Fave di cacao e cioccolato fondente su un tavolo di legno

cacao Esselunga entro il 2025 utilizzerà il 100% di cacao garantito equo-solidale per le sue produzioni e per tutti i prodotti a marchio privato. L’iniziativa nasce per assicurare la tracciabilità delle fave di cacao con tecnologia blockchain, dal campo di raccolta fino al prodotto finito, per garantire qualità e trasparenza attraverso il tracciamento della materia prima e sostenere le comunità impegnate nella coltivazione.

Il progetto è stato illustrato da BBC StoryWorks in un filmato in cui si racconta l’impegno della catena di supermercati nel supportare i coltivatori in Togo e garantire un commercio equo e solidale. Con il progetto “Cacao sostenibile” Esselunga si è posta il duplice obiettivo di acquistare la materia prima da cooperative di cacao in diversi paesi, tra i quali il Togo, per garantire ai coltivatori un trattamento economico e sociale equo e di finanziare, in parallelo, progetti di sostentamento basati sulle necessità delle comunità locali. Le condizioni sociali della popolazione togolese sono infatti caratterizzate da una forte arretratezza: analfabetismo, mortalità infantile e precarietà della vita delle donne sono solo alcune delle tante problematiche che affliggono il territorio.

Per lo sviluppo del progetto Esselunga si è avvalsa della collaborazione di imprese come Altromercato (la principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia) e Gebana, suo partner in Togo che lavora direttamente con i contadini, offrendo un supporto continuo. Fondamentale è stata la collaborazione dei clienti  che, grazie ai punti Fidaty, hanno permesso di raccogliere 560.000 €, che si andranno a sommarsi ad altri 575.000 stanziati dall’azienda per un investimento totale di 1.135.000 € da versare in cinque anni, per i progetti di sostentamento delle comunità locali.

Le donazioni consentiranno la realizzazione di diverse iniziative, come la creazione di scuole per l’insegnamento delle buone pratiche agricole, la diversificazione del raccolto, lo sviluppo e organizzazione delle fasi di post raccolta del cacao per migliorarne la qualità, così come lo sviluppo tecnologico per consentire l’ottimizzazione della gestione delle coltivazioni e dei pagamenti ai contadini.

© Riproduzione riservata

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

5 1 vota
Vota
4 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Claudio
Claudio
3 Agosto 2021 11:58

Mi auguro che anche gli altri campioni della GDO assumano iniziative simili.

Lorenzo
Lorenzo
Reply to  Claudio
4 Agosto 2021 14:24

Mi sembra che la COOP utilizzi cacao equo-solidale al 100% in gran parte delle tavolette e alcuni altri prodotti a marchio contenenti cacao (tipo la crema spalmabile o i biscotti) già da almeno 3 anni (o forse più).

franco Porta
franco Porta
28 Agosto 2021 12:28

Come cliente affezionato COOP posso confermare che da molti anni vendono prodotti equo solidali , Libera e altri

Stefano
Stefano
28 Agosto 2021 18:44

Mi chiedo chi controlla la destinazione dei fondi raccolti. Chi controlla l’avanzamento dei progetti. Chi controlla le condizioni di vita e la manodopera dei coltivatori. Perché se i fondi servono anche per pagare i controllori……..