
La dieta mediterranea non è quella immaginata da molti politici e alcuni ministri, che a ogni piè sospinto promuovono gli alimenti Made in Italy più esportati all’estero come prosciutti, salumi e formaggi DOP, ma anche prodotti industriali come Nutella. Questa è solo propaganda. Si confonde volutamente la dieta mediterranea con i prodotti tradizionali italiani, qualsiasi essi siano. Il modello mediterraneo, invece, è basato su un consumo elevato di verdure, frutta fresca, frutta a guscio, legumi e cereali, preferibilmente integrali, conditi con olio d’oliva.
La dieta mediterranea prevede anche l’assunzione moderata di pesce, uova, carni bianche (pollo, coniglio…), latte e latticini. Si deve limitare la carne rossa, mentre le carni trasformate come i salumi e i dolci sono da consumare solo occasionalmente. Come se non bastasse il modello mediterraneo invita a scegliere prodotti minimamente trasformati, locali e stagionali. Diciamo che prosciutti e salumi come pure i latticini promossi sul campo dai politici e dalle lobby di settore ha un ruolo davvero poco rilevante e si dovrebbero consumare moderatamente.
Alimenti vegetali freschi e locali
Ma la dieta mediterranea non è solo una serie di ricette da applicare in cucina, è anche uno stile di vita che l’Istituto Superiore di Sanità sintetizza molto bene in pochi punti.
Il concetto è stato storicamente sviluppato da Ancel Keys e Francisco Grande negli anni ’50 e ‘60 del Novecento per descrivere le abitudini alimentari di diversi popoli dell’area del Mediterraneo. La caratteristica comune era il consumo abbondante di alimenti vegetali (verdure, patate, legumi, frutta a guscio, cereali, frutta fresca), di olio di oliva come fonte principale di grassi, di pesce, di quantità basse di carni (prevalentemente bianche), di un consumo da basso a moderato di latticini. La dieta mediterranea è stata iscritta nel 2010 nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

La dieta mediterranea è uno stile di vita
Oltre agli aspetti nutrizionali – che includono abitudini alimentari consapevoli come la scelta di prodotti a chilometro zero e provenienti da filiera corta e secondo la stagionalità – nel concetto di dieta mediterranea sono presenti elementi legati allo stile di vita sostenibile: l’attività fisica, il contrasto alla sedentarietà e un adeguato numero di ore di sonno/riposo, la convivialità e la socialità, intese nel loro significato più ampio e profondo.
La dieta mediterranea è in linea con i principi di biodiversità, promuove la connessione sociale e intergenerazionale, attraverso pasti condivisi e pratiche comunitarie. Questo approccio globale contribuisce al suo riconoscimento come modello di vita sostenibile in grado di promuovere la salute.
Piatti unici
La dieta mediterranea privilegia cotture in tegame, al vapore, in forno oltre ad adattarsi molto bene alla preparazione di piatti unici capaci di assicurare da soli tutti i nutrienti che normalmente derivano da più portate consumate separatamente. Per esempio pasta con i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie…), paste asciutte con condimento di carne e formaggio, minestroni e zuppe di cereali con verdura, olio e formaggio grattugiato, pizza con mozzarella e alici
Un pasto preparato così ha i requisiti per soddisfare le esigenze dell’organismo in termini di carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali e fibre. È sufficiente aggiungere soltanto verdura fresca e frutta per ottenere un pasto completo, equilibrato dal punto di vista nutrizionale e poco costoso.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Beh se un ex ministro con un solo formaggino giallo ci ha fatto un partito politico,
e vive di rendita da oltre 15 anni, perché limitarsi?
Ma non bisogna assolutamente andare dietro a Lollobrigida. A parte guardare ed ammirare i suoi film. Quello lì trasforma il ministero in bar sport. E noi je dimo e noi je famo c’hai messo l’acqua e nun te pagamo…
Guai a chi parla male del Made in Italy. Verrà prima isolato, poi ghettizzato, poi ucciso in qualche maniera (dal punto di vista lavorativo ad esempio).
“E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore” (cit.)
Esaustivo in tutto grazie alla qualità dell’informazione
Bisogna sempre più parlare della dieta mediterranea , troppa ignoranza e troppi ciarlatani che ti promettono forme statuarie rinunciando a questo e quello.
Viva il minestrone!!! Vero piatto mediterraneo. Altro che la pasta.
mia nonna contadina diceva “minestrone per noi e pastasciutta per i siori”
Temo purtroppo che la Dieta Mediterranea in senso stretto sia stata sostituita con il tempo e con il benessere dalla multivariegata Cucina Mediterranea, che contiene grande fascino e seduzioni gastronomiche incredibili e ciò ha fornito ricco materiale per le speculazioni commerciali. Forse il tentativo di una nuova sintesi creativa fra ingredienti tipici della Dieta Mediterranea e una Gastronomia attraente potrebbe essere d’aiuto.
Fin che abbiamo anche un ministro tale Foti che vuol fare stralciare la Sugar tax …alla faccia della dieta mediterranea.
Il problema non è il ministro Foti, il problema è tutta quanta la classe politica italica, senza distinzione di colori. I danni effettuati nel passato sono sotto gli occhi di tutti, a meno che anche questa volta l’italiano abbia memoria corta. Ormai il 50% non vota perché ha ben capito che non serve a nulla.
Non votare è un errore grossolano, perché lascia campo libero a chi non vorresti. Inoltre, deresponsabilizzandosi dal diritto/dovere di votare faciliti la deresponsabilizzazione di chi va al potere. Lasciando campo libero a clientele, familismi, nepotismo, accordi mafiosi e di lobby. Insomma, un disastro maggiore di quello che si potrebbe fare recandoci tutti alle urne per chiedere ciò che ci convince e ci pare giusto.
Non è questa la sede per aggiungere gli altri problemi che crea l’astensione e mi scuso con la redazione e con la dottoressa Sara Rossi per aver esulato dal tema dell’articolo estremamente interessante. In particolare, ho scoperto con soddisfazione che alla dieta mediterranea sono associate alcune pratiche di vita – stile di vita – che rientrano senza dubbio in quelle finalizzate a raggiungere la salute secondo un’ottica biopsicosociale.
Concordo con ogni parola…
OTTIMO ARTICOLO…GRAZIE
OTTIMO ARTICOLO…
Il patto pre elettorale tra l attuale governo e le lobby capitanate da Coldiretti e gli interessi dei grandi allevatori del nord che hanno nel presidente della stessa Coldiretti il massimo rappresentante stanno riscrivendo le linee del Made in Italy. La stessa Coldiretti sta generando filiere con fondi comunitari e italiani anche sulla coltivazione delle nocciole con impatto sugli ecosistemi e biodiversita. Tutto regolare. Devono fare tanto e fare in fretta per avere sempre più seguaci che ricevono vantaggi economici e garantirsi prossimi futuri elettori.
Di cosa ci meravigliamo se Giorgia Meloni ha avuto quest’anno l’ardire di regalare al re inglese un vasetto di Nutella, che lui avrà certamente buttato appena rientrato in Gran Bretagna!
Saggio e tempestivo articolo. Complimenti.
Stavo pensando a certi piatti del sud non proprio leggerissimi, con il dubbio se faccciano parte della dieta mediterranea, ma poi avete parlato di pasta con carne, ecc., quindi mi avete dato la conferma opposta…