Bibite zuccherate in bicchieri di plastica; concept: coloranti

Cosa hanno in comune le bibite Powerade mango green, Powerade limone e Fitness Drink Carrefour al limone? Tutte  contengono il colorante E104 (giallo chinolina) presente anche in numerosi prodotti come le caramelle balsamiche Valda. Stiamo parlando di un colorante che, insieme ad altri due (E110 ed E124) quando compare tra gli ingredienti dei prodotti alimentari, deve essere accompagnato in etichetta da una frase che evidenzia il rischio di iperattività nei bambini: “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”. Recentemente le autorità sanitarie hanno deciso di abbassare ulteriormente i limiti. 

Infatti con il nuovo Regolamento UE n. 232/2012 del 16 marzo 2012, si sono modificate le regole, e adesso si raccomanda ai produttori di abbassare le DGA (dosi giornaliere ammissibili). Per il giallo chinolina la riduzione è da 10 mg/kg di peso corporeo/giorno a 0,5 mg. Anche per il colorante FCF/giallo arancio S (E110) sono stati diminuiti i livelli da 2,5 a 1 mg/kg di peso corporeo/giorno. Nella lista troviamo anche il terzo additivo, il ponceau 4R, rosso cocciniglia A (E124)  che deve passare da 4 mg/kg a 0,7 mg/kg.

Lo studio sui coloranti

Tutto è iniziato nel 2007 dopo la pubblicazione di uno studio inglese, che  sosteneva l’esistenza di un nesso tra i coloranti artificiali e l’iperattività dei bambini. Dopo la pubblicazione di altri studi tossicologici l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha avviato una nuova valutazione di tutti i coloranti artificiali e adottato i conseguenti provvedimenti.

Non è cambiato niente invece per la tartrazina (E102), l’azorubina/carmoisina (E122) e il rosso allura AC (E129) su cui alcuni ricercatori avanzano sospetti. L’autorità però ha ricordato che se i bambini bevono grandi quantità di bevande zuccherate contenenti E122 ed E129 potrebbero superare la dose giornaliera accettabile. Per la tartrazina (E102) il panel ha evidenziato la possibilità di intolleranze o reazioni cutanee “in una piccola parte della popolazione”.

Le alternative

In questi anni le industrie hanno cercato alternative, ricorrendo a coloranti ottenuti da vegetali (erbe, ortaggi, frutta, petali di fiori) in grado di dare le stesse tonalità e stabilità, ed evitare di dover riportare sulle etichette una frase così poco invitante. Tra le “nuove” sostanze troviamo: l’estratto di cartamo (un fiore dai petali aranciati conosciuto anche con il nome di zafferanone), il licopene ottenuto dai pomodori, all’estratto di rape rosse, le antocianine ricavate da frutti di bosco o anche l’estratto di curcuma o paprika.  

Gli alimenti presenti nel mercato o etichettati prima di questa data possono essere commercializzati fino alla data di scadenza. Sono esclusi dall’obbligo i prodotti in cui il colorante è stato utilizzato per la marcatura a fini sanitari o di altro tipo su prodotti a base di carne o per la stampigliatura o la colorazione decorativa dei gusci d’uovo.

Per riepilogare, i coloranti oggetto di questa normativa sono:

  • E 102: tartrazina
  • E 104: giallo di chinolina
  • E 110: giallo tramonto FCF, giallo arancio S
  • E 122: azorubina, carmoisina
  • E 124: Ponceau 4R, rosso cocciniglia A
  • E 129: rosso allura AC

Gianna Ferretti (curatrice del blog Trashfood.com)

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