italiana, veronese doc, che da più di 54 anni produce pasta fresca, cuore della nostra attività. Qualche anno fa abbiamo aggiunto alla nostra offerta anche la categoria delle basi pasta, per rispondere a una forte richiesta che ci veniva rivolta dai consumatori.
Ma le basi pasta sono una specialità tipica della gastronomia francese. Quindi siamo andati a cercare proprio nella patria di origine i produttori più esperti e le tecnologie più avanzate, per poter produrre la base pasta più fedele a quella della ricetta originale. Ci auguriamo di aver risposto alle sue domande e per qualsiasi approfondimento non esiti a contattarci anche direttamente in azienda.
Candida Paino, responsabile relazione esterne Pastificio Rana Spa
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se bhè… allora siccome gli spaghetti sono una specialità gastronomica cinese (li hanno inventati loro), dobbiamo andare a produrli in Cina?
Una bella risposta diplomatica, tipica di un addetto alle relazioni esterne che sa fare il suo mestiere, ma la questione posta dalla lettrice, resta.
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Ha poco senso impostare la pubblicità in modo tale da indurre il consumatore a credere di acquistare un prodotto Made in Italy, salvo scoprire poi che non lo è.
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Visto che anche la sfoglia Esselunga è fatta in Francia, va da sè che le ragioni produttive probabilmente stanno in piedi, ma il messaggio pubblicitario no.
A una cliente delusa non lasci un papiro di parole che si concentra sulla bella pubblicità e sui bei dipendenti! Un responsabile col pubblico serio si concentra sulla cliente delusa (che rappresenta molti altri). Può cercare di convincerci che per avere la pasta sfoglia migliore si deve andare in Francia (e giustamente qualcuno prima di me ha sollevato il problema degli spaghetti, per sottolineare l’assordirà della scusa rifilata alla cliente, credo ormai ex) perché è lì l’originalità; come mai devi andare in Francia per fare una sfoglia con la margarina (derivata probabilmente da olio di palma o simili oli dannosi alla nostra salute) e non col burro? Se vuoi andare in Francia per avere la migliore sfoglia vai almeno da un produttore che la fa ancora come l’originale! Altrimenti puoi stare anche in Italia! E non dire che la vostra missione “È fare ogni giorno il prodotto più buono del giorno precedente” o “Cucinare con la testa e con il cuore. E noi, da anni, lavoriamo con la sua (di Giovanni Rana) stessa passione e attenzione alla qualità, per creare prodotti dal gusto unico.” (Frasi tratte da http://www.rana.it/it/ e http://www.benvenutidagiovannirana.it/conosciamoci.html).
Ah però , quanta aria fritta veronese doc, complimenti.
E sono pure convinti di essere esaustivi e convincenti….sconcerto puro!
Abbiamo tante realtà produttive italiane che realizzano dei capolavori di pasta sfoglia che la scusa addotta proprio non regge, anzi, a mio parere ricalca la presa per i fondelli che già la pubblicità porta nelle case degli Italiani!
Se è un plus di prodotto così importante, perché non lo comunicano sul pack o in tv? >_<
la risposta di rana e’ imbarazzante quasi offensiva ,le motivazioni dell’approvigionamento all’estero del prodotto in questione potevano essere molteplici e disparate, invece ci becchiamo sta’ specie di spot n°2.
questa la dice tutta su come l’industria alimentare in genere considera i suoi consumatori.
Io ho un’azienda di questi prodotti, anche se piccola rispetto a voi, mà con tanta voglia di andare avanti e crescere, fate lavorare noi italiani e soprattutto comprate da noi italiani come voi. Sono d’accordo che la Francia sia la patria delle basi di pasta ma accontentiamoci dei prodotti italiani, cerchiamo di sviluppare lavoro in italia e non all’estero! Tutte le grandi aziende tendono a comprare all’estero!!!!
Ciao Valentina! Se tu non metti additivi nocivi nei tuoi prodotti sono disposta a diffonderli…
HO UN PASTIFICIO PURE IO
lavoro da 35 anni la pasta fresca e i tortelloni li faccio a mano pur avendo tutti i macchinari .
additivi o conservanti non so nemmeno come sono fatti ,
cerchiamo di farci valere. noi piccoli produttori ;anche se purtroppo la grande industria ci taglia le gambe e compra all’estero.un paio di anni fa ad una pubblicità il signor Giovanni Rana disse che aveva inventato il raviolo al cioccolato, sto ancora ridendo! i primi ravioli con la pasta al cioccolato li ho fatti IO nel 1985( gli inviai anche un e mail senza risposta ovviamente)
Il primo errore dell’ addetta alle relazioni esterne è stato sbagliare il mio nome, forse aveva più fretta di rispondere che di leggere.
