Volevo segnalare la promozione della Catena canadese Sobeys/FreshCo (allego il volantino con le offerte dal 10 al 16 luglio 2014 che potete verificare digitando FreshCo flyer) dove si vende 1 litro di olio extravergine di oliva di marca Rocchi a 2,97 dollari canadesi.
Considerando il cambio valuta un prezzo simile corrisponde a circa 2 euro per bottiglia da litro. La promozione è per grandi quantità e se si fanno due conti (costi bottiglia, trasporti, etichettatura etc.) la spesa considerata per la materia prima è circa 1,70 euro al chilo… Sicuramente ci troviamo di fronte a uno dei prezzi più bassi al Mondo per acquistare una bottiglia di olio extravergine di oliva.
Francesco Maridi
La segnalazione è interessante e tratta di un argomento che è stato più volte affrontato da Il Fatto Alimentare, e cioè delle offerte a prezzi stracciati dell’extravergine (leggi articolo). Anche in Italia trovare sugli scaffali dei supermercati una bottiglia di olio extravergine d’oliva a meno di tre euro al litro è abbastanza facile.
La grande distribuzione e buona parte dei consumatori, considerano l’extravergine un prodotto di uso corrente, abbastanza standardizzato che varia poco dal punto di vista organolettico. Per questo viene scelto basandosi molto sul prezzo. Le statistiche dicono che il 70% delle bottiglie vendute nei supermercati è collegato a una promozione. Una marca di olio extravergine in offerta è sempre presente e per questi lotti proposti a pezzi stracciati il margine di guadagno del punto vendita è quasi nullo, proprio perché è un prodotto con una funzione di “richiamo” e serve ad attirare i clienti.
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Con un prezzo così mi aspetterei che il ricavo sia peggio che nullo ovvero che sia una vendita in perdita; anche 1 solo cent guadagnato su quest’olio sarebbe preoccupante…
Sacrosante parole.come può guadagnare il coltivatore con un prezzo COSÌ BASSO! !!
L’invio del commento precedente “mi è scappato”, per cui integro…
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Ho notato sul sito del produttore che la bottiglia pubblicizzata in Canada equivale a quella della linea Frantoio: “Da cultivar tipiche, dalla selezione delle migliori olive cresciute al sole del Mediterraneo e con sistemi tradizionali, nasce un Extra Vergine unico. Un vero viaggio nel sapore, per accompagnare ogni piatto con gusto e particolarità. ”
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Anche ipotizzando che il punto vendita abbia un ricavo nullo, resta il fatto che se aggiungiamo i costi di trasporto, distribuzione, ecc, in ogni caso il prezzo di vendita del produttore dovrebbe essere irrisorio.
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Leggo poi sulla loro pagina “Il mondo” che: “Il made in Italy non è solo moda. In tutto il mondo, gli estimatori della buona cucina hanno imparato a riconoscere e apprezzare la qualità delle eccellenze gastronomiche italiane, in particolare dell’olio extra vergine d’oliva, premiando i prodotti Rocchi con un successo che si estende su 5 continenti. Questa è la prova che nutrirsi bene, e con gusto, è un piacere universale.”
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La qualità in ogni settore, impone costi minimi sotto ai quali non si può scendere; una tale svalutazione di prezzo, poi, toglie solo all’immagine aziendale. Se aumenti le vendite, anche in maniera forzata ed artificiosa, ma perdi l’immagine, hai perso tutto.
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Se domani vedessi una bottiglia di olio Rocchi al super mi verrebbe in mente subito la segnalazione del lettore…
Il problema rimane sempre il solito. quanto siamo disposti a spendere????
l’olio ormai è diventato il principale ingrediente di ogni piatto che noi ci prepariamo a casa, posso comprendere che per un bene di così largo consumo una persona non abbia voglia di spendere 10-15 euro al litro.
la questione non è quanto il produttore ci ricava da quella vendita, ma che prodotto vende per potersi permettere quel costo, solo questo.
Qualche mese fa c’è stato un servizio interessante della trasmissione Presa Diretta dedicato alle contraffazioni alimentari ed in particolare a quella dell’olio d’oliva.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e0c9c329-5b48-41ab-a2de-1b56d39a583c.html
Fermo restando che tra i 2 € al litro ed i 10/15 ci sono delle vie di mezzo. Esiste una zona più che accettabile posta tra la bassa qualità e l’eccellenza.
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Ritengo che si possa acquistare un buon extravergine a 7,5/8 e al litro. Per quel che mi riguarda, compro extravergine DOP all’Esselunga approffittando delle cicliche offerte su vari marchi e mi porto a casa a 8-9 € bottiglie che in genere costano il 30-40% in più.
ma certo che ci sono delle vie di mezzo, però il discorso non cambia, ponendo di utilizzare 1 L di olio alla settimana, in questo modo si spendono circa 12 € al mese, se si usa un olio anche solo da 8€ il totale ammonta a circa 32€ al mese, quasi 400 € l’anno. per un prodotto che ormai è diventato larghissimo consumo.
poi magari per famiglie numerose 1 L a settimana è poco, magari se ne usano 2 e allora il costo raddoppia.
non voglio giustificare il fatto, ma posso comprendere che famiglie in crisi in questo momento possano scegliere 3€ al litro anzichè 8€.
io personalmente uso olio di produzione locale ligure pagandolo anche di più, ma sono sempre scelte.
Comunque bisognerebbe considerare che la marca in questione è venduta come private label nei discount in Italia intorno ai 3 Euro/litro senza offerta. Se pensiamo al livello di tassazione in Italia e in Canada, forse i due prezzi non sono così diversi, la marginalità probabilmente è simile.