La comunicazione commerciale degli integratori alimentari e dei prodotti alimentari – I claim contestati e le principali indicazione tratte dalla giurisprudenza autodisciplinare relativa alla tutela del consumatore: è l’ultima pubblicazione dello Iap, un quaderno conciso ma efficace, che raccoglie i dispositivi delle più recenti pronunce dell’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria nel settore alimentare e della pubblicità ingannevole.
Nell’introduzione Andrea Poli, presidente della Nutrition Foundation of Italy, illustra i criteri scientifici di validazione dei claim utilizzati per gli integratori e più in generale sui prodotti alimentari. A seguire, sono riportati i casi di comunicazioni ambigue – riduzione del peso e dimagrimento, anti-aging – su effetti non attribuibili a un integratore alimentare, di claim esorbitanti e di prove non idonee. Si parla anche di integratori anti-colesterolo e per l’infanzia, di cosmaceutica e di integratori per la psiche o attinenti alla sessualità. Quanto ai prodotti alimentari, si ha riguardo ai profili “di natura prestazionale” e non.
L’ampiezza della rassegna è certo significativa della diffusione di messaggi pubblicitari controversi, ma anche dell’efficienza dello Iap. L’autodisciplina è lo strumento più rapido a disposizione di tutti per ottenere una valutazione sulla correttezza delle informazioni pubblicitarie (tre settimane è il tempo medio, dall’avvio all’esito della pratica). Il giudizio si basa sul rispetto del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, con peculiare attenzione agli articoli 2 (Comunicazione commerciale ingannevole) e 23bis (Integratori alimentari e prodotti dietetici).
La casistica è priva dei nomi delle parti, poiché l’obiettivo è offrire indicazioni utili a tutti gli operatori su come realizzare pubblicità corrette, chiare e coerenti con la realtà dei prodotti, senza stigmatizzazioni. Per altro, i messaggi “miracolistici” sono di per sé eloquenti: “Conversione dell’adipe in energia”, “Potete ridurre il vostro peso a partire dal primo giorno senza cambiare le vostre abitudini alimentari” o “Prevenire molte malattie”, solo per citarne alcuni. Attenzione anche ad affermare quanto non si sia in grado di dimostrare con dati oggettivi, a maggior ragione quando ci si avventuri in comparazioni come “il più fresco”, “il più prezioso”, “bontà unica”.
Un’ultima nota: è finito anche il tempo di immagini e allusioni poco rispettose della dignità umana, maschile o femminile che sia. Il primo piano su un pur grazioso fondoschiena può forse conciliare con l’immagine del jeans che lo accoglie, ma non è giustificato nella pubblicità di una pasticceria sicula.
I Quaderni dello IAP – Volume 2, La comunicazione commerciale degli integratori e dei prodotti alimentari, per l’acquisto (tariffa ordinaria € 50 + IVA – tariffa associati IAP € 25 + IVA) rivolgersi alla Segreteria IAP – iap@iap.it
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Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade