Fare la spesa venerdì alle otto di sera è una buona idea perché c’è poca gente e si possono fare acquisti osservando con attenzione gli scaffali e scegliendo i prodotti più convenienti. Al supermercato Esselunga di via Rubattino a Milano, comincio dal banco dell’ortofrutta dove vedo sulle vaschette un bollino che indica sconti dal 20 al 50%. Ci sono anche le buste di insalata in offerta “quotidiana” a 0,99 euro, seguono le confezioni di misticanza con il bollino blu che segna -40%, e a fianco le insalate in busta che scadono il giorno dopo con un bollino rosso e uno sconto del 40%. Non si tratta di poche confezioni ma di svariati metri di scaffalature, ma quello che mi lascia perplesso è che non sono di fronte a un caso isolato visto che la settimana scorsa l’esposizione e anche la scontistica era simile.
Sorgono spontanee due domande: perché ci sono tanti sconti tutti i giorni? Qual è la differenza fra una promozione e l’altra? Ma sono solo all’inizio del percorso e le sorprese più interessanti devono ancora arrivare. Anche il banco del pesce fresco è ricco di promozioni: c’è una vaschetta di involtini di salmone che scadono domani proposta con il 40% di sconto. A fianco c’è una vaschetta di “Fettine di orata” e di “Trota iridea” scontate del 40% sempre perché in scadenza. Nello stesso scaffale trovo una confezione di “Ragù di pesce spada” con due bollini di sconto uno blu con il 30% (probabilmente aggiunto il giorno precedente) e uno del 40% sovrapposto in mattinata perché il prodotto scade il giorno successivo. Mi chiedo quale sia la logica di questi sconti visto che alcuni prodotti sono in scadenza e altri no. Le sorprese continuano. Sul banco trovo un’orata (preparata e confezionata in loco e quindi senza data di scadenza) scontata del 30% e un’altra orata (non confezionata in loco) scontata del 40%, probabilmente per via della scadenza che indica il giorno successivo. Anche in questo caso è difficile capire la logica.
La spesa continua e nel banco frigo del settore carne mi trovo a una fila di sconti sterminata. I ravioli Gyoza che scadono dopo due giorni sono scontati del 20% come indica un bollino blu, quelli che scadono il giorno dopo si possono acquistare con una riduzione del 30% come indica un bollino rosso. A fianco ci sono i bocconcini di pollo “Birbe Amadori”, senza bollino e senza una scadenza ravvicinata che sono scontati del 40%. Gli hamburger Aia con tacchino scadono dopo 7 giorni e sono venduti con il 50% di sconto. La rassegna continua con due tipi di BonRoll sempre Aia venduti con il 45% di sconto come indica il cartellino sullo scaffale “Prezzi corti” e anche in questo caso non ci sono bollini colorati. In successione compare il bollino con il 20% di sconto sul pollo marchiato Esselunga, sulla carne di maiale fresca, sulle salsicce e via dicendo.
La serie di prodotti a prezzo ridotto è pressoché continua e alla fine del banco ne conto più di 30. Lo schema si ripete nella sezione carne bovina, dove quasi tutte le vaschette sono scontate del 20-30%. Quando non c’è il bollino dello sconto compare l’etichetta gialla “Smart” assegnata ai prodotti meno costosi. La stessa cosa si nota nell’isola posta al centro con i tagli di carne pregiati di vitello e di manzo. Qui quasi tutte le vaschette hanno il bollino blu con lo sconto variabile dal 20 al 30%. Gli sconti del 20 – 30 e 40% trionfano anche nell’isola dei formaggi. Giusto per ricordare che il supermercato adotta una forte politica di sconti, in altre aree del punto vendita ci sono cartelli che informano i clienti sui “prezzi corti” e sui prodotti con lo “Sconto Fidaty” per chi ha la carta fedeltà di Esselunga. Occorre poi fare attenzione alle scritte sui bollini: su quelli blu si legge: “il prezzo indicato è già scontato”, mentre su quelli rossi “lo sconto viene effettuato alla cassa”.
