Da qualche anno le creme gelate al caffè stanno guadagnando consensi. Molti bar espongono invitanti miscelatori pieni di creme fresche e le aziende produttrici di caffè – Illy e Lavazza in prima fila – o di preparati per esercizi pubblici, come Eraclea o Antica Gelateria del Corso, fanno a gara per proporre ricette invitanti, addizionate con cioccolato, panna, sciroppi e altro ancora.
In genere – fonte Bar Giornale – le creme sono fatte a partire da una busta di preparato da circa un chilo, miscelata a tre litri di latte o latte e panna. Quanto basta per 80 porzioni da 6 cl, vendute a 1,50/ 2 euro l’una. Con «margini di guadagno interessanti», precisa la testata di settore.
Forse chi ha dimestichezza con frullatori e robot da cucina potrebbe trovare conveniente preparare la crema in casa: la ricetta – trovata su internet – propone per 3 persone 300 grammi di latte precedentemente congelato nella vaschetta del ghiaccio, 5 grammi di caffè liofilizzato e 90 grammi di zucchero, tutto frullato fino a ottenere una mistura soffice e cremosa. Dosi e ingredienti sono variabili a piacere, ma bastano a capire che si tratta di una miscela golosa ma non certo dietetica.
E lo stesso vale, a maggior ragione, per i prodotti da bar. La base resta un preparato di caffè e zucchero, miscelato con latte, o latte e panna come nel caso della Cremaespresso Lavazza.
Le marche più note come Illy e Lavazza precisano che il prodotto non contiene grassi idrogenati, ma latte e zucchero garantiscono comunque un buon apporto calorico, che può variare da prodotto a prodotto. La Crema al caffè dell’Antica Gelateria del Corso, per esempio, vale 215 calorie per 100 grammi di prodotto (dati da sito aziendale), mentre per la crema Illy una porzione da 15 grammi – un bicchierino piccolo – «pesa »ben 60 calorie (400 calorie per 100 grammi di prodotto). Che aumentano ovviamente se la crema viene arricchita con integrazioni golose, come panna, cioccolato o granella.
Lo stesso vale per una preparazione simile proposta – in dosi maggiori – per la vendita al dettaglio, ossia il Caffè Zero Algida, un mix di cristalli ghiacciati al caffè con un una crema a base di latte. Ma non si tratta, come sostiene l’azienda di «un nuovo modo di gustare il caffè», quanto di un vero e proprio spuntino che contiene l’1% di caffè tostato in polvere e lo 0,5 di caffè solubile, e per il resto è a base di latte scremato reidratato, acqua, zuccheri (il 20% del peso è fatto da sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo di glucosio, destrosio e lattosio) e proteine del latte, con addensanti, ed emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi). Tanto che il bicchierino da 165 ml «vale» 210 calorie, quasi quanto il classico «Cornetto » della stessa marca, che contiene però meno zuccheri e grassi saturi.
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giornalista scientifica