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L’acqua minerale firmata dalla blogger Chiara Ferragni imbottigliata negli stabilimenti francesi di Evian è da tempo nel catalogo del sito Acque di lusso, che propone solo bottiglie firmate a prezzi variabili da 6 a 11 euro a bottiglia (esclusa la spedizione). Tra le bottiglie top troviamo i marchi Veren a 11 €/l, Vichy Catalan da 25 cl 9,5 , Armani da 8,3 a 7,2 (nei due formati da 75 e 33 cl) e molte altre proposte.
I prezzi dell’acqua firmata Chiara Ferragni
L’acqua firmata Ferragni si colloca a metà classifica con un set di 12 bottiglie di vetro da 75 cl vendute a 72,50 euro (8 €/l più 9,5 € di spedizione). Ma si può trovare anche a prezzi più elevati, come da Rinascente dove è in vendita a 8 € a bottiglia (10,6 €/l), ma anche decisamente più bassi, come nel supermercato online britannico Ocado, che la propone in offerta a 1,49 GBP a bottiglia (1,70 €/bottiglia, pari a 2,3 €/l). La notizia sembra avere creato un vivace dibattito sui social con pareri contrastanti. Certo le acque di lusso non sono fatte per essere bevute tutti i giorni come si fa con le minerali vendute al supermercato, ma forse nemmeno per essere servite al ristorante. Diciamo che starebbero meglio come soprammobile nel salotto di casa!
La minerale della blogger, proposta ovviamente in edizione limitata, viene descritta come una bottiglia “che celebra la libertà e la giovinezza dello spirito, una visione di moda impressa con gioia che incarna lo spirito Live Young”. Il design mette in evidenza il motivo iconico che Chiara ha diffuso attraverso il marchio che porta il suo nome, l’occhio. Il designer ha anche inserito quattro nuove decorazioni che simboleggiano il marchio e sono ispirate alla sua storia: le montagne sormontate da stelle – un cenno delle Alpi francesi –, un cuore attraversato da una bottiglia, una stella bagnata nell’acqua e una goccia che rappresenta la purezza dell’acqua minerale naturale Evian®.Tutto ciò è assurdo, perché stiamo parlando di un prodotto che nel panorama alimentare si caratterizza per avere un costo della materia prima praticamente vicino allo a zero. Ma in questo gioco dell’assurdo non non c’è da stupirsi.
L’acqua del rubinetto
Gli italiani pur avendo una rete di acquedotti pubblici di buon livello, consumano 14 miliardi di litri di acqua minerale ogni anno (206 litri pro capite), e questo ci colloca al secondo posto nel mondo. A Milano dove l’acqua di rubinetto è ottima, i supermercati sono soffocati dallo spazio esagerato dedicato alle minerali. Anche i ristoranti che propongono l’acqua in caraffa sono pochissimi, la stragrande maggioranza preferisce servire e vendere a caro prezzo acqua minerale naturale in bottiglia di vetro praticamente indistinguibile da quella di rete. Perché meravigliarsi se una blogger firma e vende una bottiglia definita “icona di purezza” con disegni subliminali di fantasia e un contenuto che non vale praticamente nulla.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
L’indignazione è facile, sui social, ma talvolta sbaglia il bersaglio. Se c’e’ domanda, c’è offerta. Se il popolino del web che tanto si fa “influenzare” da certi personaggi (o presunti tali) non comprasse queste bottiglie la cosa si sgonfierebbe da sola. In sintesi hanno più colpa certi consumatori che certi “influencer” che cavalcano l’onda e si riempiono le tasche alla faccia di quelli che li “seguono”.
Se la gente vive di fuffa, gli piace spiare le vite degli altri, magari rispecchiandovisi, sono problemi psicologici loro. Altro che polemiche: la risposta a queste cose sarebbe la pura indifferenza. L’offesa semmai è per quei poveracci del mondo che muoiono di fame, e magari non hanno nemmeno l’acqua potabile
Il problema è che forse andrebbe rivisitato il mito dell’acqua minerale
Dott. La Pira, ma qui non c’entra mica niente la minerale: la comprano perché è firmata dalla Ferragni (stesso discorso per la altre acque firmate di quel sito: mica ci sarà qualcuno che pensa abbia delle qualità speciali). Poi è edizione limitata, con l’occhiolino… qualcuno magari pensa anche che potrà rivenderla a prezzo maggiorato.. La comprerebbero anche se fosse acqua di rubinetto, temo.
E’ solo status symbol, l’acqua centra nulla. E’ come una Rolls senza motore.
Sono d’accordo che gli italiani siano particolarmente affezionati all’acqua in bottiglia, ma a volte anche per buoni motivi. L’acqua del rubinetto di casa spesso è cattiva o sporca. La smetterei infatti di dire che all’acquedotto è buona (vorrei anche vedere delle analisi non di parte), perché da questo al rubinetto casa c’è tutta la rete iridica che spesso è vecchia e in condizioni pessime. Io abito a Milano e nel mio quartiere è praticamente imbevibile e cattiva di gusto.
Nota: Ho messo un filtro da 20 euro e ogni mese lo svuoto da sabbia/sassolini giallognoli.
