12885781_1717800171809951_3868081517375016785_o
WeFood è il supermercato antispreco danese dove comprare prodotti difettosi o oltre TMC, ma ancora sicuri

A Copenaghen, è passato meno di un anno dall’apertura del primo supermercato che vende con uno sconto del 30-50 per cento prodotti rifiutati dagli altri punti vendita. I motivi sono diversi:  gli alimenti hanno superato la data consigliata per il consumo, le etichette o le confezioni sono difettose, la frutta e la verdura hanno forme esteticamente strane. Vista la popolarità e il successo dell’iniziativa, che a differenza di altre in Europa non si rivolge alla popolazione bisognosa ma a tutte le classi sociali, WeFood ha deciso di aprire un secondo negozio in un quartiere alla moda della capitale danese, Nørrebro, puntando a una clientela politicamente sensibile alla lotta contro lo spreco alimentare.

I fornitori dei supermercati WeFood sono macellai, venditori di frutta all’ingrosso e una dozzina di supermercati danesi. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Banco Alimentare danese, che distribuisce le eccedenze ai senza tetto, e l’ong Folkekirkens Nødhjælp (DanChurchAid), e ha ricevuto l’appoggio del Ministro dell’alimentazione e dell’ambiente, Eva Kjer Hansen. I proventi dei supermercati vanno a finanziare i progetti della DanChurchAid contro la povertà nel mondo.

Secondo la legislazione alimentare del paese, i prodotti che si trovano a WeFood sono ancora commestibili e sicuri da consumare.

© Riproduzione riservata

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
cecilia guizzardi
cecilia guizzardi
3 Dicembre 2016 17:57

In Italia sarebbe da introdurre, per convincere molti che l’aspetto non è tutto nel cibo e che se passa la mezzanotte della data di scadenza, un prodotto è ancora commestibile.
Perchè comperare papaie, manghi o altri frutti esotici insipidi ma lucidissimi e dall’aspetto invitante ma carissimi, invece che mele ,pere, arance un po’ bruttine ma ancora buone e saporite e a buon prezzo?
Tutta colpa della moda.

giovanni
giovanni
10 Dicembre 2016 08:24

Sarebbe senzaltro una iniziativa interessante, una tra quelle dove portare i bambini delle scuole per imparare a ragionare sulla problematica dei consumi……………..dei grandi!!