I ragazzi gallesi sono troppo grassi, e uno su quattro è già in sovrappeso quando inizia il percorso scolastico, a sei anni: per questo il Governo sta cercando di introdurre un piano per affrontare l’obesità infantile. Tra le iniziative annunciate spunta anche un divieto per la vendita degli energy drink ai minori di 16 anni, visto che queste bevande, oltre a essere ricche di zucchero, contengono anche alti livelli di caffeina (in alcuni casi più di 150 mg per litro), che hanno fatto nascere preoccupazioni per gli effetti sulla salute dei ragazzi. Lo riferisce la BBC, che ricorda anche come il governo britannico abbia provato ad andare nella stessa direzione nel 2018, con la proposta di vietare la vendita agli under 18, senza riuscirci. Nonostante l’assenza di obbligo, però, alcune catene della grande distribuzione, in tutto il Regno Unito, non vendono energy drink a ragazzi con meno di 16 anni. L’iniziativa gallese prevede anche il divieto di aprire takeaway nelle aree vicine alle scuole e di installare dispositivi di refill gratuito per le bevande zuccherate, nonché di offrire questi prodotti a prezzi stracciati.
L’iniziativa anti-obesità risulta piuttosto drastica, ma nasce anche dai risultati di un sondaggio pubblico dal quale è emerso che i cittadini del Galles hanno pessime abitudini alimentari e consumano troppi grassi, zuccheri e sale, e troppe poche fibre, frutta e verdura. Il risultato di questo stile alimentare è che 1,5 milioni persone sono in sovrappeso e circa 600mila sono obese. Tra gli 11 e i 18 anni, i consumi medi di zucchero sono tripli rispetto alle dosi consigliate. E poiché alcuni energy drink contengono fino a 21 cucchiaini di zucchero e la stessa quantità di caffeina di tre tazze di caffè, è evidente che non sono adatti a bambini e adolescenti. Inoltre, secondo studi recenti, bambini e ragazzi che ne consumano in media almeno uno a settimana hanno frequenti crisi di cefalea, disturbi del sonno, mal di stomaco, e mostrano irritabilità e disturbi dell’umore.
Non solo: secondo un sondaggio dell’associazione no profit Nesta Cymru, la stragrande maggioranza dei gallesi sottostima il contenuto calorico di molte bibite e alimenti. Questa. sottovalutazione riguarda soprattutto i condimenti, le patatine, il cioccolato e vari snack, cui vengono attribuite in media la metà delle calorie reali dal 95% degli intervistati. Al contrario risultano a volte sovrastimate le calorie dei burger (attribuendo per esempio a un Big Mac circa mille calorie, contro le 800 medie).
Se l’iniziativa dovesse passare, ha sottolineato Jonathan Bone di Nesta Cymru, la speranza è che accada quanto si è visto con la tassa sulle bevande zuccherate, con le aziende che, per restare entro i limiti previsti, hanno modificato spontaneamente le ricette. Le associazioni dei produttori hanno ricordato che non fanno pubblicità né regalano energy drink agli under 16, e che le confezioni recano già una scritta per segnalare come questi prodotti non siano adatti ai bambini. Pertanto, non ci sarebbe bisogno di ulteriori limiti. Le consultazioni sulla proposta di legge saranno chiuse il primo settembre, dopodiché la parola passerà ai parlamentari. Secondo il Dipartimento britannico per l’Assistenza sanitaria e sociale l’obesità è la seconda causa di cancro nel Regno Unito, e costa circa 6,5 miliardi di sterline all’anno.
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Giornalista scientifica