Non si sa ancora con quali tempi entrerà in vigore, né che cosa succederà in caso di violazione (da parte dei rivenditori come degli acquirenti), ma presto nel Regno Unito potrebbe essere vietato vendere energy drink ai ragazzi con meno di 16 anni sia nei negozi, nei bar e nei ristoranti, sia online. Il limite di età è infatti esplicitamente contenuto nel nuovo FIT FOR THE FUTURE 10 Year Health Plan for England, il programma che il governo Starmer intende seguire per contribuire a migliorare la salute degli inglesi e che, in questo, mantiene un preciso impegno preso dai Laburisti in campagna elettorale.
La decisione, che al momento è poco più di una dichiarazione di intenti, è stata comunque salutata con entusiasmo dagli esponenti di diversi gruppi di difesa dei consumatori, dei bambini, della salute in generale e da Action on Sugar, una delle più importanti, perché rappresenta un cambio di passo, e arriva a coronamento di battaglie durate anni.
Bando per gli energy drink
Per restare solo all’ultimo periodo, il bando era stato chiesto esplicitamente da 40 associazioni nel 2024, dopo che era stata pubblicata una review di 57 studi condotti in 21 paesi su un totale di oltre 1,2 milioni di giovani, che aveva mostrato tutti i rischi associati al consumo di energy drink da parte dei bambini e dei ragazzi, legati soprattutto all’assunzione di grandi quantità di caffeina e di zucchero.
Disturbi del sonno e dell’umore come ansia, depressione e aggressività, diabete di tipo 2, obesità, carie e altre patologie dentali, reazioni allergiche, pensieri suicidari e crisi cardiologiche sono solo alcuni degli ambiti nel quali si è dimostrata una possibile azione negativa degli energy drink tra i più piccoli, e per questo diversi paesi tra i quali Lituania, Lettonia, Polonia e Repubblica Ceca hanno già introdotto limiti, e altri lo stanno facendo.

Pericoli nascosti
L’imputato principale, ma non l’unico, è la caffeina: una lattina standard da 250 millilitri ne contiene da 50 fino a 200 milligrammi (mg) e più. Ma una tazza di caffè ne contiene in media 80. Pertanto, quando un bambino o un adolescente beve una lattina di Red Bull, Monster, Prime e degli altri è come se bevesse almeno una tazza di caffè. Nel tempo, infatti, l’offerta commerciale si è ampliata, e sul mercato sono arrivate sia lattine più grandi che prodotti con ancora più caffeina. Oltre alla caffeina, poi, quasi tutti contengono la taurina e il ginseng o il guaranà, anch’essi dotati di un effetto stimolante e le cui interazioni sinergiche con la caffeina sono note solo in parte.
Un altro aspetto che preoccupa molto è quello legato allo zucchero: in media, un energy drink ne contiene il 65% di uno stesso volume di una normale bevanda gassata, per coprire il retrogusto amaro della caffeina e degli stimolanti. Ma ciò significa che il contributo alla carie, al sovrappeso e alla resistenza all’insulina, per un consumatore abituale, è davvero rilevante. Per questi motivi alcune catene della grande distribuzione hanno già introdotto divieti, stimolate anche dalla campagna #NotForChildren lanciata dallo chef e star televisiva Jamie Oliver, mentre i produttori riuniti nella British Soft Drink Association hanno inserito il limite di 16 anni nei loro codici etici e si sono imposti di non fare pubblicità rivolte ai più piccoli, e di non vendere a meno di cento metri dalle scuole.
Ma è chiaro che una norma avrebbe tutt’altro impatto, e si confida che tra gli effetti collaterali positivi vi sia anche la riformulazione di tutti gli energy drink.
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Giornalista scientifica



argomenti che solo altri Paesi, più sensibili, possono affrontare. Da noi, invece, gli industriali sono intoccabili…
Io queste bevande le sottoporrei alla legislatura dell’alcol, vendita e consumo dalla maggiore età. Ma in un paese fallito questa diventa pura utopia!
Sarà contenta la Red Bull.
Ma non esiste una lobby specifica che impedisca al Governo inglese di applicare questo divieto?
Me lo chiedo perchè qui da noi non si riesce mai a “toccare” il comparto “alimentazione” … vedi la ridicola (e quindi inutile) sugar tax italiana.
Già solo a “toccare” la Nutella sappiamo bene che si scatena una tempesta social…
(P.S. Mai bevuto un energy drink in vita mia)