Per il resto concordo con le obiezioni fatte da chi ha scritto prima di me, sono le stesse perplessità che ho anch’io. Mi dispiace davvero non riuscire a preparare un piatto di qualità quando faccio una torta salata ma, lavorando tutto il giorno, non ho il tempo ( e neppure la capacità ) di preparare una pasta sfoglia casalinga.
Mi piacerebbe trovare un prodotto prodotto in Italia.
Io continuo la mia ricerca, se qualcuno ha suggerimenti sono ben accetti.
Ciao Cristiana, io ho sostituito la pasta sfoglia con la pasta brisè, la fai in casa con farina, burro e pochissima acqua, molto velocemente ed è una ottima sostituta della pasta sfoglia!
Purtroppo penso che non sia un problema di luogo di produzione ma l’utilizzo dei grassi che in questi prodotti rappresentano un’alta percentuale, ed i grassi costano, quindi il burro (che è!, e rimane un grasso nobile) non lo usa quasi nessuno.
Concordo su tutto. Quando una ditta cerca di gabbarmi facendomi intendere che il prodotto è del mio paese e non lo è smetto di acquistare qualsiasi prodotto di quella ditta. Io guardo anche se le farine usate x il pane o spaghetti e simili sono prodotte con grani italiani, se non lo sono non le compero.
Ciao!
falla da sola, ci metti poco:
250 grammi di farina (se la trovi semintegrale invece delle 0 o 00 meglio! per la salute intendo)
80 grammi di olio di mais o di girasole
120 grammi di acqua calda
un po di sale + un cucchiaino di bicarbonato.
Impasti velocemente finchè non viene una palla lucida e appiccicaticcia, la stendi sulla cartaforno con le dita (col mattarello non si riesce ma con le mani è piu veloce!) e gli butti sopra la farcia che avevi pensato. Finito! Non servono piu di 8-10 minuti.
Ciao Elena, scusa se mi permetto, ma la tua ricetta non origina una pasta sfoglia! In cottura non si creano tutti gli strati che la caratterizzano, e non “cresce” sfogliando! Se voglio fare, per esempio, un voul-aux-vent, ho bisogno che la pasta cresca, per avere la cavità da riempire, e che rimanga estremamente leggera. La pasta sfoglia ha una procedura di lavorazione lunga, che richiede parecchi passaggi in frigo, e non è facilissima da fare, tant’è che spesso è uno dei “compiti d’esame” nelle scuole di cucina e di pasticceria. Poi, la tua alternativa ha il sicuro vantaggio dell’essere sana, nel senso che, come per tutte le cose fatte in casa, posso controllare gli ingredienti dall’inizio alla fine…ma è lunga, e se avessimo tempo da dedicare a queste cose, non andremmo a cercare delle basi pronte! Io le uso spesso, anche se non ho una marca preferita, a volte è invece un discorso di formato (preferisco quelle rettangolari), quella che va bene e che non è eccessivamente costosa, compro.
Idem per la sostituzione con la pasta brisè….ok, buona, ma non è la stessa cosa!
Ovviamente, è solo il mio parere, liberi di fare ciò che si vuole…io continuerò a comprarle.
Quando in tv ho sentito dire dal signor giovanni rana che se il mercato gradisce la pasta con la soja o il tofu ..perche no? lui gliela fa, …ho capito il personaggio ed il suo prodotto. Rana non ha capito nulla del vero marchio italia, sfrutta il tricolore per una furba azione di marketing alla francese. Si potenzia al massimo l’azione promozionale per poi vendere, il meccanismo dura una decina d’anni poi si cede agli stranieri, si incassa e chi se ne fotte se la tradizione scompare. Bravo Rana.
Giamba ,il bravo lo dici ironicamente?