Dopo questa spesa mi sorgono legittimi interrogativi sul significato e, soprattutto, sulla validità di questi sconti applicati soprattutto sui prodotti che sono acquistati in modo ricorrente e per i quali risulta difficile fare un confronto con le altre insegne. Chi stabilisce lo sconto sulle salsicce o sulle cosce di pollo o sul pesce fresco e con quale criterio? Certo ogni catena è libera di applicare gli sconti che crede, ma quando la maggioranza delle confezioni esposta nei banchi frigorifero è offerta a prezzi ridotti viene spontaneo chiedersi quale sia l’effettiva convenienza. Se la riduzione di prezzo per un tipo hamburger è quotidiana, vuol dire che il prezzo scontato corrisponde al prezzo corrente, e quindi non è un evento occasionale per “premiare” il cliente.
Poi c’è un altro elemento da sottolineare: Esselunga applica una riduzione di listino sui prodotti in scadenza e un identico sconto su altri del tutto simili che non sono in scadenza, senza specificare il motivo della promozione. Ho provato a chiedere spiegazioni. Mi è stato detto che il bollino blu indica una promozione mentre quello rosso si mette sui prodotti che scadono il giorno dopo!
Sia chiaro, la politica degli sconti aggressivi è comune a quasi tutte le catene di supermercati e funziona. Il consumatore è convinto di poter comprare un prodotto che costa caro con una forte riduzione e ne approfitta mettendolo nel carrello volentieri. Il problema è che ci sono prodotti che sono scontati tutti i giorni dell’anno e non vengono mai venduti con il prezzo “pieno”. “Il concetto che sta alla base di questa strategia – spiega Luigi Rubinelli giornalista di Alimentando.info – è la percezione della convenienza. La cosa importante è dare al consumatore la sensazione di comprare un taglio di carne, un pesce fresco o una busta di insalata pronta a un prezzo conveniente rispetto al prodotto posizionato a fianco proposto a prezzo pieno. Lo sconto poi può essere arbitrario perché spesso manca un riferimento, ma questo conta poco”.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Almeno Esselunga da l’opportunità di usufruire di questi “buoni” .
Io non vi trovo nulla di male. Anzi
Anche Carrefour attua questa politica.
Meno scarti… più acquisti mirati.
Una buona occasione per iniziare un percorso di conoscenza.
Lo sconto è fuorviante; il consumatore deve conoscere il valore di ogni singolo bene ,solo così farà la spesa consapevole.
Esempio: pane comune bianco o semi integrale le cui materie prime costano 0,50 €/kgnon può esser venduto più di 1.80 €/kg considerato che il peso finale che compriamo comprende il 35/45 % di acqua.
Se il grana o altro formaggio stagionato 12 mesi costa 11/14 €/kg, un formaggio fresco, con 30 giorni di stagionatura deve costare meno, non oltre 10 €, considerando che una parte è acqua/siero.
Ormai è la politica di Esselunga. Il prezzo scontato di questi generi da lei citati è pressoché identico a quello in altre catene non scontate.
Se hai un minimo di cervello e di memoria riconosci subito i prodotti realmente scontati rispetto al prezzo pieno. Se poi vai a fare la spesa senza ragionare tanto sul perché vengono fatti determinati sconti, ne guadagni in salute e, ovviamente, se poi sfrutti gli stessi sconti, risparmi. A voi pare logico il doversi fare mille domande su quale logica determina uno o l’altro sconto e , probabilmente, quale logica è legata ad ogni cosa incontrate nel corso della vita. A me pare una malattia mentale.
Quello che è stato scritto nell’articolo l’ho pensato un sacco di volte, in effetti gli sconti sembrano uno specchietto per le allodole…un po’ come una famosa pubblicità di poltrone… che termina sempre.. domani…
È evidente che sconti da 30 % in su non sono sconti “commercialmente possibili”.
