Ieri il Presidente della Commissione europea José Barroso ha annunciato che l’Europa sta adottando misure più restrittive relative ai livelli di radioattività negli alimenti, in virtù della situazione creatasi dopo l’incidente nucleare di Fukushima.
Il Commissario europeo ha ribadito che le misure attive hanno già natura “puramente precauzionale” e ha ricordato che l’importazione dal Giappone di alimenti, mangimi è pressoché irrilevante.
In ogni caso, la Commissione si accinge a concordare con le Amministrazioni sanitarie dei 27 Stati membri – presso lo “Standing Committee on the Food Chain” (SCoFCAH) – soglie massime di radioattività ancora più severe rispetto a quelle stabilite con regolamento (UE) n. 297 del 25 marzo 2011. In conformità con i rigorosi limiti che le Autorità giapponesi hanno a loro volta adottato, per offrire elevate garanzie sulle loro merci nei mercati internazionali.
I limiti consentiti per il cesio-134 e cesio-137 scenderanno dagli attuali 1.250 becquerels/kg a 500. Per lo iodio-131 e lo stronzio-90, i livelli massimi ammessi saranno rispettivamente di 2.000 bq/kg e 750 bq/kg. il Commissario ha dichiarato che “Tutti i controlli sinora realizzati dagli Stati membri dimostrano livelli di radioattività irrilevanti, ben al di sotto degli attuali standard giapponesi ed europei”. I nuovi limiti saranno temporanei sino a quando la Commissione non avrà verificato la coerenza delle misure adottate in UE (sulla base del regolamento Euratom n. 3954/87.
Dario Dongo