La pasta sfoglia e brise’ sono prodotte con olio di palma , non ho ancora trovato nessun prodotto confezionato con il burro. Non esiste alternativa all’olio di palma ,perché i produttori non propongono un prodotto alternativo forse i consumatori attenti spenderebbero qualche euro in più.
Provo a dare una risposta io.
Qualche milione di italiani si pone il problema della cena tra le 17 e 20 quando esce dal lavoro.
Se 10 mila persone decidono alle 18 che vogliono fare un tortino di verdure con la pasta sfoglia rana…beh in tutti i supermercati italiani ci devono essere almeno 10 mila confezioni di pasta sfoglia Rana. Anzi di più…c’è quella quadrata quella tonda quella integrale…e chi più ne ha più ne metta
Avete capito? I volumi e le tempistiche di Rana sono INDUSTRIALI: certamente ci sono produttori locali ottimi, ma forse non riescono a soddisfare i quantitativi ( e i costi) di Rana. Probabilmente in Francia ci sono aziende più grandi che fanno questo, non mi stupirebbe poi se tali aziende ( paradossalmente) avessero macchinari italiani.
La comunicazione di Rana è piuttosto discutibile, ma le ragione credo ci siano e stanno proprio nelle quantità e nella industrializzazione del prodotto, oltre al fatto che aziende così devono dare anche garanzie assolute di sicurezza alimentare: non tutti i fornitori potrebbero essere in grado di rispettarle su così vasta scala.
Va aggiunto che probabilmente il costo per installare ex novo una linea che fa queste lavorazioni probabilmente è insostenibile ( vuol dire si ammortizza in 20 anni)
Non difendo certo Rana, mai comprato nulla, vorrei che fossimo tutti consapevoli che i prodotti industriali che NOI scegliamo devono rispondere a delle logiche, di fatto le imponiamo noi queste logiche coi nostri consumi, che spesso sono indotti.
Io ho risolto preparando le basi in precedenza (pasta frolla, pasta brisé) e poi congelandole già stese ma arrotolate su carta forno e inserite in un sacchetto per surgelati.
Le faccio naturalmente senza olio di palma e conservanti. Nel freezer si possono tenere anche un mese.
Se decido di preparare la sera una torta salata, la passo dal congelatore al frigorifero e quando rientro dall’ufficio è pronta per essere farcita.
Pur con poco tempo è fattibile.
Io ritengo sbagliato che in Italia si possa definire Made in Italy qualcosa che viene prodotto qui, ma non con ingredienti italiani (dal tessile all’alimentare). Il problema sta tutto qui. Purtroppo tante aziende diffondo un messaggio di salute e calore familiare tipiche nella nostra cultura ma non corrispondente alla realtà produttiva né negli ingredienti. Andare in contro al mercato é compito delle aziende, nulla contro tofu e soia, basta che non si spaccino per tradizione ma innovazione e fantasia italiane che certamente non ci mancano. La risposta dell’azienda? Non é servita a nulla, opterei per un cambio di linea o di addetto relazioni stampa…
In sostanza, tradotto, significa che non sono capaci a farla e la fanno fare ad altri…
condivido: è sempre un’industria,una buona,che fa prodotti buoni e non ci avvelena. Ma è un’industria , e segue logiche di profitto.
Giovanni Rana mi sta simpatico, è stato un colpo di genio vederlo in TV placido,sorridente,con il tortellino nelle sue manone; ma non posso illudermi che sia al livello di un buon artigiano che lavora con amore, e che spesso è disposto a rimetterci ,perchè sarebbe rimetterci poco,proporzionalmente al suo giro d’affari . L’artigiano innamorato del suo lavoro spesso è bislacco , e vuole anche perderci pur di offrire quel prodotto, che la gente ricorderà e racconterà spesso….il cioccolato di Herrera (ME) il gelato di Pignotti (RM) ,le torte di Ruschena(RM) , le granite di Salamone(Giardini – ME)…
Perciò consiglierei all’industria di togliere olio di palma dai suoi prodotti . Le persone , giustamente informate, sono consapevoli e si stanno ribellando all’alimentazione nociva.
vi scrivo dalla Francia
qui, un rotolo di pasta sfoglia di buona qualità ( non indico il marchio ) costa € 0,64
avete letto bene, 64 centesimi
mia figlia mi dice che in Italia è in vendita a € 1,85
perchè questa enorme differenza?
a 64 cent dubito che sia pasta di buona qualità.E’ pasta industriale e dentro non c’è sicuramente il burro.
