Gli italiani consumano sempre più cioccolato, mostrando una netta preferenza per quello nero e per quello biologico o proveniente dal mercato equo e solidale, soprattutto perché sono sempre più convinti che questi tipi di prodotti abbiano effetti benefici sulla salute.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto sui cibi funzionali pubblicato dall’ente di ricerca indipendente con sede a Londra Leatherhead, che ha dedicato particolare attenzione al consumo di dolci e cioccolato in Italia. Il dossier  ha delineato un paese che, pur aumentando i consumi, riesce a non eccedere come accade negli altri paesi europei. Forse perché più sensibile alle informazioni sugli effetti relativi alla salute di alcuni alimenti non indispensabili come il cioccolato.

Secondo i ricercatori britannici, in Italia negli ultimi quattro anni il consumo globale è aumentato del 19% e le vendite hanno raggiunto un volume d’affari di 3,49 miliardi di €. Il mercato dei dolci nel suo insieme è cresciuto  del 16%, sfiorando i 5,2 miliardi di € nel 2010.

Ogni italiano, secondo Letherhead, mangia 4 kg di cioccolato in un anno, un valore molto basso rispetto a quello degli altri paesi dell’Europa occidentale: in Gran Bretagna si arriva a 9,5 kg, in Germania a 8,7; solo in Spagna se ne mangia meno tre chilogrammi.

L’Italia, inoltre, esporta circa il 40% del cioccolato che produce, soprattutto nei paesi confinanti, grazie ai marchi storici come Ferrero, che detiene il 35% del mercato nazionale del cioccolato contro, per esempio, il 20% di Nestlè, e che basa la propria offerta soprattutto su cioccolatini e praline (45% dei prodotti) e in misura minore su tavolette e blocchi (21% del mercato).

Ma oltre al cioccolato gli italiani amano anche altri prodotti. Così, il mercato delle caramelle negli ultimi quattro anni è cresciuto del 16%, e nel 2010 le vendite hanno sfiorato i 5,2 miliardi di €. Nonostante ciò, il consumo pro capite resta uno dei più bassi d’Europa: 2,4 kg annuali contro i 6,2 kg dell’Olanda, i 4,6 della Gran Bretagna e i 3,8 della Francia.

Le caramelle fanno la parte del leone, costituendo il 39% degli acquisti, seguiti da gelatine e gomme da masticare (28%). Ma i prodotti senza zucchero stanno conquistando sempre più terreno. Ogni anno si producono 120mila tonnellate di caramelle sugar-free (15% del totale), le gomme da masticare ricche di zuccheri sembrano destinate all’estinzione: ben l’86% dei prodotti ne è privo e vanta qualità anticarie dovute alla presenza dello xilitolo.

Regina incontrastata del settore è la Perfetti Van Melle, che produce e vende circa l’85% delle gomme, con un assortimento molto ampio, mentre se si considerano anche le caramelle la percentuale scende al 35%, un valore comunque di tutto rispetto se si pensa che i competitori diretti sono colossi quali Haribo, Wrigley e Ritter.

Agnese Codignola

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