Esselunga toglie le casse veloci dal supermercato e scatta la protesta delle persone anziane. Si tratta di innovazione risponde l’azienda
Esselunga toglie le casse veloci dal supermercato e scatta la protesta delle persone anziane. Si tratta di innovazione risponde l’azienda
Roberto La Pira 9 Dicembre 2014Le scrivo in merito ai cambiamenti avvenuti nel supermercato Esselunga di via Giorgio Washington a Milano alle le casse veloci, quelle usate sopratutto dalle persone anziane che fanno la loro piccola spesa quotidianamente . Queste persone non usano il carrello grande, ma preferiscono i cesti gialli con le ruote. Per questi clienti di una certa età il cesto con le ruote è comodo perché comprano poche cose e non possono trasportare grandi pesi. La settimana scorsa però c’è stata una sgradita sorpresa, al posto delle simpatiche quattro commesse che si occupavano delle casse veloci, sono comparse le antipatiche casse automatiche, difficili da usare dove è facile sbagliare e ancor più difficile pagare, e dove oltre a fare il lavoro delle commesse non c’è neppure uno sconto come invece avviene ai distributori di benzina. Il malcontento e il brusio è iniziato e molte persone anziane hanno abbandonato la fila della ex cassa veloce ora automatizzata e sono andate dietro i carrelli pieni delle persone che fanno una spesa abbonante. In questo modo però la fila si è allungata e le persone anziane hanno dovuto rimanere in piedi per lungo tempo. Siamo sicuri che un risparmio sui costi del personale non si tramuti in realtà in una perdita di clientela?
Stefano Nalin
Nel punto vendita di Milano-via Washington da un paio di settimane la linea di pagamento rapido (accessibile solo con cestelli gialli) è stata interamente automatizzata. Se lo scopo era velocizzare ulteriormente le operazioni di pagamento (oltre che, purtroppo, risparmiare personale) il risultato è davvero disastroso. Questa mattina, nonostante la cortesia dell’unica addetta Esselunga (per quattro postazioni) che si prodigava per aiutare i clienti in difficoltà – causa lettore dei codici a barre usato in maniera scorretta, non semplici procedure di pagamento con bancomat, fidaty, carta di credito ecc… – ho fatto 25 minuti di coda per pagare tre cose e alla fine rassegnata mi sono rimessa in coda a una cassa dove si accede coi carrelli.
Per non parlare dei disagi che questo cambiamento crea ai clienti anziani – molto numerosi – che facendo la spesa quotidianamente usufruiscono volentieri di queste casse veloci. Ne ho visti molti rimettersi anche loro in coda alle casse con i carrelli i cui tempi si sono incredibilmente dilatati costringendoli a lunghe attese in piedi. Credo che un maggiore rispetto per il cliente non farebbe male.
Emilia Grossi
Ecco la risposta di Esselunga: L’introduzione delle casse automatiche è avvenuta nell’ottica di innovazione aziendale. I clienti che utilizzano i cestelli, possono utilizzare le casse tradizionali, non vi è alcun obbligo all’utilizzo delle casse automatiche.
Voi cosa ne pensate? Scriveteci.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Tutte scuse, gli anziani sono in grado di pagare nelle casse automatiche, si vuole attaccare una azienda che cerca di innovare.
nella catena unicoop fi le casse veloci automatiche e salvatempo esistono da sette anni non ci sono stati mugugni da parte dei clienti io l adopero normalmente e anche le persone anziane hanno imparato negli incoop non esistono invece ne salvatempo ne casse veloci manuali o automatiche
Ma quale innovazione, le casse automatiche servono per far risparmiare le aziende, meno operatori, piu’ guadagno. Per quanto riguarda poi il salvatempo lasciamo perdere, le casse veloci manuali erano molto piu’ comode…
Innovazione aziendale???? Solita cresta sul personale direi…,spero che le persone anziane vadano a fare la spesa in un’altra catena.
Io da questo momento lo farò…ciao Esselunga.
