Salve, mi chiamo Fabiano Dusi e abito in provincia di Brescia. Mi presento come consumatore in modesta quantità del Fernet Branca e come suo atipico collezionista e vi scrivo in merito al vostro articolo “Fernet Branca riduce di 6 gradi il contenuto di alcol in dieci anni, pochi se ne accorgono perchè la tendenza è generalizzata”.

Possiedo bottiglie integre di questo amaro che risalgono alla monarchia, fino a quelle dei giorni nostri. Nonostante la mia “giovane” età (34 anni… quasi 35) ne conosco, credo, tutte le evoluzioni.

Innanzitutto posso affermare con prove certe che l’abbassamento di gradazione alcolica ha distorto in maniera sostanziale il gusto della bevanda. La colorazione/trasparenza è visibilmente cambiata. In bocca le versioni nuove e antiche sono perciò completamente differenti.

Inoltre, pochi si sono accorti che fino ai primi anni ‘90 le bottiglie erano da 75cl, per poi passare a 70cl! Un ulteriore “perdita” per il consumatore, senza però che sia stato modificato il prezzo di vendita che, anzi, invece di scendere aumenta inesorabilmente. E nonostante, come da voi citato, il calo di 6 gradi in 10 anni con la conseguente diminuzione delle accise.

Vorrei che poteste far recapitare queste poche righe al signor Marco Pellegrini della F.lli Branca, che – se vorrà – potrà avere un confronto con il sottoscritto:  sono fermamente convinto che non si tratti né di diluizione del prodotto (ci mancherebbe! hanno sapori differenti!) né di nuove tecniche di estrazione degli aromi, bensì di un cambio radicale della ricetta.

Sono al corrente che alcuni ingredienti presenti nelle vecchie ricette non si possono più usare, quindi l’aroma del Fernet degli anni ‘60 non l’avremo più, ma l’aroma degli anni ‘80-‘90 è da tenere come esempio.

Cordiali saluti,

Fabiano Dusi