I prezzi di “listino” sono messi volutamente alti per poi ciclicamente sconti aggressivi. Ma di fatto paghi il loro prezzo solo quando sono in sconto
Oltre ai prezzi si dovrebbe parlare di tracciabilita e qualità, spesso mancano queste indicazioni
È vero ciò che avete scritto!
Ma bisogna sempre comprare pensando al prodotto: se lo conosci se risulta buono se ti soddisfa altrimenti non va bene risparmiare………e alla Esselunga trovi quasi sempre ottimi prodotti!!!
Questo “ottimi prodotti “meglio identificarlo come opinione personale
Buongiorno, in totale accordo con lei Sig. Alexandros!
Quale qualità? E quale sconto?
Orata allevate in Turchia date a 27 euro al kg… Però col 40% di sconto diventa un affare.. Affare da 17 €/Kg…
Dice bene, bisogna pensare al prodotto!
Gli sconti possono essere a scadenze differenziate se fanno riferimento alle promozioni presenti sul volantino. Modificati e maggiorati se si riferiscono a prodotti in scadenza molto ravvicinata.
Io ordino online e ricevo i prodotti scontati presenti sul volantino.
Corretta osservazione, eppoi bisogna anche capire se questi prodotti con sconti uno trenta uno quaranta% se sono veramente uno più vicino dell’altro alla scadenza(tracciabilità?). Come giustamente dice un altro lettore sarebbe una malattia voler approfondire sulla logica di ogni sconto .Secondo me sarebbe più corretto e più meritevole distribuire questi sconti durante tutto il giorno anziché accumularli alla fine della giornata
Ci sono poi prodotti con scadenza non rilevante (tipo i vini) che periodicamente, con cicli di 3-4 volte all’anno, vengono messi in vendita al 50%, per poi ritrovarli a fine promozione con prezzi aumenti di almeno il 20%.
Esattamente così come lei ha affermato, Sig. Gianluca, gli ‘inspiegabilmente’ ‘generosi’ ‘sconti’ promozionali sono calcolati sul prezzo di riferimento appositamente rincarato dei prodotti ‘scontati’; prezzo di riferimento rincarato che persisterà dopo il termine della promozione. Questo espediente dei ‘cervelli’ di Esselunga ha ‘stancato’!
Dopo la scomparsa del papà molte cose sono cambiate lui era attento ed aveva produttori scelti ora vi dirò che è anche un po’ più caro .A volte per es.conpravi la vaschetta di fichi 1 discreto e gli altri da buttare così per i f.di India. Un giorno arrabbiatissima sono andata a reclamare per il gambo di non ricordo se un carciofo o altro che aveva 60cm di scarto chiedendo di pagare la parte da scartare un po’ per uno visto che il prezzo non è poco…..
Di solito la politica di Esselunga prevede che di fronte ai reclami di qualsiasi natura venga sostituito il prodotto
Se prendiamo per esempio del pesce fesa applicano uno sconto che parte dal 20 ed arriva al 40 con l’approssimarsi della scadenza (giorno dopo).
Quando il pesce e’ lavorato la scadenza si considera dal giorno dopo.
Io sono un semplice consumatore attento.
L’unica soluzione è avere una buona memoria per ricordare i prezzi medi di ogni prodotto che solitamente si acquista e accettare la consapevolezza di non poter fare una spesa molto rilassante e spensierata. Una certa quota di stress è il prezzo da pagare…
Da ex dipendente di Esselunga posso dirvi che (e non è un segreto, basta chiedere ad un addetto in negozio) il bollino blu indica prodotti scontati per via di una promozione in essere, che sono tantissimi, molti di più di quelli che vengono pubblicizzati nei volantini periodici, ma che comunque subiscono una rotazione (normalmente una ‘promo’ dura 15 giorni; a volte, come nel caso del sottocosto, 10). I bollini rossi indicano invece promozioni giornaliere applicate dai singoli reparti dei vari negozi (quindi ogni punto vendita avrà i propri) sui generi alimentari che andranno a scadere il giorno successivo e che, quindi, per la politica di Esselunga, non potranno più essere posti in vendita. Risulta normale, perciò, trovarsi di fronte ad una selva di bollini rossi la sera in aggiunta a quelli blu delle normali offerte, quando ormai l’orario di chiusura si avvicina e si cerca di vendere più merce prossima alla scadenza possibile.