Gli anziani normalmente ci mettono di più ad imparare ad usarle poi riescono tranquillamente a farlo, inoltre se un anziano si trova in difficoltà l’addetto alle casse automatiche va in loro aiuto… questione di abitudine… in questo paese oramai è tutto ristagnante … si vuole che si rimanga a 50 anni fa anche per sciocchezze come questa… L’italia non è un paese per giovani… Ricordo anche a chi dice che si perde lavoro in questo senso che dietro quelle casse c’è un lavoro di ingenieria meccanica e del software portato avanti da aziende che hanno assunto ed investito in tal senso, e che magari invece di dar lavoro a cassiere che hanno la 3° media lo da ad un ingeniere o ad un laureato in informatica.
Ciao Maurizio,da come scrivi e’ evidente che,il lato umano,e’ decisamente pronunciato in te..ma a parte questo,il problema e’ che le casse automatiche danno sempre problemi..non perche’ le persone non le sanno utilizzare,ma perche’ i codici hanno una percentuale di errore molto elevata(non viene letto..articolo inesistente..sconti non applicati..ecc..)provocando l’effetto opposto a quello desiderato,cioe’ code e tempi di attesa superiori alle casse tradizionali..discriminare poi sul grado di istruzione delle persone e’ veramente triste..il diritto al lavoro lo hanno tutti..indipendentemente dal grado di istruzione..o pensi che un laureato ha piu’ diritti di un non laureato?
Condivido a pieno la risposta di Esselunga e la necessità in generale di portare avanti un processo innovativo.
Nel breve ne beneficieranno anche gli anziani che una volta coinvolti si sentiranno meno anziani.
Sono d’accordo con l’azienda: non ha l’obbligo di installare le casse veloci dotate di personale, è una scelta commerciale, soggetta a cambiamenti in base alla valutazione dei costi.
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Certamente l’azienda avrà fatto questa scelta consapevole delle conseguenze, quindi il rapporto rischio-beneficio evidentemente è a favore dell’eliminazione del personale dalle casse automatiche a scapito della comodità per le persone anziane.
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Le quali peraltro solitamente hanno la possibilità di scegliere gli orari meno affollati di accesso ai supermercati, a differenza di chi lavora.
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E se non hanno questa possibilità, faranno la fila come tutti gli altri, non sono certo quei 10 minuti in piedi che danneggeranno la loro salute, anzi in molti casi potrebbero persino essere di beneficio.
Quando le introdussero qualche anno fa nei supermercati della mia città pensai che gli anziani sarebbero piombati nel panico. Ebbene, come altri stanno scrivendo, dovetti ricredermi: vedo le casse automatiche frequentatissime da persone anche molto avanti negli anni, senza alcun problema. Di sicuro l’azienda lo fa per risparmiare sul personale, ma dire che per un anziano questo è un ostacolo insormontabile è inesatto. Probabilmente ci mettono un po’ di più ma poi vanno tranquillissimi.
Da noi per ora non ci sono casse automatiche all’Esselunga ma ancora quelle rapide.
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So dell’esistenza all’Auchan e qeuelle poche volte che ci vado mi pare che gli anziani ne facciano uso.
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Credo basti avere un po’ di pazienza ed insegnargli. Ho come L impressione che a lamentarsi non siano i nonnini….
Esselunga è un’azienda privata e come tale ha tutto il diritto di effettuare delle scelte commerciali, così come i clienti hanno il diritto di cambiare punto vendita se queste scelte non li soddisfano; si suppone che Esselunga abbia fatto le valutazioni del caso e saranno i prossimi mesi a dimostrare se hanno fatto la scelta giusta. Nel caso pagheranno in prima persona con clienti che dirotteranno altrove i loro acquisti.
In ogni caso non è un crimine che un’azienda “voglia risparmiare sui costi”, purchè lo faccia correttamente. Nel caso sarà il mercato a punire eventuali disservizi a seguito di questi risparmi, anche se il consumatore medio ha in genere la memoria corta. Sbraita per un pò e poi si adatta.
Nell’Esselunga dove vado io ci sono un totale di 20 casse, 1 sola delle quali dedicata a chi ha max 10 pezzi.
