Un’etichetta che indica il metodo di allevamento delle vacche per i prodotti lattiero-caseari. È la proposta di Ciwf Italia Onlus e Legambiente, sulla scia del modello per i suini presentato nel maggio 2020. Negli ultimi anni, infatti, sulle confezioni di carne, latte e derivati sono comparse numerose diciture generiche che fanno riferimento al benessere animale e una loro regolamentazione è ormai necessaria, per fornire un’informazione corretta ai consumatori.

A questo scopo, Ciwf Italia e Legambiente hanno elaborato alcuni criteri per etichettare latte e derivati secondo il metodo di allevamento delle vacche. A ciascun sistema corrisponde un livello di benessere animale differente, dato ad esempio dalla possibilità di accedere ai pascoli e di esprimere i propri comportamenti naturali. Il risultato è un’etichettatura a sei livelli – da 0 a 5 – del tutto simile a quella presente da anni sulle uova e a quella proposta in precedenza per i suini dalle due associazioni.

  • Biologico (0): rispetta i requisiti della normativa europea per l’allevamento biologico.
  • Al pascolo (1): stabulazione libera con accesso al pascolo sempre disponibile; il 60% della dieta è fornito dal pascolo; più spazio per le vacche in lattazione; presenza di lettiera o materassino; foraggio sempre disponibile; cauterizzazione dell’abbozzo corneale con antidolorifici.
  • Pascolo 4 mesi (2): stabulazione libera; accesso al pascolo per almeno 120 giorni l’anno; più spazio per le vacche in lattazione; presenza di lettiera o materassino; foraggio sempre disponibile; cauterizzazione dell’abbozzo corneale con antidolorifici; presenza di spazzole e doccette.
  • Stabulazione libera migliorata (3): stabulazione libera; nessun accesso al pascolo; più spazio per le vacche in lattazione; presenza di lettiera o materassino; foraggio sempre disponibile; cauterizzazione dell’abbozzo corneale con antidolorifici; presenza di spazzole e doccette.
  • Stabulazione fissa (legata) migliorata (4): stabulazione fissa con vacche legate; accesso al pascolo per almeno 120 giorni l’anno; presenza di lettiera o materassino; foraggio sempre disponibile; cauterizzazione dell’abbozzo corneale con antidolorifici.
  • Intensivo (5): requisiti minimi di legge.

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Alberto
Alberto
13 Marzo 2021 19:59

I signori sono a conoscenza del fatto che l’allevamento biologico si porta appresso una serie di deroghe che non vanno proprio d’accordo con il concetto di benessere?

Alessio
Alessio
14 Marzo 2021 13:42

Ancora un’altra etichetta, l’ennesima, ovviamente con codici colore differente dalle altre, che aumenterà la confusione delle informazioni eccetto forse sulle confezioni molto grandi… credo che invece di continuare ad aggiungere si dovrebbe riformare in toto l’etichetta per renderla più leggibile, senza inutili semaforini foglie figurine che danno solo informazioni parziali e distorte.