
“Il mio bambino non vuole saperne di mangiare frutta e verdura. Cosa posso fare?” È un interrogativo più che comprensibile, cui un team di ricercatori provenienti da diversi Paesi europei ha cercato alcuni anni fa di dare risposte concrete attraverso un progetto di ricerca multidisciplinare finanziato dall’UE. Il progetto è stato battezzato HabEat, un termine che deriva dalla combinazione delle parole inglesi ‘Habit’ (abitudine) e ‘Eat’, (mangiare).
Basandosi sui risultati di quattro anni di studio, i ricercatori di HabEat hanno redatto l’opuscolo Verdura e Frutta: aiutate il vostro bambino ad amarle, contenente consigli pratici per aiutare i genitori ad affrontare il compito, talvolta arduo, di educare i figli a consumare frutta e verdura sin dalla più tenera età. La guida è disponibile in diverse lingue parlate nell’UE, ma purtroppo non in italiano forse perché nessun ricercatore del nostro Paese ha partecipato allo studio. Ecco i consigli forniti per lo svezzamento del bambino nel primo anno di vita, accompagnati da argomentazioni scientifiche che li sostengono.
Il ruolo dell’allattamento al seno
L’allattamento al seno, che secondo l’OMS dovrebbe essere esclusivo fino ai 6 mesi di vita e proseguire anche durante lo svezzamento, va sempre incoraggiato perché non solo garantisce i ben noti benefici alla salute della madre e del bambino, ma favorisce anche l’accettazione da parte del bambino di frutta, verdura e un’ampia varietà di altri alimenti durante la fase dello svezzamento.
Ciò è dovuto al fatto che, durante l’allattamento esclusivo al seno, i neonati hanno la possibilità di familiarizzare con una varietà di sapori ancor prima dello svezzamento, poiché il latte materno trasmette loro i gusti degli alimenti che la madre consuma. A questo proposito, risultano utili le raccomandazioni del Ministero della Salute, secondo cui la madre che allatta dovrebbe mantenere il proprio regime alimentare abituale, a condizione che sia vario, equilibrato e ricco di frutta e verdura.
Ovviamente, il bambino perde questa preziosa opportunità se viene nutrito con latte formulato anziché con latte materno. In tal caso, la guida consiglia ai genitori di seguire scrupolosamente, durante lo svezzamento, le raccomandazioni specifiche fornite per questo periodo.
Frutta e verdura nello svezzamento
Lo svezzamento è per il bambino non solo una tappa nutrizionale fondamentale per la crescita, ma anche un’importante esperienza sensoriale. Con il passaggio dall’alimentazione esclusivamente lattea a una dieta più varia e solida, il bambino inizia a utilizzare tutti e cinque i sensi contemporaneamente per esplorare le caratteristiche degli alimenti, aromi, consistenza, odori, colori e sapori, e sviluppare così le proprie preferenze alimentari.
Il bambino accetta immediatamente frutta e verdura dal sapore dolce, come mela, pera, banana, zucchine e carote. Questo accade perché il gusto dolce gli è già familiare, avendolo assaporato nel grembo materno attraverso il liquido amniotico e, nei primi mesi di vita, tramite il latte materno. Invece, per quanto riguarda la frutta e la verdura dal sapore acido o amaro, l’accettazione può non essere immediata, perché il bambino deve abituarsi al loro gusto attraverso ripetute esposizioni.
Il momento più favorevole per far accettare al bambino verdura e frutta è l’inizio dello svezzamento. In questa fase, ha una naturale inclinazione a sperimentare e ad accettare una varietà di alimenti con gusti e consistenze differenti. Al contrario, in una fase successiva dello sviluppo, generalmente intorno ai due anni di età, manifesta una certa riluttanza ad accettare nuovi alimenti. Questo comportamento, noto come ‘neofobia alimentare’, può rappresentare una sfida per i genitori.
Quando assaggia per la prima volta un alimento, il bambino può assumere un’espressione facciale insolita. Questa reazione non sta a indicare che rifiuta il cibo perché non è di suo gradimento o perché gli procura disagio. È semplicemente dovuta alla sorpresa di assaggiare un sapore non familiare. Perciò, non esiste nessun motivo per preoccuparsi e, soprattutto, per escludere quell’alimento dallo svezzamento.
