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Chicchi di caffè in fila
Fino a un massimo di quattro caffè al giorno per non avere effetti negativi: ecco la dose di caffeina sdoganata dall’EFSA

«Dosi singole di caffeina fino a duecento milligrammi e dosi quotidiane anche doppie non destano preoccupazioni in termini di sicurezza per gli adulti». Con queste poche righe l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), ha rassicurato tutti gli italiani che a colazione, a metà mattinata e dopo pranzo amano sorseggiare una tazza di caffè caldo. Sebbene il parere sia in attesa di ricevere commenti fino al 15 marzo, le conclusioni appaiono abbastanza realistiche.  Una tazzina di caffè, di norma, contiene meno di cento milligrammi di caffeina. Dosi inferiori si riscontrano  nel  caffè decaffeinato (3 milligrammi), nel tè (20 milligrammi), nella cioccolata calda (4 milligrammi) , in un bicchiere di bevanda analcolica (dai 20 ai 60 milligrammi), in alcune bibite gassate e nei  ai drink energizzanti o a base di guaranà.

 

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L’EFSA traccia un quadro preciso anche per bambini, adolescenti e donne in gravidanza

Nelle 112 pagine del documento, gli esperti hanno  esaminato le interazioni tra la caffeina e altri composti. A partire, per esempio, da quelli contenuti negli energy drink. Secondo l’autorità europea «è improbabile che la caffeina interagisca negativamente con altri componenti delle bevande energetiche: come la taurina, il D-glucuronolattone o l’alcol». Una dichiarazione che conferma quanto già dichiarato su questi additivi in un parere risalente al 2009. Anche in quel caso l’Efsa aveva sostenuto che, nei limiti indicati, non c’era motivo di  preoccupazione dal punto di vista della sicurezza. Ciò nonostante, però, gli esperti continuano a non ritenere gli energy drink adatti al consumo, relativamente ai minori, alle donne incinte e in fase di allattamento e a tutte le persone suscettibili alla caffeina.

 

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Lascia perplessi il parere dell’EFSA riguardo all’interazione tra caffeina e altri ingredienti presenti negli energy drink

Altri due passaggi del dossier sono dedicati a bambini (3-10 anni) e adolescenti (10-18 anni) «l’assunzione quotidiana di tre milligrammi di caffeina per chilo di peso corporeo – all’incirca mezza tazzina di caffè per un bimbo di venti chili – è esente da rischi». Una quantità da non superare, però, perché come spiega Franco Contaldo, ordinario di medicina interna dell’Università Federico II di Napoli, «lo sviluppo del cervello si completa dopo la maggiore età e fino a quel momento gli eccessi di caffeina vanno evitati. No, dunque, al ricorso continuo al caffè o al tè per affrontare le ore di studio». Quanto alle donne in gravidanza, la raccomandazione è di non superare dosi pari alla metà di quelle indicate per tutti gli altri adulti: meglio dunque fermarsi al di sotto dei duecento milligrammi di caffeina al giorno (due tazzine di caffè). In attesa di ulteriori riscontri, il dato diffuso in risposta a diversi studi che correlavano l’esposizione alla sostanza a un più alto rischio di basso peso alla nascita del neonato, ha anche frenato le raccomandazioni fornite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che finora aveva parlato di «300 milligrammi di caffeina al giorno per le donne incinte». L’ultimo passaggio del report è dedicato agli sportivi. «Dosi singole di caffeina fino a 200 milligrammi non destano preoccupazioni per la sicurezza degli adulti, anche se consumate meno di due ore prima di un esercizio intenso». Gli esperti sono certi di un effetto additivo allo sforzo fisico nell’aumento della pressione sanguigna, ma nulla di preoccupante.

 

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Il documento è stato diffuso al culmine di un periodo che ha visto la diffusione di diversi studi riguardanti le presunte proprietà benefiche del caffè

Il documento è stato diffuso al culmine di un periodo che ha visto la diffusione di diversi studi riguardanti le presunte proprietà benefiche del caffè. Oggi si parla di una possibile riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo II e i tumori al fegato e all’endometrio  e si esclude una correlazione tra il suo consumo e i casi di infarto del miocardio e tumore al seno. «Tutti i dati recenti, che hanno correlato il consumo di caffè al rischio di sviluppare tumori e altre malattie, sono rassicuranti – afferma Alessandra Tavani, responsabile del laboratorio di epidemiologia delle malattie croniche dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano -. Ciò non vuol dire, comunque, raccomandarne l’assunzione allo scopo di proteggere la propria salute. Possiamo però affermare che il consumo di tre tazzine al giorno, in persone sane, non costituisce un rischio per la salute, ma potrebbe addirittura migliorarla».

 

Fabio Di Todaro
Twitter @fabioditodaro

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Sandro kensan
12 Febbraio 2015 00:54

Ho capito che questo articolo parla del caffè per parlare della caffeina. Io, invece, vorrei sapere quanto caffè posso bere anche se non contiene caffeina come il caffè decaffeinato solubile.

Si possono bere 4 cucchiaini di caffè solubile? Corrispondono circa 4 tazzine di caffè. 8 cucchiaini (8 tazzine) fanno male?

Se è tutto incentrato sulla caffeina che il caffè decaffeinato contiene in misura di 3 mg/tazzina vuol dire che non debbo supereare i 200 mg ovvero 66 tazzine? Mi sembra un po’ troppo.

Alberto Fiore
Alberto Fiore
Reply to  Sandro kensan
17 Febbraio 2015 15:45

Fino a 5 caffè al giorno. C’è uno studio dell’università di Napoli Federico II che lo dimostra
http://www.lenuovemamme.it/bere_caffe_aiuta_chi_ha_il_diabete/

Sandro kensan
Reply to  Sandro kensan
17 Febbraio 2015 16:48

Grazie Alberto. Nell’articolo che hai linkato si parla in generale di benefici che il caffè apporterebbe ma mettono pure le mani avanti sulle possibili controindicazioni di 6 o più caffè.

Starò attento a quello che dice il mio stomaco per regolarmi.