Etichette nutrizionali, in Francia scoppia lo scandalo dei conflitti d’interesse. L’inchiesta di “Le Monde” provoca dimissioni a catena
Etichette nutrizionali, in Francia scoppia lo scandalo dei conflitti d’interesse. L’inchiesta di “Le Monde” provoca dimissioni a catena
Beniamino Bonardi 20 Luglio 2016In Francia le quattro proposte di etichette nutrizionali da proporre all’industria alimentare ha dato luogo a uno scandalo per via del conflitto di interessi di alcuni membri. Il quotidiano Le Monde ha sollevato il problema, documentando i conflitti di interessi non dichiarati di diverse persone nominate nei due comitati preposti allo studio che, da settembre, dovrà valutare le reazioni dei consumatori di fronte alle varie opzioni proposte, tra cui quelle suggerite dai produttori alimentari e dalla grande distribuzione. Conflitti d’interesse che mettono in dubbio l’imparzialità della valutazione, scrive Le Monde in un’inchiesta che titola “Intossicazione agroalimentare” al Ministero della sanità.
Il comitato direttivo è presieduto dal direttore generale del Ministero della sanità, Benoit Vallet e da Christian Babusiaux, presidente dei Fonds français pour l’alimentation et la santé (FFAS). Quest’ultima è un’organizzazione di lobbying scientifica dell’industria agroalimentare, che raggruppa i più grandi gruppi del settore rappresentata all’interno del comitato da quattro membri. Inoltre, diverse persone del comitato direttivo sono anche rappresentanti della grande distribuzione e dell’Associazione nazionale delle industrie alimentari (ANIA), assolutamente contrarie a un’etichetta nutrizionale che utilizzi i colori, analogamente a quanto avviene in Gran Bretagna.
Il comitato scientifico che deve vigilare sul rigore delle operazioni, ha al suo interno sei membri su dieci che collaborano con le industrie alimentari. Il problema è che nessuno ha indicato l’esistenza di queste collaborazioni al Ministero, così come nulla ha dichiarato la FFAS. Le collaborazioni degli esperti riguardano aziende come Danone, Nestlé, Mondelez, i produttori di zucchero e catene della grande distribuzione, come Casinò.
Il giorno prima della pubblicazione dell’inchiesta di Le Monde, Yves Lévy, presidente e direttore generale dell’Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm), si è dimesso dal comitato direttivo, così come hanno fatto altri tre membri. Il presidente di Inserm aveva espresso a più riprese le proprie riserve e critiche sul rigore metodologico dello studio, senza essere preso in considerazione.
Le Monde ha riassunto la sua inchiesta in un video di quattro minuti, che si conclude con l’indicazione della società scelta per condurre la sperimentazione delle etichette nutrizionali: Link up, legata a FFAS.
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Suggerirei di modificare il titolo aggiungendo il concetto di “dimissioni per protesta”.