Come cambiano i prodotti che compriamo al supermercato? Per rispondere a questa domanda, l’Osservatorio Immagino GS1 Italy ha “scannerizzato” le etichette di oltre 115 mila prodotti venduti in Italia e ha rilevato, non solo le indicazioni più diffuse e consolidate, ma anche le diciture emergenti che si stanno affermando nei consumi. A crescere maggiormente, nei 12 mesi analizzati, sono stati soprattutto i claim relativi a due “panieri” e stili alimentari: i prodotti “senza additivi”, “senza antibiotici” , “senza glutammato” … e quelli a “ridotto contenuto di …zuccheri, sale ecc.

I consumi premiano i prodotti “senza”…

Tra i consumi alimentari il “claim più performante”, dice l’Osservatorio, è il “senza antibiotici”, che «a giugno 2020 ha totalizzato il 51,7% di vendite in più rispetto ai 12 mesi precedenti, riportato soprattutto sui prodotti avicunicoli, affettati e uova fresche. Nel mondo del “senza”, aumentano i prodotti che si presentano come privi di polifosfati, oppure di latte o di uova. Invece nell’area del “con” emergono soprattutto i prodotti che segnalano di apportare iodio, zinco oppure magnesio.

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tra i consumi alimentari il “claim più performante” è il “senza antibiotici”

In particolare, le vendite dei prodotti “senza polifosfati” sono cresciute di +8,9% su base annua, soprattutto nel settore degli affettati, würstel, salumi a cubetti e formaggi fusi a fette. Incremento consistente anche per i prodotti che segnalano in etichetta di essere privi di latte (+11,9%), in particolare insaccati, gelati vegetali multipack e panini per hamburger o hot dog. Quanto al “senza uova” (+2,0%) coinvolge soprattutto pasta senza glutine, biscotti salutistici e maionese.

… e i prodotti arricchiti

Sul versante dei prodotti arricchiti, le referenze che sottolineano in etichetta la presenza di iodio hanno registrato un balzo annuo delle vendite del 9,5%. Buone performance anche per i prodotti che segnalano il contenuto di zinco (+5,1%), in particolare per integratori, caramelle, biscotti, acque aromatizzate e frutta secca. Andamento a due velocità per i prodotti che indicano la presenza di magnesio: il calo del fatturato annuo (-1,7%) si deve alla flessione degli integratori solo in parte compensata dalla interessante crescita degli alimenti con il claim “fonte di magnesio”, come biscotti integrali o multicereali, e semi.

Osservatorio immagino rileva l’ascesa dei prodotti “non fritti ” e “senza lievito”

L’analisi condotta dall’Osservatorio Immagino sugli ultimi 12 mesi evidenzia l’escalation dei prodotti “non fritti”, di quelli “senza lievito” ( trainate da farine, sostitutivi del pane e panetti croccanti) e di quelli “senza aspartame”. Le vendite dei prodotti con il claim “pochi zuccheri” hanno segnato più 5% e quelli “senza zuccheri aggiunti” registrano un aumento del 9,8%. Crescono del 5,5% le vendite del paniere del “senza additivi”.

Per saperne di più, l’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino è scaricabile gratuitamente dal sito Osservatorioimmagino.it.

© Riproduzione riservata – Foto: Osservatorio immagino

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luigiR
luigiR
2 Marzo 2021 11:36

d’accordo, è interessante rilevare quanto stiano emergendo sul mercato questo tipo di affermazioni, ma senza dare una attenta occhiata alla lista degli ingredienti, non credo si possa trovare una giusta inquadratura del prodotto.

Mauro
Mauro
21 Marzo 2021 12:37

Sfruttamento intelligente dei bias cognitivi, la pubblicità inizia insinuare che il pincopallo è nocivo (senza alcun fondamento, ma in un accattivante linguaggio scientifichese), gli influencer ricevono dalle aziende richieste (a pagamento) di confermare che il pincopallo è IL MALE, ti fa cadere i denti, ti quaglia il latte in frigo e ti riga la macchina.

Nasce il movimento NOPINCOPAL, sui social si scatena la sindrome del pincopallo e la gara a chi è più furbo e informato (io lo sapevo che faceva male MANONCIELLODICCHONOH!1!11!!) e, “per combinazione”, di punto in bianco persino i chiodi da carpentiere riportano in bell’evidenza “SENZA PINCOPALLO”.

E vendono alla grande… per citare un proverbio argentino, “cada dia nace un sonso, y un vivo pa’ embromarlo”, e il consumatore quadratico medio è felicissimo di essere inquadrato nella prima categoria.