Raccomandazioni ai genitori
Ecco in sintesi i passaggi proposti dalla guida per iniziare lo svezzamento con frutta e verdura.
- Iniziate lo svezzamento offrendo un piccolo assaggio di purea di una singola verdura, invece di combinarle tra loro o con altri ingredienti, e cambiando il tipo ogni giorno per cinque giorni. Ripetete poi il ciclo con le stesse verdure, anche se il bambino ne ha rifiutato qualcuna nel ciclo precedente.
- Continuate con questa modalità per circa 2 settimane, dopodiché provate a introdurre un po’ di frutta e altri alimenti.
- Cominciate con piccole quantità, poiché ne mangerà solo una minima parte. Aumentate gradualmente la quantità, lasciando che sia il bambino a decidere quanto mangiarne.
- Offrire inizialmente frutta e verdura sotto forma di purea e poi, entro l’anno di età, proponetele prima frullate e poi schiacciate.
- Naturalmente l’alimento fondamentale per il bambino resta il latte materno o, se non è possibile, quello formulato.

Esponendolo fin dalla più tenera età a una varietà di alimenti sani, come le verdure e successivamente la frutta, è molto probabile non solo che accetti tali alimenti in maniera duratura, ma anche che li consideri parte integrante dell’alimentazione anche in età adulta.
L’importanza della perseveranza
Se il bambino si rifiuta di mangiare frutta e verdura, provate e riprovate. Se non accetta un nuovo alimento, è importante essere perseveranti e proporglielo più volte. Tenete presente che il numero di volte necessario affinché frutta o verdura vengano accettate varia da bambino a bambino. Prima di concludere che un alimento non gli piaccia e decidere di rinunciare a offrirglielo, provate a proporglielo anche fino otto-dieci volte a intervalli di alcuni giorni. Se tutti questi tentativi falliscono, potete riprovare dopo alcuni mesi. Se nel momento in cui gli offrite un nuovo alimento lo rifiuta ancor prima che il cucchiaio tocchi le sue labbra per tre volte consecutive, non insistete, ma ritentate dopo alcuni giorni. In definitiva, il messaggio, che – cito testualmente — è: “Per aiutare i bambini ad amare frutta e verdura, puntate sulla varietà, la ripetizione e la perseveranza”.
I benefici di frutta e verdura
All’inizio dello svezzamento, offrite al bambino frutta o verdura al naturale. La guida avverte che, nella fase iniziale dello svezzamento, non è necessario introdurre una nuova verdura associandola a un’altra già sperimentata e gradita dal bambino con l’intento di facilitarne l’accettazione. Nella maggior parte dei casi, è sufficiente proporre la nuova verdura da sola, senza l’aggiunta di ingredienti come zucchero o condimenti, e nella forma più naturale possibile, ovvero cruda o, al massimo, cotta a vapore. Le stesse raccomandazioni valgono anche per la frutta.
In tal modo, questi alimenti mantengono pressoché inalterate le loro caratteristiche nutrizionali, organolettiche e salutistiche. I benefici per il bambino sono molteplici: a) fa il pieno dei nutrienti presenti negli alimenti (come le fibre di cui avevamo parlato in questo articolo); b) familiarizza con sapori autentici di questi alimenti, sviluppando una maggiore propensione a consumarli; c) trae benessere dalle loro proprietà salutari. Nel tempo, questa pratica aiuta il bambino a sviluppare la capacità di apprezzare la genuinità del cibo, a ridurre il rischio che insorgano preferenze sbilanciate per alcuni alimenti a discapito di altri e a favorire il rifiuto di alimenti ultra processati.
In sintesi, secondo la guida HabEat, questo approccio facilita l’acquisizione di abitudini alimentari sane fin dalla prima infanzia.
In un prossimo articolo vedremo come i consigli presenti in questa guida si concilino con la tendenza attuale di sostituire, durante lo svezzamento, gli alimenti freschi, in particolare frutta e verdura, con omogeneizzati e altro cibo prodotto industrialmente.
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medico e agronomo, già docente del corso Qualità degli alimenti e salute del consumatore all’Università di Padova