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Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) è formato da un gruppo di esperti e professionisti in diverse discilpline attinenti la salubrità degli alimenti (tossicologia, nutrizione, microbiologia, medicina veterinaria, aspetti sociali e giuridici, etc.) che, senza ricevere compensi, viene nominato dal ministro della Salute  per fornire pareri scientifici e valutazione del rischio sulle problematiche alimentari (*). Si tratta di temi molto importanti, perché in Italia non esiste un organismo che si occupa in modo specifico di questi aspetti. L’assenza si avverte quando di fronte a un nuovo problema o a un’allerta alimentare importante, si avverte una certa indecisione sulle modalità di intervento da parte delle autorità sanitarie. Negli altri paesi europei esistono le Agenzie per la sicurezza alimentare che svolgono proprio la funzione di fornire valutazioni scientifiche a chi deve prendere decisioni, spesso in modo rapido.

La novità è che, se fino a pochi mesi fa i pareri richiesti dal ministero della Salute al Cnsa erano pochi, e ancor di meno le valutazioni del rischio, adesso per il Cnsa recentemente rinnovato la situazione sembrerebbe cambiata radicalmente. I 13 membri  provenienti da Università e Istituti di ricerca, svolgeranno consulenza tecnico-scientifica al ministero della Salute e alle amministrazioni regionali formulando pareri scientifici su un ampio spettro di temi. La lista degli argomenti di pertinenza è molto lunga  e comprende pericoli biologici, contaminanti chimici e fisici nell’intera catena alimentare partendo da vegetali e mangimi sino agli additivi alimentari, materiali a contatto con gli alimenti, prodotti dietetici e allergie. Il Cnsa sembrerebbe destinato a diventare un riferimento importante per le realtà locali nell’ambito della valutazione del rischio svolgendo così a livello nazionale quello che l’Efsa porta avanti a livello europeo.

Il Cnsa si occuperà di valutazione del rischio e di pareri scientifici su un ampio spettro di temi alimentari

Portare avanti questo compito è impegnativo ma, soprattutto, occorre fare rete collegandosi con gli Istituti profilattici presenti nel territorio, con i laboratori nazionali di riferimento nei vari settori e soprattutto con l’Istituto superiore di sanità. Senza questa organizzazione e collaborazione molto stretta è difficile portare avanti bene il programma. D’altro canto è impensabile che 13 persone riescano a coprire i vari temi indicati nell’incarico.

Il nuovo programma previsto per il triennio 2022-2024 prevede anche una serie di interventi importanti che riguardano tematiche  di attualità. Si spazia dai plastificanti (ftalati e bisfenolo A) usati nei contenitori per alimenti, ai rischi microbiologici associati ai prodotti ortofrutticoli, dalle reazioni allergiche per il consumo di prodotti come propoli e pappa reale alla diffusione delle micotossine in varie matrici alimentari. Un argomento delicato è quello che riguarda la presenza di mercurio e metilmercurio nel pesce, nei crostacei e nei molluschi bivalvi consumati in Italia. Sempre per quanto riguarda il pesce il comitato lavorerà per la definizione di limiti massimi relativi alla presenza di Pfas, contaminanti persistenti emergenti. Un altro tema delicato riguarda la presenza di salmonelle.  I casi umani di salmonella in Europa sono attribuibili per il 41.5% al suino, per il 24.9% al pollo da carne e per il 7.5% alle galline ovaiole e i tacchini. Secondo il Cnsa, questi dati di prevalenza nel settore delle carni suine “sono da valutare con particolare attenzione, dal momento che, anche in base alle consolidate tradizioni nazionali, la carne suina e i prodotti derivati vengono spesso consumati senza essere sottoposti a completa cottura o sufficiente stagionatura, diversamente da quanto avviene ad esempio per prodotti quali quelli a base di carne avicola”.

Programmazione delle attività del CNSA per la Valutazione del rischio triennio 2022- 2024

(*) Il Cnsa rappresenta la sede deputata alla valutazione del rischio in sicurezza alimentare e alla consultazione delle parti e opera in relazione con le amministrazioni competenti per la gestione del rischio e la Società civile.

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