Alla Coop non ci sono casse automatiche (e mai ce ne saranno viste le dimensioni ridotte del punto vendita). E viste le poche casse, o meglio il personale ridotto, l’unica cassa veloce è sempre chiusa e di persone anziane che fanno la spesa c’è pieno ugualmente senza nessuna lamentela.
All’Iper ci sono invece 4 casse automatiche alle quali vedo clienti fino ai 60 anni o giù di lì; effettivamente non vedo i 70-80 enni, tuttavia incontro molti “vecchietti” con lo smartphone in mano e credo che questi siano in grado di gestire anche le casse automatiche.
All’IperSimply ci sono poche casse normali. Nè veloci nè manuali. Mia mamma ha 80 anni e va a fare la spesa così come va all’Esselunga con il Salvatempo che peraltro con tutti i controlli sulla spesa che fanno di tempo ne salva ben poco, anzi…
In ogni caso quando ci sono novità è sempre necessario un periodo d’adattamento, l’importante è che ci sia personale che assiste i clienti in difficoltà.
D’altro canto non è che essere anziani equivalga ad essere rincitrulliti. I nostri anziani si sono abituati alla telefonia cellulare, navigano in rete, e quant’altro. Ci sono giovani e vecchi che non sono “portati” alle novità, tuttavia le casse automatiche i problemi (mancata lettura del codice in primis) li danno senza guardare la data di nascita. Se il sistema non funziona al meglio, i problemi li avrà il pensionato come il laureato.
Dopo di che, non crediate che i giovani siano veramente dei “nativi digitali” in grado di gestire tutto al meglio.
Vedi: http://www.agendadigitale.eu/competenze-digitali/550_per-favore-non-chiamateli-nativi-digitali.htm
Quello che mi lascia perplesso in alcuni commenti è il fatto che non si possa criticare Esselunga senza essere tacciati di voler colpire un’azienda, ecc…
E’ incredibile quanti commentatori appoggino una scelta aziendale che, nel puro interesse della maggiorazione del profitto, elimina posti di lavoro (o non assume, che è la stessa cosa). La miopia di questi commenti (se non postati adirittura da trollonzi con diretto interesse) dimostra come la mentalità da sheeple sia oramai inguaribile.
Il probelma non è se gli anziani siano o meno in grado di imparare ad usare una cassa automatica. Il problema è che OGNI RIDUZIONE DELLE SPESE PER IL PERSONALE SI TRADUCE ***UNICAMENTE*** IN UN MAGGIOR PROFITTO PER L’ELITE CHE POSSIEDE IL CAPITALE. E questo a danno di tutti coloro che non sono parte della suddetta elite, come evidenza l’inesorabile peggioramento dell’indice GINI di tutto l’occidente.
Per parafrasare un celebre detto: “Prima ridussero i cassieri e non protestai e non li difesi. Poi eliminarono anche il mio posto di lavoro. Allora chiesi aiuto e protestai, ma… non c’era più nessuno per difendermi.”
giusto, aboliamo anche il telepass e i codici a barre così si potrà riprezzare tutto con l’etichettina gommata e poi rimettiamo il bigliettaio sul tram
Non so come funzioni il Suiper di via Washington, in quello di Segrate le casse automatiche si sono aggiunte (ma non hanno sostituito) alle casse normali ed hanno richiesto una o due cassiere per i controlli.
Comunque, se si vuol ridurre il numero di cassiere, non ci sono problemi: si riducono le casse aperte tanto è il cliente che fa la coda.
Trovo che la scelta dell’Esselunga sia di pura e semplice innovazione. Risparmiare sui posti di lavoro perchè si genera “un maggior profitto per l’elite”? Oddio, ma siamo negli anni 70???
Ovvio che se io, Esselunga, ho la possibilità di risparmiare sullo stipendio dei cassieri mettendo delle casse automatiche sfrutto questa possibilità, che male c’è? Perchè, forse voi andate a fare la spesa nel supermercato più costoso o più in linea con i prezzi generali? Se andate dove i prodotti costano meno, lo fate per risparmiare. Stessa cosa Esselunga, se un processo aziendale può essere abbattuto sul fronte costi è palese che sarà adottato.
