Gli esperti scientifici dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno completato la valutazione delle indicazioni “funzionali generiche” di carattere salutistico da utilizzare sulle etichette dei prodotti alimentari.

Con la pubblicazione di questa quinta serie di pareri scientifici, l’Efsa ha aggiunto altre 536 indicazioni alle 2.187 già pubblicate dal 2009. Rimangono ancora 35 diciture, fra cui alcune relative agli isoflavoni, che saranno pronte fra qualche settimana (l’analisi della documentazione, in ogni caso, è già stata completata).

Il dato preoccupante che emerge è l’altissima percentuale (circa 80%) di indicazioni che non sono state avallate dagli esperti dell’Efsa e, ancora una volta, le numerose bocciature relative a probiotici, prebiotici e omega-3.

Le motivazioni alla base dei numerosi pareri negativi sono quelle di sempre: le indicazioni non sono sufficientemente specifiche (per esempio quelle relative alla salute delle donne o all’energia mentale), oppure si riferiscono a categorie di alimenti troppo ampie per essere collegate ad effetti specifici (come quelle relative a “prodotti lattiero-caseari” e “frutta e verdura” come ribes, avena, zucca, broccoli, ecc).

Un’altra motivazione che ha determinato numerosi pareri negativi è la mancanza di studi rilevanti sull’uomo o la scarsa documentazione scientifica per accertare l’esistenza di una relazione causa-effetto fra l’alimento, la sostanza contenuta, e il beneficio per la salute.

Per quanto riguarda le indicazioni approvate dall’Efsa, sono state confermate le relazioni tra fibre alimentari e la concentrazione di colesterolo nel sangue, tra fibre derivate dai cereali e funzionalità intestinale e tra il consumo di bevande contenenti carboidrati-elettroliti e la resistenza alla fatica. Sono state giudicate positivamente le indicazioni secondo cui una dieta a ridotto contenuto di sodio favorisce il mantenimento della pressione sanguigna, una dieta fortemente ipocalorica la riduzione del peso corporeo e l’assunzione di melatonina (1 g in prossimità del riposo) il sonno.

Infine il panel di esperti ha confermato che la riduzione della risposta glicemica dopo i pasti può essere favorita dall’assunzione di alcune fibre alimentari, per esempio β-glucani da orzo o avena, prodotti ottenuti dall’endosperma del grano e costituiti per il 60% almeno da arabinoxylani o, ancora, di alimenti preparati utilizzando il fruttosio in sostituzione di glucosio e saccarosio. In quest’ultimo caso però, sottolinea l’Efsa, è necessario ricordare che un eccessivo consumo di fruttosio può portare a complicazione metaboliche come dislipidemia, insulino-resistenza o aumento dell’adiposità viscerale.

 

Indicazioni che hanno ottenuto parere positivo

La fibra da avena e orzo (in alimenti “ricchi in fibra”) aumenta la massa fecale.

La fibra da segale (in alimenti “ricchi in fibra”) migliora la funzionalità intestinale.

I β-glucani da avena e orzo riducono la risposta glicemica post-prandiale quando vengono consumati 4 g di β -glucani di avena e orzo ogni 30 g di carboidrati disponibili. Il parere in merito alla riduzione del colesterolo era già stato affermato precedentemente.

Un apporto ridotto di sodio aiuta a mantenere la normale pressione sanguigna.

Una dieta estremamente ipocalorica (VLCDs) può ridurre il peso corporeo degli adulti obesi (in conformità alle specifiche e alle condizioni di utilizzo stabilite CODEX STAN 203-1995).

I carboidrati aiutano a mantenere la normale funzione cerebrale quando se ne consumano almeno 130 g al giorno.

Il sodio mantiene la normale funzione muscolare, sebbene il claim non sia stato approvato in quanto non è stato dimostrato nelle popolazioni UE che eventuali carenze determinano  alterazione della funzionalità muscolare.

L’apporto dietetico di grassi aiuta il normale assorbimento delle vitamine liposolubili, ma il claim non è stato approvato in quanto non si riscontra carenza di grassi nella dieta europea.

Soluzioni di carboidrati-elettroliti aumentano l’assorbimento di acqua durante l’esercizio fisico e mantengono prestazioni di resistenza (quando la bevanda contiene 80-350 kcal/l da carboidrati, almeno il 75% dell’energia è fornita da carboidrati capaci di indurre un’elevata risposta glicemica, la soluzione contiene 460-1150 mg/l di sodio ed ha osmolarità 200-330 mOsm/kg di acqua).

Alimenti a ridotto contenuto di lattosio possono contribuire alla diminuzione dei sintomi gastro-intestinali causati dall’assunzione di lattosio in persone intolleranti.

La melatonina aiuta il sonno quando se ne consuma 1mg prima di andare a dormire.

Il chitosano aiuta a mantenere normale la concentrazione ematica di LDL-colesterolo purché ne vengano assunti 3 g al giorno.

