Ho una domanda per l’avvocato Dario Dongo, di cui ho letto l’ebook L’Etichetta. Ho acquistato questo prodotto da Eataly e, anche se la foto non è venuta bene, spero che possiate rispondere al mio dubbio: è possibile scrivere sull’etichetta l’indicazione “PANE DI SEGALE BIO, pane di tipo integrale” anche se l’unico ingrediente integrale del pane (oltre al sale) è la farina di segale presente in misura pari al 20% (vedi immagine sotto)?
Anna, Genova
Abbiamo chiesto un parere all’avvocato Dario Dongo esperto di diritto alimentare
L’etichetta del pane acquistato da Eataly presenta varie non-conformità. La denominazione è sbagliata, non si tratta di “pane di segale” bensì di “pane con segale”, visto che questo cereale rappresenta solo il 20% della ricetta. Parimenti, non si può riferire il concetto di “pane integrale”, considerato che l’unico cereale integrale impiegato è la segale. Sarebbe più corretto caratterizzare l’alimento agli occhi del consumatore riportando la dicitura “con farina integrale di segale (20%)”.
Un altro dubbio riguarda la chiarezza per il consumatore medio del termine “buratto tipo 2” riportato sull’elenco degli ingredienti in riferimento alla “farina di grano tenero”. Osservando l’immagine si nota anche la mancanza dell’origine delle materie prime, doverosa sui prodotti certificati “bio” come in questo caso.
L’aspetto più critico dell’etichetta riguarda l’indicazione degli ingredienti allergenici, a fronte di un copioso elenco di sostanze che il pane potrebbe contenere “in tracce”(1). Oltre al “glutine” (facile a sospettarsi in un pane di frumento) e la “frutta a guscio”, diciture non ammesse per eccessiva genericità rispetto al rigore delle norme (2), l’elenco prosegue con: solfiti, crostacei e molluschi (!) . Siamo di fronte ad una lista un po’ eccessiva che denota la scarsa attenzione dell’operatore verso la doverosa prevenzione dei rischi di “cross contamination” con sostanze allergeniche non previste in ricetta.
(1) nozione priva di riferimenti normativi, nda. Si veda “Etichette alimentari. “Può contenere…” ingredienti allergenici, lavori in corso a Bruxelles”
(2) “NORMATIVE – Allergeni in etichetta, gli errori più frequenti”
(3) “EUROPA – Allergeni, come garantire oggi l’applicazione delle regole”
Analisi a cura di FARE (tech@fare.email)
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La domanda nasce spontanea: anche da Eataly fanno i furbetti con le etichette oppure si tratta di un errore, peraltro grossolano, facilmente rilevato da un consumatore attento?
La prima che hai detto (“buratto tipo 2” ma pensa te…)
Probabilmente è un semplice errore di composizione grafica, ma : Senza arrivare a disturbare il foro, lo avete fatto notare al gestore dell’esercizio Eataly di riferimento, oppure si accusa a prescindere ?
A me è capitato di prendere in due occasioni in panetteria da Eataly pizza con polpo e patate o gamberi e tante altre, forse per quello che scrivono “molluschi e crostacei”.
Immagino che se questa indicazione delle tracce lo fa l’industria, penso a dei semplici biscotti Barilla, sia normale che in un laboratorio con determinati ingredienti ci siano tracce di questo e quello..
Non è la prima volta che Eataly mostra qualche crititcità.
Non è pane di segale, perché prevalente è il grano, e non è nemmeno integrale, visto che contiene farina raffinata.
Per me è decisamente NO!
mi stupisce che riescano ad essere così superficiali…
Non è “di segale”, ma nemmeno “con segale”, ma “alla farina di segale” giusto art. 2 (Denominazioni di vendita specifiche) del DPR 502/1998: “Il pane ottenuto dalla miscelazione di diversi tipi di sfarinati è denominato “pane al” seguito dal nome dello sfarinato caratterizzante utilizzato; gli sfarinati utilizzati figurano nell’elenco degli ingredienti”.
Attenzione: nel caso di utilizzo di più sfarinati, è l’operatore che sceglie qual è lo sfarinato caratterizzante.
È un po’ quel che succedein un biscotto che abbia tra gli ingredienti burro, uova e cioccolato: è l’operatore che decide di richiamare in denominazione e/o immagini il burro e/o le uova –e quindi indicandone il quid, in quanto il loro richiamo li rende “caratterizzanti”- o limitarsi a evidenziare il cioccolato o anche usare un nome di fantasia e indicare burro, uova e cioccolato nel solo elenco ingredienti, senza esposizione del quid).
“Farina di grano tenero (buratto tipo 2)” non esiste, al più c’è la “farina di grano tenero tipo 2”.
Se quella che appare nella foto è l’unica etichetta, manca non solo l’indicazione dell’origine degli ingredienti agricoli (Agricoltura UE, Agricoltura non UE, Agricoltura UE/non UE, Agricoltura Italia, a seconda dei casi), ma anche il logo europeo introdotto dal Regolamento UE n. 271/2010 e obbligatorio sin dal 2012.
Sempre se quella fotografata è l’unica etichetta, sospetto che l’operatore non abbia richiesto (com’era tenuto) l’autorizzazione dell’etichetta all’organismo di controllo. L’organismo non entra nel merito delle indicazioni obbligatorie orizzontali , ma di quelle verticali sì, e se non si fosse accorto dell’assenza del logo europeo si renderebbe urgentemente necessaria un’azione correttiva con interventi di formazione del personale incaricato.
Interessante il tuo intervento Roberto.
Però io leggendo il Reg. CE 834/2007, vedo che il logo europeo del biologico (e quindi l’origine delle mp) è obbligatorio sui prodotti preconfezionati e qui stando a questa immagine si parla di “preincarto/incarto” come tutti i pani della GDO e dei panettieri..tu che dici?
Errori grossolani del gestore del punto Eataly, che è da considerare a tutti gli effetti come un panettiere artigiano.
Ma qui essendo una catena di qualità molto ben organizzata, manca forse il controllo del direttore responsabile del punto vendita, che non può ignorare queste norme basilari.