Bambina sorridente tiene davanti agli occhi spiedino di marshmallow e caramelle; concept: dolci, zucchero

L’attenzione sui coloranti sintetici, per lo più derivati dal petrolio, presenti negli alimenti e nelle bevande venduti negli Stati Uniti, che secondo quanto stabilito dal Segretario per la salute Robert F. Kennedy jr dovranno essere eliminati entro il 2026, continua a essere elevata. Lo dimostrano i numerosi studi che stanno uscendo in queste settimane, che hanno lo scopo principale di descrivere la situazione attuale, e di prefigurare che cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi. Uno degli ultimi e più completi, appena pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, mostra la realtà di oggi, e cioè che circa un prodotto su cinque contiene un colorante artificiale, e che i prodotti per bambini sono quelli che ne contengono di più.

L’indagine sui dati di vendita

A compiere una ricognizione sul mercato a stelle e strisce sono stati alcuni ricercatori della Chan School of Public Health dell’Università di Harvard (Boston), della Gillings Global School of Public Health dell’Università della Carolina del Nord di Chapell Hill e del George Institute for Global Health dell’Università del Nuovo Galles del Sud di Sidney, in Australia. Gli autori hanno attinto al grande archivio di NielsenIQ Label Insight, che contiene i dati di circa l’80% dei prodotti venduti negli USA, e si sono concentrati su quelli delle principali 25 aziende, relativi al periodo 2020, per un totale di poco meno di 40 mila tra cibi e bevande, che hanno venduto per 46 miliardi di dollari.

Oltre alla presenza di coloranti, hanno verificato quella di zuccheri, grassi saturi e sodio, e quantificato la differenza eventuale di nutrienti tra prodotti analoghi con e senza coloranti sintetici.

Il colorante più presente è risultato essere il Red 40, permesso negli USA ma limitato in Europa, dove è noto come E129 (l’ultimo pronunciamento dell’EFSA è del 2009): il 14% dei prodotti lo contiene. Il numero di singoli coloranti negli alimenti va da zero a sette, e il 19% dei prodotti ne contiene almeno uno.

Ciotola di ciliegie candite o sciroppate; concept: colorante rosso
Il colorante più diffuso è il Red 40, permesso negli USA ma limitato in Europa,

Dove sono i coloranti

Per quanto riguarda le categorie, quelle più colorate sono risultate essere le bevande per lo sport e quelle concentrate ma, soprattutto quelle gassate, e poi tutto il comparto delle caramelle e dolciumi vari, con Ferrero e Mars tra i peggiori.

Sono emersi poi alcuni dati che confermano quanto gli alimenti più pieni di coloranti siano molto spesso quelli peggiori, dal punto di vista nutrizionale. Per esempio, c’è una corrispondenza evidente tra coloranti sintetici e quantità di zucchero, ovvero gli alimenti e le bevande più dolci sono anche quelli più colorati, probabilmente per invogliare all’acquisto. E non di poco: in proporzione, la quantità di zucchero dei primi è del 141% più elevata (33,3 grammi ogni cento di prodotto, contro i 13,8 g/100 g) di quella dei secondi. Sodio e grassi saturi sono invece più bassi, negli alimenti e nelle bevande che contengono più coloranti sintetici.

Troppi coloranti nei cibi per l’infanzia

Ma è verificando il mercato di alimenti e bevande per l’infanzia che emerge la situazione peggiore. Al contrario di quanto sarebbe auspicabile, visto che gli effetti negativi dei coloranti sintetici si vedono soprattutto tra i bambini, nelle cinque categorie principali di prodotti dedicati a loro, e cioè bevande zuccherate, dolciumi, piatti pronti, cereali per la colazione e prodotti da forno come merendine e torte, il 28% dei prodotti contiene almeno un colorante derivato dal petrolio. Nelle altre categorie generali la percentuale si ferma all’11%.

Come hanno sottolineato gli autori, dal punto di vista delle autorità sanitarie, anche prima che entrino in vigore i divieti ci sarebbe spazio per scoraggiare un impiego così pervasivo dei coloranti sintetici, anche solo introducendo l’obbligo di riportare in etichetta tutti quelli presenti. Tuttavia, la tendenza di molte aziende è alla riformulazione, per adeguarsi alle nuove, imminenti normative e venire incontro alle esigenze di un pubblico che è sempre meno disposto ad acquistare prodotti pieni di coloranti sintetici, soprattutto quando si tratta di alimenti per bambini.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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luigiR
luigiR
9 Luglio 2025 13:36

i cibi contenenti coloranti, volendo, si possono evitare, ma i farmaci con i coloranti, purtroppo, no. questo è qualcosa che mi fa impazzire…

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