Foto area della centrale nucleare di Fukushima

Il Giappone ha deciso: l’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima sarà rilasciata nell’Oceano Pacifico. Come riporta il Guardian, anche se lo smaltimento non inizierà prima di altri due anni, il piano ha incontrato da subito l’opposizione di associazioni ambientaliste come Greenpeace, e delle vicine Cina e Corea del Sud. Una forte contrarietà è stata espressa anche dei pescatori locali, che temono un altro duro colpo per il settore, dopo quello subito in seguito all’incidente nucleare di dieci anni fa.

L’acqua contaminata di Fukushima

Nel sito della centrale nucleare Daiichi di Fukushima si sono accumulate 1,25 milioni di tonnellate di acqua contaminata, immagazzinata in mille cisterne arrivate ormai al 90% della capienza. E ogni giorno se ne producono altre 140 tonnellate, prevalentemente dall’attività di raffreddamento del combustibile. Prima del rilascio in mare, l’acqua sarà sottoposta a un trattamento per eliminare i contaminanti presenti, ad eccezione del trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno che non può essere rimosso. L’acqua trattata sarà quindi diluita per portare la contaminazione residua a livelli considerati sicuri dalle istituzioni internazionali.

pesca barca
La decisione di rilasciare in mare l’acqua contaminata e trattata della centrale di Fukushima incontra l’opposizione dei pescatori locali

Il rilascio di acqua trattata è routine per le centrali nucleari in attività in tutto il mondo e il procedimento proposto è stato giudicato in linea con le pratiche internazionali dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea). A preoccupare però sono i volumi che saranno immessi nell’oceano: oltre un milione di tonnellate di acqua con residui di trizio, che rendono il caso di Fukushima “unico e complesso” secondo Rafael Mariano Grossi, presidente della Iaea.

Le proteste di ambientalisti e pescatori

La decisione è stata fortemente criticata da Greenpeace che “condanna con forza la decisione del governo guidato dal Primo ministro Suga di disporre lo scarico nell’Oceano Pacifico di oltre 1,23 milioni di tonnellate di acqua reflua radioattiva.” Secondo l’associazione ambientalista, “quanto deciso dal governo non proteggerà di certo l’ambiente e trascura l’opposizione su larga scala e le preoccupazioni di cittadini e cittadine di Fukushima, al pari di chi abita in tutto il Giappone” e ricorda che “i relatori speciali delle Nazioni Unite per i diritti umani – sia nel giugno 2020 che a marzo 2021 – hanno avvertito il governo giapponese che lo scarico dell’acqua nell’ambiente viola i diritti dei cittadini giapponesi e dei suoi vicini”.

Come evidenzia anche Greenpeace, la federazione nazionale delle cooperative di pesca del Giappone da tempo si oppone strenuamente al piano della Tokyo Electric Power Company (Tepco), gestore della centrale, e del governo giapponese. Anche se il procedimento non è considerato un pericolo per la salute umana, i pescatori sono preoccupati che il rilascio dell’acqua trattata possa innescare la diffusione di false notizie sulla sicurezza del pesce catturato nella zona. Hiroshi Kishi, presidente della federazione ha bollato la decisione del primo ministro Suga “totalmente inaccettabile” ed “estremamente deplorevole”, riporta l’emittente pubblica giapponese NHK.

© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com

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gianni
gianni
14 Aprile 2021 14:51

Ringraziamo tutti in coro il Giappone che ci regala tutta questa bella acqua tiepida, d’altronde nelle stanze dei bottoni si dice che diluita sia sicura, c’è di molto peggio al mondo ecc.ecc…….poi se non protesteremo butteranno in mare anche i milioni di tonnellate di terreno scavato dai siti più esposti alle radiazioni……..
Va bene così?

claudio
claudio
14 Aprile 2021 17:12

“L’acqua trattata sarà quindi diluita per portare la contaminazione residua a livelli considerati sicuri dalle istituzioni internazionali.”

Un oceanico trattamento Omeopatico.

gianni
gianni
14 Aprile 2021 22:23

Se è così innocua perché non scavano un bel laghetto li vicino, un invaso quadrato di 500 metri di lato profondo 30 metri contiene 7 milioni e mezzo di metri cubi, ci mettono tutta l’acqua dei silos e quella dei prossimi anni e ci allevano le trote così hanno pesce da mangiare invece di uccidere balene…..ci possono durare decenni tra l’evaporazione atmosferica e le infiltrazioni nel sottosuolo.
Ma è tipico di certo sistema umano focalizzato su costi e ricavi fare casini e poi scaricare il rusco nell’ambiente comune e quindi incaricare le bistrattate vecchie forze naturali di rimediare perchè altrimenti costa troppo, non è cost-effective.
Se pensiamo che la sostenibilità di questi comportamenti sia infinita, allora possiamo andare avanti così tranquillamente.

gianni
gianni
15 Aprile 2021 21:35

Japan Scraps Mascot Promoting Fukushima Wastewater Dump (theguardian.com)
Tipico umorismo giapponese, non a tutti gradito………………

Mario
Mario
17 Aprile 2021 17:55

La diluizione di quell’acqua negli oceani avverrà, secondo quanto annunciato, in tempi molto lunghi, in zone diverse, e dopo averla depurata dei contaminanti (già… meno il trizio, che è comunque un brutto cliente), e la diluizione sarà tale che in pratica in un metro cubo di acqua degli oceani sarà forse rintracciabile un atomo di trizio, che come ci insegnano i prodotti omeopatici non avrebbe alcun reale effetto.

Quello che però mi sono sempre chiesto, sin dall’inizio della raccolta dell’acqua di raffreddamento contaminata (il problema dello stoccaggio era stato sollevato subito e subito accantonato all’italiana, “se ne occuperà il prossimo governo”) è perché abbiano continuato a creare e riempire serbatoi nuovi, invece di raffreddare la centrale con l’acqua dei primi serbatoi (che ovviamente era tornata a temperatura ambiente), depurandola a mano a mano che la stoccavano, per non trovarsi con un fantastiliardo di metri cubi d’acqua inquinata che non sanno più dove mettere.