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Quality control expert inspecting at food specimen in the laboratory
Il Ministero della salute ha pubblicato la relazione del Piano nazionale integrato per la sicurezza alimentare

Ogni anno viene pubblicato un ricco documento che riassume tutti i controlli e le ispezioni fatti per garantire la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti messi in commercio nel nostro paese. Si tratta della relazione del Piano nazionale integrato, redatta dal Ministero della salute, che ha anche il compito di coordinare le attività dei vari soggetti coinvolti nel PNI (Mipaaf, il Ministero dell’ambiente, le autorità preposte allo svolgimento dei controlli e gli istituti e i laboratori incaricati delle analisi).

Nel 2015 le ASL attraverso gli uffici veterinari e quelli di igiene degli alimenti (a tutti gli effetti i responsabili più importanti nell’ambito dei controlli ufficiali sulla produzione, distribuzione e somministrazione di cibi e bevande)  hanno effettuato poco meno di 640 mila tra ispezioni e audit e oltre 100 mila analisi. Dai controlli delle ASL sono scaturiti  quasi 60 mila provvedimenti amministrativi e 1028 segnalazioni di reato. Lo scorso anno i Nuclei antisofisticazione dei carabinieri (NAS) adibiti prevalentemente ai controlli mirati di carattere igienico-sanitario sui prodotti alimentari hanno effettuato 39 mila ispezioni, individuando oltre 12 mila irregolarità: cioè un’infrazione ogni 3 controlli.

analisi olio
Il nucleo repressione frodi si occupa di indagini come quelle sui falsi extravergini

Il nucleo repressioni frodi del Mipaaf focalizza l’attenzione sulla qualità di cibi e bevande, oltre che della lotta alle frodi, come quelle che riguardano i falsi oli extravergini, esaminando anche  il mondo del  biologico e dei prodotti DOP e IGP. Nel 2015 sono stati effettuati oltre 25 mila controlli e 6 mila analisi, che hanno portato a 59.480 provvedimenti amministrativi e 1.028 notizie di reato.

La filiera dei prodotti ittici è posta sotto il controllo delle Capitanerie di porto, che nel 2015 hanno identificato più di 2 mila irregolarità su oltre 17 mila controlli, mentre i NAC, il Nucleo dei carabinieri per le politiche agricole e alimentari, hanno sequestrato prodotti agricoli per un valore di 4,5 milioni. Partecipa al PNI anche la Guardia forestale con più di 8 mila controlli nell’ambito delle contraffazioni di prodotti DOP e IGP e della provenienza degli alimenti. La Guardia di finanza invece ha sequestrato 8800 tonnelate e oltre 31 milioni di litri di prodotti alimentari contraffatti o sofisticati.

laboratorio coop
Non è facile capire quanti dei reati, vadano a processo e arrivino a sentenza

Fondamentali punti di controllo sono le frontiere, dove a garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica, oltre alle dogane, ci sono i posti di ispezione alla frontiera (PIF) e gli uffici di sanità marittima e aerea (USMAF) entrambi  classificati come uffici periferici del Ministero della salute, che  hanno respinto quasi 500 partite di prodotti alimentari su oltre 35 mila ispezioni e 6 mila analisi.

Questi numeri descrivono uno scenario interessante e a prima vista adeguato per controllare frodi e contraffazioni, ma qualche dubbio resta perché nessuno è in grado di dire quanti dei reati individuati vanno in giudizio e quali e quante sono le condanne definitive. Ogni anno la Gazzetta Ufficiale dovrebbe pubblicare le sentenze definitive per i reati in campo alimentare, ma in realtà l’elenco divulgato è solo parziale e propone solo una piccola frazione delle decisioni  adottate nelle aule dei tribunali. Nel 2013, data dell’ultima pubblicazione, sono state rese note solo 66 sentenze passate in giudicato, a fronte delle migliaia di reati scoperti dalle autorità. Secondo alcuni addetti ai lavori, meno del 5-10% delle condanne viene comunicato dai tribunali al Ministero per la pubblicazione in Gazzetta, nonostante ciò sia previsto per legge dopo lo scandalo del vino al metanolo. L’altro elemento che balza all’occhio leggendo gli estratti delle sentenze è che nel 90% dei casi l’importo delle multe e delle sanzioni risulta di gran lunga inferiori rispetto alle presumibili parcelle degli avvocati.

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Riassunto degli enti preposti ai controlli sulla sicurezza alimentare e degli interventi effettuati nel 2015 (fonte: Ceirsa)

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Simone
Simone
2 Settembre 2016 08:51

Non è semplice come statistica, ma va considerato che non tutte le infrazioni portano ad un REATO,e quindi ad un sentenza, la maggior parte delle infrazioni costituiscono un ILLECITO AMMINISTRATIVO o CIVILE, e quindi vanno conteggiate in una casistica a parte, lasciando traccia solamente se il verbale dell’organo di controllo viene contestato e portato in tribunale. In un ultimo, soprattutto per non conformità di tipo strutturale che non pregiudicano gravemente la sicurezza di una produzione, la tendenza degli organi di controllo è quella di fare una PRESCRIZIONE, che porta a sanzione solo se la non conformità non è sanata entro i tempi concessi per la sua risoluzione.
Ecco a mio avviso spiegate le motivazioni di tale voce mancante nel report del Ministero.