LA PERCEZIONE che ci sia uno sconto: verissimo, e fare la spesa è ormai una gincana un po’ assurda. Lo sconto attira l’occhio del consumatore. Poi, come mi è capitato spesso, basta osservare meglio lo scaffale prodotti per trovare items “a prezzo pieno” più convenienti a parità di qualità prodotto. Anni fa era in voga il 3×2 o addirittura il 4×2 o x 3 … marketing aggressivo ma da trattare con molta attenzione. Ora abbiamo bulimia di prodotti “in super offerta” che, se va bene, sono a prezzo pieno quando non maggiorato rispetto a quanto si trovava a scaffale qualche mese fa.
Buongiorno
Esselunga era un Super dove facevi la spesa serenamente consapevole di trovare qualità ad un prezzo giusto , ho constatato sia nei volantini promozionali che in corsia che da quando i vertici aziendali sono purtroppo cambiati , anche la serietà della strategia di vendita e la chiarezza reale dei prezzi si è adeguata al resto dei marchi . Peccato che chi subentra voglia comunque cambiare , di solito fa danno in un modo o nell’altro, indipendentemente dal fatturato ma lo sappiamo , la serietà e la coerenza hanno un costo e sono valori ritenuti desueti , peccato Esselunga era una bella realtà!
Come consumatore rilevo che SLUNGA sia la catena di supermercati più conveniente offrendo inoltre prodotti di qualità e varietà superiori alla media. Aggiungo che la pulizia dei locali e la presentazione siano superiori alle altre catene.
Sono anni che uso il deodorante Breeze classico per uomo,sempre allo stesso prezzo(3.40€).La settimana scorsa in offerta al 50% ;ma leggendo il prezzo di partenza 6.66 di listino:quindi ancora il mio prezzo indicato on partenza.Tutto ciò, è corretto?
Fosse solo questo il problema !? Se faceste una attenta valutazione, è da anni che Esselunga aumenta i prezzi pochi giorni prima ai prodotti che metterà in volantino, poi li sconta per 10 gg. sul volantino e finita la campagna te li trovi aumentati rispetto a come li pagavi prima !!!!! Meccanismo non facile da scoprire; meccanismo che ho contestato direttamente a loro con una reazione a dir poco discutibile. Sono stato bandito per oltre un anno dagli sconti promozionali extra che ti arrivano sull’app Esselunga come cliente carta oro fidaty !!
Solitamente vado da Martinelli.
Non ci sonon quasi mai sconti. Spesso solo su prodotti con confezione ammalorata.
Per me è meglio cosi. Riesco con più facilità a confrontare i prezzi. Per esempio della farina. Che prima è fortemente aumentata e ora un po’ diminuita.
Meglio prezzi convenienti su tutto.
Si acquista solo ciò checserve e quando serve.
Meno facile buttare via qualcosa perché scaduto una volta a casa.
Preferisco un prezzo “reale” che uno sconto che a volte, è tale solo in apparenza
Tutto questo succede sostanzialmente con i prodotti di origine animale che sono i più deperibili e meno salubri. Se ci si informasse sulle valutazioni della scienza su cosa fa bene consumare e cosa no si scoprirebbe che i prodotti più poveri e meno costosi sono i più salutari . Il cliché abusato della dieta mediterranea è diventato mistificante per la gran parte delle persone. Le quali credono che come si mangia oggi in italia sia il modello migliore. Non lo è più perché anch’esso è diventato troppo simile a quello più genericamente occidentale. L’alimentazione che dà salute la dobbiamo oggi cercare tra i cibi vegetali che sfuggono alla maggiore parte di queste proposte scontate incomprensibilmente.