Gli arabinoxilani prodotti dall’endosperma del frumento possono ridurre la risposta glicemica post-prandiale se si consumano 8 g di fibre ricche in arabinoxilani al giorno.

Il fruttosio, quando viene utilizzato in sostituzione del saccarosio o del glucosio in alimenti o bevande, è in grado di ridurre la risposta glicemica post-prandiale.

 

Indicazioni che hanno avuto parere negativo

Il silicio non protegge dall’accumulo di alluminio nel cervello, non neutralizza l’acidità gastrica, non contribuisce alla normale formazione del collagene e del tessuto connettivo, al mantenimento della struttura ossea e delle articolazioni. Il Panel di esperti ha sottolineato che i cambiamenti riguardanti l’elasticità della pelle non indicano cambiamenti della sua funzione e che il silicio non contribuisce alla normale formazione di capelli e unghie.

Il Lactobacillus rhamnosus GR-1 (ATCC 55826) in associazione con il Lactobacillus reuteri RC-14 (ATCC 55845) non protegge dai patogeni della vagina.

Il Lactobacillus johnsonii NCC 533 (La1) (CNCM I-1225) non protegge la pelle dal danno indotto dai raggi UV né migliora le difese immunitarie contro i patogeni gastro-intestinali. 

Il Lactobacillus rhamnosus ATCC 53103 (LGG) non garantisce il mantenimento della mineralizzazione dei denti. La dicitura riguardante la salute gastro-intestinale è stato giudicato troppo generico. 

Gli acidi grassi polinsaturi omega-3 (PUFAs) non aumentano l’assorbimento del calcio e di conseguenza non aumentano la ritenzione del calcio né aiutano a mantenere una normale struttura ossea. 

L’Astaxantina non  protegge la pelle dal danno indotto dai raggi UV, non difende dall’Helicobacter pylori, non contribuisce alla normale spermatogenesi e alla normale funzione muscolare. Il claim riguardante la funzione immunitaria è stato giudicato troppo generico. 

I chewing-gum sugar-free dolcificati con xylitolo non difendono l’orecchio medio dai patogeni (per esempio Streptococcus pneumonie). I pareri sulla salute orale erano già stati confermati precedentemente.

Le Proantocianidine (PACs) del mirtillo (Vaccinum macrocarpon Aiton) sono state giudicate insufficienti come difesa contro i batteri patogeni delle basse vie urinarie. I claim sulle gengive e il cuore sono stati ritenuti troppo generici dagli esperti dell’NHCR.

Il boro non garantisce la normale funzione tiroidea né contribuisce alla normale funzione cognitiva. I claim riguardanti la prevenzione o il trattamento del cancro alla prostata non rientrano nel campo di applicazione del regolamento.

Le emulsioni di olio di palma e avena non aiutano a mantenere o raggiungere un peso corporeo normale né a mantenere il peso corporeo dopo una perdita di peso.

L’olio di semi di ribes nero estratto con CO2 supercritica e addizionato di vitamina E non aiuta a mantenere la normale pressione arteriosa né concentrazioni normali di LDL-colesterolo.

La spermidina non contribuisce alla normale crescita dei capelli.

Lo xantano non aiuta la funzionalità intestinale.

La gomma di guar parzialmente idrolizzata non diminuisce i microrganismi gastro-intestinali potenzialmente patogenici, non modifica la produzione di acidi grassi a corta catena (SCFA) e/o il pH del tratto gastro-intestinale, non aiuta la funzionalità intestinale né riduce i sintomi gastro-intestinali.

La fibra della segale non migliora la risposta glicemica post-prandiale né aiuta il mantenimento della concentrazione ematica di LDL-colesterolo.

Il β-idrossi β-metilbutirrato monoidrato (HMB) da solo o in combinazione con l‘acido α-chetoisocaproico (KIC) non riduce il danno al tessuto muscolare durante l’esercizio fisico, non aumenta la massa magra, la forza muscolare, la resistenza, la riparazione del tessuto muscolare scheletrico o la velocità di recupero dalla fatica muscolare dopo l’esercizio fisico.

L’alginato di sodio non riduce la risposta glicemica post-prandiale senza aumentare eccessivamente la risposta insulinemica post-prandiale.

Una dieta estremamente ipocalorica (VLCDs) non riduce il senso di fame, non riduce la massa grassa mantenendo la massa magra, non riduce la risposta glicemica post-prandiale né mantiene un normale profilo lipidico.

L’acido α-lipoico non aumenta la sensibilità insulinica. Il claim riguardante il sistema nervoso nei diabetici è stato giudicato non ammissibile per gli esperti dell’NHCR.

I frutto-oligosaccaridi non riducono i microrganismi gastro-intestinali potenzialmente patogenici.

L’acido linoleico (LA) non protegge la pelle dal danno indotto dai raggi UV. Il claim riguardante i “precursori molecolari che regolano la funzionalità cellulare  (prostaglandine, leucotrieni)” è stato ritenuto troppo generico dagli esperti dell’NHCR.

