La Coca Cola e la Pepsi Cola modificheranno la composizione delle bevande che contengono caramello per evitare di scrivere sulle bottiglie vendute in California la frase: “il prodotto potrebbe nuocere alla salute” o altre ancora più ruvide. Le modifiche inizieranno dalle confezioni vendute proprio in California, perchè lo Stato ha deciso che la quantità di 4 MI contenuto nel colorante è troppo elevata e quindi va ridotta. La modifica verrà, in un secondo momento, estesa anche alle lattine vendute in territorio statunitense; per l’estero si vedrà.

 

La vicenda rappresenta una vittoria per il Center for Science in the Public Interest, centro di ricerca no profit che nelle scorse settimane aveva più volte sollecitato la Food and Drug Administration a imporre norme molto più severe di quelle attuali, sulla  presenza del colorante negli alimenti. Nel rapporto che accompagnava la richiesta, il CSPI sottolineava infatti come, da indagini indipendenti, fosse emerso che la concentrazione di 4-MI e di alcuni suoi derivati per lattina di cola si aggirava in media attorno ai 140 microgrammi totali, un valore ben al di sopra dei limiti fissati dallo stato della California, secondo i quali il 4-MI non deve superare i 29 microgrammi per lattina.

 

La FDA, tuttavia, non aveva accolto la richiesta del CSPI e aveva reso noto – tramite il suo rappresentante Doug Karas – che i dati disponibili a oggi mostrano che negli animali da esperimento la sostanza effettivamente aumenta il rischio di tumori del polmone, del fegato e della tiroide, ma che non sono disponibili dati certi nell’uomo. L’ente – aveva aggiunto Karas – sta compiendo ulteriori approfondimenti per definire le effettive concentrazioni presenti nelle bevande e chiarire una volta per tutte se il 4-MI e i suoi derivati rappresentino o meno un pericolo per l’uomo. Stando a quanto pubblicato finora – avevano sottolineato alcuni esperti statunitensi – per avere concentrazioni analoghe a quelle che destano preoccupazione nei topi bisognerebbe bere qualcosa come 1.000 lattine al giorno per 70 anni circa. A questa affermazione il CSPI aveva replicato ribadendo che anche secondo la classificazione dell’International Agency for Resarch in Cancer, braccio dell’OMS con sede a Lione, il 4-MI è cancerogeno per gli animali e probabilmente anche per l’uomo.

 

A fianco della FDA si era schierata la potentissima American Beverage Association, che aveva dichiarato alla rivista Time: “A differenza del CSPI, noi crediamo nei fatti. E i fatti, semplicemente, non mostrano alcuna pericolosità per il 4-MI nell’uomo. Non a caso FDA, EMA e autorità sanitarie canadesi non considerano i coloranti al caramello contenenti 4-MI pericolosi. Si tratta dell’ennesima campagna impostata sulla paura, ma queste sostanze sono del tutto sicure”. Anche le due multinazionali sottolineano che la sostanza incriminata, il 4-MI o 4 metilimidazolo, è assolutamente sicura per l’uomo. Coca Cola precisa in un comunicato che la bibita non subirà comunque cambi di colore o di sapore. 

 

Il CSPI alla fine, ha ottenuto una vittoria almeno parziale con la modifica della composizione delle bevande, ma non è stato accontentato dalla FDA, e molto probabilmente non si fermerà di fronte a una risposta che non giudica soddisfacente. Questo servirà a stimolare l’avvio di nuovi studi, che potranno – si spera – aiutare i consumatori ad avere le idee più chiare sul 4-MI.

 

Agnese Codignola

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alfredo clerici
alfredo clerici
14 Marzo 2012 14:17