100% plastica riciclata per le bottiglie di Coca-Cola. Almeno in alcuni paesi del Nord Europa. La multinazionale americana ha annunciato che in Norvegia utilizzerà solo PET riciclato (caratterizzato dalla sigla rPET), ovvero polietilene tereftalato, il polimero con cui sono realizzate le comuni bottiglie entro la prima metà del 2021. Nei Paesi Bassi, invece, le bottiglie di piccole dimensioni saranno prodotte in rPET già dal mese di ottobre 2020, mentre quelle più grandi seguiranno a ruota l’anno successivo. Le nuove bottiglie saranno utilizzate per tutti i formati a marchio Coca-Cola, Sprite e Fanta prodotti localmente.
Secondo le stime di Coca-Cola, l’adozione di bottiglie di 100% rPET nei Paesi Bassi permetterà di risparmiare 10 mila tonnellate di plastica vergine, con una riduzione del 21% dell’impronta di carbonio rispetto all’attuale packaging, che utilizza già il 50% di rPET. In Norvegia, dove le bottiglie attualmente utilizzano solo il 25% di PET riciclato, si tradurrà in una riduzione del 28% delle emissioni di CO2, con un risparmio di 4.300 tonnellate di plastica vergine.
Paesi Bassi e Norvegia seguono la Svezia, dove Coca-Cola ha iniziato la transizione alle bottiglie 100% riciclate già nei primi mesi del 2020. Nel paese scandinavo, l’uso esclusivo di rPET dovrebbe far risparmiare altre 3.500 tonnellate di plastica vergine, con una riduzione di un quarto delle emissioni di carbonio. L’obiettivo è quello di rimuoverne dal mercato 200 mila tonnellate nel prossimo decennio in tutta l’Europa occidentale.
Il passaggio al 100% rPET è iniziato dai paesi del Nord Europa, spiega la multinazionale, perché in queste nazioni il tasso di recupero delle bottiglie di plastica è molto alto grazie alla raccolta differenziata e a sistemi di vuoto a rendere, che consentono alla multinazionale di rifornirsi localmente di PET riciclato di alta qualità.
Coca-Cola sembra dunque determinata a rispettare i suoi propositi e ridurre il ricorso alla plastica vergine arrivando a un 50% di materiale riciclato entro il 2030 globalmente ed entro il 2023 in Europa occidentale. Tuttavia, l’impegno – seppur lodevole – a utilizzare maggiori quantità di rPET non risolve il problema dell’enorme quantità di imballaggi di plastica che ogni anno viene immessa sul mercato e a cui Coca-Cola contribuisce in larga misura. Si stima che la multinazionale produca ogni anno 100 miliardi di bottiglie di plastica, che solo in parte vengono recuperate e riciclate, e non sembra avere alcuna intenzione di smettere.
Fonte immagine: Coca-Cola
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.