Quello che molti, tranne Maurizio Dallara, non hanno notato è si che Esselunga non assume (vedi SteelRust) e non genera posti di lavoro direttamente. Ma credete davvero che l’indotto generato tra chi ha progettato, costruito, installato, programmato e che continuerà a fare manutenzione alle casse e formazione ai “supervisori” delle casse non sia una fonte di indotto di tutto rispetto? Aprite la mente, guardate un pochino più distante delle apparenze…
Forse che Maurizio (commento qui sopra) ha ragione? Anzi, spingiamoci più avanti.
Eliminiamo il Telepass (così Autostrade o chi per essa assume i cassieri e le file per il pagamento del pedaggio si allungano e si consuma più benzina), eliminiamo il Bancomat (così l’elite “che possiede il capitale” è costretta ad assumere più addetti ed in virtù del maggior contante in tasca a tutti anche la Polizia assumerà più addetti per garantire la sicurezza), eliminiamo i distributori automatici (di benzina, così le compagnie petrolifere dovranno assumere degli addetti, intanto lo faranno comunque visto il maggior consumo di carburante utilizzato in coda alle barriere autostradali; di bevande, così i bar assumeranno più persone;di merendine, così negli uffici ci sarà un “tuttofare” che andrà a comprare la colazione al bar;di preservativi, così le farmacie di turno saranno in numero superiore ad ora con conseguente assunzione di personale).
Però non lamentatevi se state in coda 30 minuti alla barriera di Assago, se le banche non hanno orarii a voi comodi per poter prelevare, se non potete far benzina da soli risparmiando, se non potete bere il caffè sul posto di lavoro o se per fare l’amore dovete andare in una farmacia magari dall’altra parte della città.
Parliamo di innovare o di tornare indietro di 50 anni?
Ma vediamo di essere realistici, quanti di voi, SteelRust compreso, farebbero a meno dei Telepass, bancomat e distributori automatici?
Si, ci sono meno cassieri, vero.
Ma ci sono più informatici, meccanici, tecnici elettronici, manutentori in genere…
Sbaglio? Forse, semmai aspetto commenti in merito.
Ok. Va benissimo innovare, cambiare ed allenare anziani e giovani ai cambiamenti delle abitudini.
Però vorrei sottolineare un aspetto: nei distributori di carburante il self service è proposto ad un prezzo inferiore che tien conto dei minori costi per il personale.
Perché supermercati e grande distribuzione non si adeguano e trattengono solo per loro il maggior vantaggio economico
Lo scopo di una cassa automatica non è di stampo marxista o capitalista. Una cassa automatica aggiunta, permette di dirottare il personale verso altre casse o verso il riassortimento degli scaffali.
E’ un servizio in più, non una questione politica o sociale.
Probabilmente in via Washington ora la clientela farà meno coda alle casse normali, perché ce ne saranno duo e tre aperte in più.
I consumatori più anziani, verranno istruiti ad utilizzare la nuova tecnologia con la cortesia che è propria degli addetti Esselunga, dopodiché potranno continuare a scegliere dove fare i loro acquisti come è sempre accaduto.
Buon Natale
Stefano
All’Auchan ci sono casse automatiche, ogni volta che mi reco in queste casse automatiche, noto spesso anziani anche di una certa età, che fanno tranquillamente e senza problemi il passaggio dei prodotti sullo scanner e il pagamento, sia in contanti che con sistemi elettronici.
Si vuole attaccare una azienda che cerca di innovare.
io ancora non riesco a capire come mai questa scelta da parte di molti di andare a fare la spesa nei grandi cc ove a parte lo specchietto per le allodole del volantino del momento,e tante volte questi sconti/promozioni non vengono applicati con ulteriore fila all’assistenza,poi questo discorso delle casse automatiche porta benefici solo alle aziende che gestiscono i supermercati con un ulteriore riduzione dei costi e dell’occupazione. si possono boicottare ci sono tanti punti vendita sotto casa dove puoi comprare tutto quello che ti serve mantenendo vivo un tessuto sociale che sta sparendo nel nome di un innovazione che è sterile e piano piano si ritorcerà contro di noi. tra qualche anno se non hai il telepass l’autostrada non la potrai nemmeno prendere e in uscita saremmo di nuovo tutti in fila