Il lattosio non aumenta l’assorbimento del calcio con conseguente aumento della ritenzione del calcio.

Il polidestrosio non migliora la funzionalità intestinale, non modifica la produzione degli acidi grassi a corta catena (SCFA) e/o il pH del tratto gastro-intestinale, non riduce i microrganismi potenzialmente patogenici del tratto gastro-intestinale né riduce i sintomi gastro-intestinali.

I β-glucani da avena e orzo non determinano un aumento prolungato del senso di sazietà con conseguente riduzione dell’apporto energetico.

La L-glutammina non migliora una serie di condizioni cognitive, intestinali, immunitarie, muscolari ed energetiche.

La L-ornitina non contribuisce alla regolazione del ciclo dell’urea.

La Faseolamina non riduce il peso corporeo.

La L-teanina da Camellia sinesi (L.) Kuntze (tea) non migliora la funzionalità cognitiva, non allevia lo stress psicologico, non altera il sonno né riduce i sintomi mestruali.

La Theobromina del cacao (Theobroma cacao L.) non migliora l’umore.

Il ribosio non promuove un veloce recupero dalla fatica muscolare dopo l’esercizio fisico.

La L-carnitina non aiuta un veloce recupero dalla fatica muscolare dopo l’esercizio fisico, non contribuisce a riparare il tessuto muscolare scheletrico, non aumenta la resistenza alla fatica, non mantiene normale la concentrazione ematica di LDL-colesterolo, non contribuisce alla normale spermatogenesi, non aumenta i livelli di L-carnitina e/o riduce gli acidi grassi liberi nel sangue durante la gravidanza.

L’acetil-L-carnitina non contribuisce alle normali funzioni cognitive.

L’idrolizzato triptico di aS1-caseina non allevia lo stress psicologico.

L’idrolizzato di caseina non aiuta la crescita o il mantenimento della massa muscolare, non aumenta la resistenza o la velocità di recupero dalla fatica muscolare dopo l’esercizio fisico.

Gli oligosaccaridi di fosforil e calcio non mantengono la mineralizzazione ossea al di là del ruolo ben definito delle gomme da masticare senza zucchero nel mantenimento della mineralizzazione dei denti.

Una miscela di licopene, proantocianidine, vitamina C, vitamine E, selenio e β-carotene non contribuisce alla normale formazione del collagene e alla protezione della pelle dal danno indotto dai raggi UV.

I semi dell’uva (Vitis vinifera L.) non migliorano l’adattamento visivo al buio.

Il Ribes nigrum L. non migliora l’adattamento visivo al buio.

Il frutto crudo dell’Emblica officinalis Gaertn non mantiene la normale concentrazione ematica di LDL-colesterolo né protegge il DNA, le proteine e i lipidi dal danno ossidativo.

Una serie di alimenti come frutta e verdura tipici della dieta mediterranea, le cime dei broccoli, il miele, il plasmolisato di lievito da vegetali sono stati giudicati insufficientemente caratterizzati.

Il 5-idrossitriptofano non provoca un prolungato aumento della sazietà con conseguente riduzione dell’introito energetico.

La capsaicina non contribuisce al mantenimento o al raggiungimento di un peso corporeo normale; non aumenta l’ossidazione dei carboidrati né contribuisce alla normale crescita dei capelli.

Il calcio e il potassio non mantengono il normale bilancio acido-base.

Le soluzioni carboidrati-elettroliti non riducono lo sforzo/percezione dello sforzo durante l’esercizio fisico.

I trigliceridi a media catena non aiutano la riduzione del peso corporeo.

L’acido acetico non aiuta il mantenimento dalla normale pressione sanguigna.

La cera della canna da zucchero non aiuta a mantenere normali le concentrazioni ematiche di LDL o HDL-colesterolo.

I chewing-gum sugar-free con piro e trifosfati non riducono la formazioni del tartaro nei siti più importanti per la salute dentale.

Gli acidi Gamma-linoleico (GLA), docosaesaenoico (DHA) e eicosapentaenoico (EPA) non contribuiscono alle normali funzioni cognitive nè a mantenere la normale struttura ossea.

L’acido linoleico (LA) in combinazione con l’acido Gamma-linoleico (GLA) non riduce la secchezza oculare.

Sostituire gli zuccheri con edulcoranti non contribuisce al mantenimento o al raggiungimento del normale peso corporeo o alla normale glicemia.

Il fosfato di sodio non aumenta la resistenza.

I folati non aiutano a mantenere normale la pressione sanguigna.

Il chitosano non riduce il tempo di transito intestinale, l’infiammazione o il peso corporeo.

La L-tirosina non contribuisce alla normale funzionalità muscolare né aumenta l’attenzione.

l bicarbonato di sodio non aiuta il mantenimento della normale pressione sanguigna.

La creatina non aumenta l’attenzione né migliora la memoria.

 

       

Giulia Canova

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