Che cosa capiamo dopo aver letto l’etichetta di un prodotto alimentare, e in che modo ciò che pensiamo di avere capito influenza le nostre scelte di acquisto e consumo?
Queste domande sono fondamentali, in un mondo dove le informazioni sulle vere o supposte qualità salutistiche degli alimenti fanno ormai parte della quotidianità, e dove si cercano e si propagandano benefici per la salute anche senza prove scientifiche.
Per capire meglio ciò che accade tra la lettura di un’etichetta e il processo decisionale, e per giungere a stilare linee guida, la Commissione europea ha finanziato, nell’ambito del settimo programma quadro, il progetto CLYMBOL (Role of health-related claims and symbols in consumer behaviour).
Lo scopo è codificare le reazioni dei consumatori rispetto ai vari claims nei diversi paesi, per aiutare i produttori a informare correttamente, e i cittadini a interpretare in maniera esatta quanto riportato sulle confezioni.
Coordinato dal Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC) in Belgio, CLYMBOL sarà messo a punto e portato avanti da esperti provenienti da Danimarca, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia, Svezia e Regno Unito, che delineeranno una serie di metodologie specifiche.
Questo genere di informazioni sarà poi incrociato con le più recenti acquisizioni provenienti da studi cognitivi e comportamentali, con i risultati di vari sondaggi pan-europei, con esperimenti fatti nei supermercati e con l’analisi di dati sulla popolazione.
Per fare un esempio, i ricercatori misureranno i movimenti degli occhi dei consumatori e i tempi di reazione, nonché il comportamento subconscio e il risultato finale dell’acquisto. Infine, poiché su questo tipo di reazioni e sulle decisioni influiscono molto anche il luogo dove si vive,si valuterà anche la sua cultura alimentare, medica e le tradizioni gastronomiche. Gli autori esamineranno anche le differenze tra i consumatori dei vari Stati Membri dell’UE.
Per ilprogeto è stato autorizzato uno stanziamento di 2,9 milioni di euro. I risultati costituiranno una base per redigere le nuove linee guida europee destinate a valutare gli effetti delle informazioni sautistiche presenti nelle etichette alimentari.
Forse, alla fine dello studio diventeranno meno frequenti le censure e le multe per claim fraudolenti o semplicemente non veri, poiché sarà più facile identificare i produttori che non avranno aderito alle linee guida. O almeno questa è la speranza.
Agnese Codignola
Per maggiori informazioni:
Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC)
Scheda informativa del progetto CLYMBOL
detto in altri termini, le aziende hanno trovato il modo di farsi pagare dall’Unione Europea gli studi sull’adeguamento delle etichette?Eufic non è certo un organismo indipendente….