Dopo le restrizioni di vendita che alcune catene di supermercati hanno imposto alle categorie merceologiche “non essenziali” come cancelleria o deodoranti per l’ambiente, le polemiche sulla spesa nei tempi dell’emergenza coronavirus non si placano. Ieri la Regione Lazio, i sindacati confederali del commercio e le rappresentanze della grande distribuzione hanno raggiunto un accordo sugli orari: i supermercati saranno aperti dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19, la domenica invece fino alle 15, mentre non ci saranno più punti vendita aperti 24 ore su 24.

Alcune insegne del Mezzogiorno, tra cui Carrefour, Coop, Despar, Eurospar, Interspar e Famila, hanno deciso di tenere completamente abbassate le serrande per le prossime due domeniche. È probabile che nei prossimi giorni anche altre Regioni seguano l’esempio del Lazio, alcune catene, come Lidl e Coop, hanno già ridotto l’orario di apertura.

supermercati coronavirus orari
Le catene del mezzogiorno che chiuderanno le prossime due domeniche

Gli orari più stringenti e lo stop domenicale permetteranno ai dipendenti di godere di qualche ora di riposo e di spostarsi con i mezzi pubblici prima delle 21, orario della fine di servizio, ripristinare le scorte in magazzino e soprattutto limitare gli assembramenti.

I gestori hanno inoltre l’obbligo di limitare gli accessi della clientela, garantire gli spazi interpersonali e sanificare i luoghi di lavoro.

L’avviso sul sito della Lidl per venire incontro all’emergenza coronavirus

Come cambia la spesa con il coronavirus

Nel frattempo Nielsen fotografa i cambiamenti nelle abitudini di acquisto degli italiani al tempo della pandemia. Sono il 40% in più le persone che dichiarano di aver ridotto la frequenza di visita nei supermercati, negozi di alimentari (38%) e mercati rionali (63%), mentre aumenta la propensione a fare scorte di generi alimentari (28%). Complessivamente le misure restrittive del decreto governativo dell’8 marzo sono giudicate corrette dalla popolazione.

Tra queste ai cittadini è richiesto di uscire solo se strettamente necessario e di non fare lunghi spostamenti per andare a fare acquisti. Una richiesta che forse non tiene conto delle fasce economicamente più fragili della popolazione che in un periodo di crisi, anche economica, scelgono il supermercato meno caro.

L’avviso della Coop

Di seguito l’elenco dei negozi che possono restare aperti (garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro e i nuovi orari):

  • Ipermercati
  • Supermercati
  • Discount di alimentari
  • Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
  • Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
  • Farmacie
  • Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
  • Mense e del catering continuativo su base contrattuale
  • Ristorazione con consegna a domicilio
  • Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali
  • Servizi bancari, finanziari, assicurativi
  • Attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi
  • Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
  • Attività delle lavanderie industriali
  • Altre lavanderie, tintorie
  • Servizi di pompe funebri e attività connesse

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patrizia
patrizia
19 Marzo 2020 08:39

è da 15 giorni ormai che sentiamo di continuo di restare a casa, viene continuamente ripetuto che ai supermercati si va solo per una spesa settimanale, ma purtroppo sappiano che non è cosi’, il supermercato viene usato come mezzo d uscita io che lavoro in una grande distribuzione posso tranquillamente dire che piu’ del 50% delle le persone non rispetta tale regola.Capita molto spesso che a fine giornata si viene a comprare merce per passare la serata tipo birre, vino, biscotti, e io sono la con una mascherina da 6 ore ad aspettare queste persone che se ne fregano del prossimo. Bisogna ridurre gli orari, come già certi supermercati hanno pensato di fare deve essere una regola uguale per tutti. voglio sottolineare che noi italiani se abbiamo 100 usiamo 100 ma se abbiamo 50 ci sappiamo organizzare per avere 50. Dobbiamo essere uniti . ANDRA’ TUTTO BENE Patrizia

Mauro
Mauro
Reply to  patrizia
19 Marzo 2020 23:08

Sono un consumatore e la riduzione degli orari dei supermercati la trovo una idea becera e senza senso.
Ad esempio andare a fare compere (essenziali) alle 23 con molta meno calca secondo me abbassa e di molto il rischio di contagio. Meno ore a disposizione per fare spesa significa di fatto più affluenza e più rischi.
Ringrazio gli operatori del settore, sono in trincea e rischiano tantissimo

Sonia
Sonia
19 Marzo 2020 16:31

Faccio anche io la cassiera e confermo che ci sono troppi idioti che non capiscono la situazione!! A volte ci prendono in giro perché abbiamo la mascherina… Soprattutto gli anziani che sono più a rischio…non ci sono parole. Se non STATE A CASA!!!

Mary
Mary
Reply to  Sonia
20 Marzo 2020 00:06

Io sono un familiare di un dipendente supermercato. Sono molto preoccupata per la situazione, i supermercati sono dall’inizio della pandemia quelli presi d’assalto da migliaia di persone. Non sono stati presi provvedimenti seri per i dipendenti che lavorano tuttora senza mascherine o con mascherine che hanno ormai 15 giorni ed in certi casi vengono pure presi in giro perché le usano. Noi come familiari siamo in ansia per i nostri cari e ci siamo messi volontariamente in quarantena perché temiamo che prima o poi anche se #iorestoacasa il virus ci venga a trovare a domicilio

RITA Polverini
RITA Polverini
20 Marzo 2020 11:00

IO CREDO CHE LE DERRATE ALIMENTARI DEBBANO ARRIVARE SEMPRE ANCHE LA DOMENICA.
UN SERVIZIO COME QUESTO NECESSARIO NON PUÒ ESSERE TAGLIATO AL CITTADINO.
ANCHE DAL LUNEDI AL SABATO POTRESTE CORRERE RISCHI, QUINDI NON LAVORARE LA DOMENICA SIGNIFICA LASCIARE SENZA MANGIARE TANTISSIME PERSONE.
IN TEMPI DI EMERGENZA QUESTO SERVIZIO DEVE ESSERE GARANTITAO.
IO FAREI UN RICORSO CONTRO QUESTO PROVVEDIMENTO.

claudio panzironi
claudio panzironi
21 Marzo 2020 10:12

Non so quanto sia opportuno limitare gli orari di apertura dei negozi di alimentari: riducendo i tempi di apertura si aumentano quelli di attesa con la conseguenza di creare assembramenti che si vorrebbero limitare. Sabato scorso me la sono cavata in mezz’ora, ieri ho dovuto rinunciare per due volte e recarmi in un altro esercizio più distante da casa. Siamo inoltre sicuri che in una giornata ventosa lo spazio di sicurezza mentre si sta fermi sul marciapiede resti sempre di un metro? Altra considerazione è che non tutti gli esercizi commerciali assicurano spazi interni e aereazione tali da operare in sicurezza. Ma la cosa più difficile da capire è cosa restino aperti a fare i tabaccai. In un’emergenza sanitaria come questa il fumo, il lotto e i gratta e vinci sono un bene primario? Anche i servizi di pagamento bollette sono divenuti meno importanti dal momento che i pagamenti sono stati dilazionati. Quindi proprio stento a capire