E’ abbastanza ovvio che se costa 64 cent in Francia qui da noi costi di più,visto che la importiamo e deve viaggiare nei camion frigo.
Forse perchè la importiamo dalla Francia, e la distribuzione costa. Ma la differenza di prezzo c’è in molti prodotti, ogni Paese ha i propri standard.
La pubblicità mi pare un inganno, nonostante sia prodotta in Francia (per cui, nulla in contrario), ma vista la poca offerta di prodotto preferisco il Marchio a quello del supermercato, ma solo dopo aver letto gli ingredienti.
La sfoglia è doverosa per la Galette des Rois, ma se torno tardi la sera mi basta una pasta matta (farina, acqua, poco olio e sale) per un uso similare.
Meglio farsela in Casa la pasta sfoglia..e’ piu’ buona e Costa meno!
più buona sicuro. sul costo ho dei dubbi. Ancora più dubbi sul tempo di lavorazione e sullo sforzo.
stiamo parlando di pasta sfoglia … strati e strati di burro e pieghe.
Da parte dell’azienda non mi aspettavo una risposta così superficiale!
Io cmq non compro prodotti che illudono i consumatori poco attenti spacciandoli per prodotti quasi artigianali e fatti in Italia con provenienza invece oltralpe e oltremare!Già mi dà fastidio una Lactalis che ha comprato Parmalat e lascia invenduto il nostro latte e compra latte estero a prezzo inferiore e di non so quale provenienza! E lo yogurth lo compro italiano o greco ma è una mia scelta!siamo stanchi di un Made in Italy che in qualsiasi campo viene prodotto con materie prime non italiane e manodopera spesso non all’altezza!Voglio mangiare bere e vestire italiano con prodotti di aziende italiane! Voglio aziende che producono in Italia con materie prime e operai italiani!Quando compro un prodotto che viene dall’estero voglio l’etichetta del paese di origine e sopra l’eticheta cartacea con la traduzione come avviene negli altri paesi!
Condivido,totalmente
bene grazie per la chiarezza
Vorrei sapere se le paste per sfoglia oltre a essere prodotte in Francia contengano olio di palma come quelle di altre marche, e perche’ il Rana non puo’ farle in Italia.
La risposta dell’azienda è “fuffosa” e non ci piove.
Nessun commento, però, ha notato che è stato leggendo l’etichetta che Cristiana ha potuto apprendere che lo stabilimento di produzione è francese.
Il pastificio Rana (con cui non ho a che fare professionalmemte) non era tenuto a dettagliare questa caratteristica in etichetta: come ben siappiamo, non è richiesta dal reg.1169/2011, ma non era richiesta nemmeno dal “vecchio” d.lgs.109/1992.
Indicandola, l’impresa ha avuto un atteggiamento assolutamente trasparente nei confronti del consumatore, probabilmente pur valutando che qualcuno (e questa discussione lo prova) avrebbe storto il naso.
Non conosco nemmeno il prodotto, ma dubito fortemente che esibisca un ingannevole claim “Made in Italy”, per cui non vedo motivo di scandalo.
Finchè il grosso della produzione è realizzato in Italia, non mi sembra scorretto utilizzare negli spot sorridenti maestranze italiane: che la realizzazione di un prodotto che rappresenterà lo zero virgola qualcosa del fatturato totale sia affidata a uno specialista francese (dichiararandolo, perdipiù), ci sta tutto.
Non mi pare censurabile che un salumificio italiano (specialista in prosciutti crudi DOP e in culatello) per allargare la sua gamma con un würstel si rivolga a un produttore tedesco specialista di würstel: se il prodotto fatto fare in Germania è migliore di quello che potrebbe realizzare in Italia senza know how specifico e se informa che il prodotto da lì arriva, dove sta il danno per il consumatore?
La gente pensa che per il solo fatto che ci sia scritto Giovanni rana tutti i prodotti siano fatti da 4 massaie nella pianura padana.
RANA è un industria con più di 1200 dipendenti. Ha numeri da capogiro. Come tutti hanno già sottolineato la risposta è piuttosto dilettantesca, ma io non vedo nessun imbroglio nel fare la pasta sfoglia in Francia. Bohh??? Tanto più che tutti la fanno lì.