Ma i sassolini non arrivano dalla rete si tratta di sali minerali che sono presenti in tutte le acque
Per favore finiamola co la storia che l’acqua del rubinetto è buona A PRESCINDERE. NON È VERO. Io vivo a Torino. In certi quartieri l’acqua è ottima in altri pessima, idem in cintura. Per fare un te decente o uso una oligominerale, o vado in montagna con la tanica…
Nel caso in questione do ragione a chi sottolinea l’ingordigia della gente, un po’ come per i biglietti dei concerti. Comprano credendo di rivendere con megaprofitti. E Ferragni e co ci sguazzano.
Tutto dipende da quale caratteristica dell’acqua vogliamo assumere come termine di valutazione.
Buono e cattivo non sono propriamente un modo molto scientifico per esprimere la qualità dell’acqua.
Il fatto è che il modo di procedere nelle attività di manutenzione dell’impianto idrico, come per quelli degli altri servizi, rispecchia esattamente ciò che noi italiani sappiamo fare.
Non c’è una, dico una, attività di questo genere che sia eseguita in modo corretto dal punto di vista professionale.
Coloro che si lamentano che l’acqua consegnata al rubinetto privato è spesso inutilizzabile per l’uso alimentare, hanno ragione.
Ma questo per via del fatto che le tratte tra l’acquedotto e gli impianti domestici sono spesso desuete con la conseguenza della presenza di infiltrazioni e contaminazioni.
Molto spesso questi problemi sono presenti nelle tratte condominiali e negli appartamenti.
A volte, ma molto più raramente, nelle condutture pubbliche in strada.
La Pira certamente intendeva “buona” dal punto di vista nutrizionale, cioè l’acqua è acqua, tutta idrata e tutta contribuisce ad eliminare gli elementi in eccesso non metabolizzati. Punto. Il sapore e l’igiene sono altra cosa. In Italia il sistema idrico è controllato da biologi costantemente, anche se è probabile che alcuni enti siano meno scrupolosi di altri. Quindi l’acqua è sicura, in alcune minerali in bottiglia c’è una buona quantità di calcio (over 300 mg/l) che aiuta a raggiungere il fabbisogno giornaliero di questo minerale essenziale. Tenga presente che più si va verso la fonte meno calcio si trova nell’acqua, infatti quelle con più calcio sono provengono da giacimenti o lunghi percorsi sotterranei.
Sono d’accordo con Maxto quando dice :Per favore finiamola con la storia che l’acqua del rubinetto è buona A PRESCINDERE. NON È VERO”.
E quando l’acqua sa da cloro come la mettiamo? Forse che il cloro la insaporisce piacevolmente?
Io l’acqua del rubinetto la bevo anche (attualmente da me è buona), ma un’acqua minerale come la Volvic, che apprezzo (senza voler far pubblicità, ovviamente), quanto a gusto è tutta un’altra storia.
Caro Roberto, faccio notare che a proposito dei prezzi delle bottiglie d’acqua va sottolineato in rosso cangiante quello imposto da ristoranti, pizzerie, bar, e che non si discostano molto da quelli delle bottiglie “status symbol”. È presto fatto il calcolo per 1l di acqua di marca italiana sconosciuta che mi son visto presentare in conto giusto ieri sera in pizzeria, ovvero 3,50€ per la bottiglietta da 0.5l. È altresì evidente che il ricarico del ristoratore è da considerarsi a dire almeno offensivo. Ma l’avventore italiano si vergogna di fare notare la sfacciataggine di buona parte di tali professionisti davanti agli altri avventori.
Sull’acqua minerale si dice, e si è detto, tutto e di più, dal punto di vista nutrizionale le differenze tra quella del rubinetto e la maggioranza delle minerali è superflua, tranne quelle che possono effettivamente contribuire al fabbisogni quotidiano di calcio. Nel caso Ferragni è evidente che l’utente compra la bottiglia per tenerla in salotto. Rimane però il fatto che non essendoci una legislazione moderna su alimenti e integratori, ma solo direttive EFSA e controlli inefficienti sulla pubblicità compreso quella degli OTC, ognuno fa ciò che ritiene più conveniente: depura, snellisce ecc.. La ministra Grillo, dovrebbe occuparsene, visto che il suo governo dice di essere dalla parte del popolo, dovrebbe fare una legge che divida i prodotti con benefit salute dagli altri, in modo che sia il Min. Sal. e non AGCOM a occuparsene.
Questo regolamento esiste già a livello europeo. L’Efsa infatti definisce quali avvisi di salute si possono usare e su quali alimenti. Esiste anche un elenco in cui sono presenti tutti questi avvisi. Una volta approvato un health claim finisce direttamente nell’elenco, valido per tutti gli Stati membri.
La risposta di Nardi mi pare corretta. Aggiungo che il Ministero dovrebbe occuparsi invece del vero problema delle minerali, più volte denunciato da trasmissioni come Report, che è quello del costo delle concessioni, vergognosamente basso. Per il mercato, il marketing fa il suo lavoro, noi possiamo scegliere e se ci va pagare 20 euro una bottiglietta..
Io penso che il problema non sia la Ferragni ma la stessa Evian che utilizza nomi e/o loghi prestigiosi per commercializzare la stessa identica acqua che, se acquistata al supermercato in confezioni da 6 bottiglie, ha un costo variabile tra i 7 e gli 11 euro a confezione.
Non per fare polemica però non sono concorde sul fatto che la nostra rete idrica sia così eccelsa. A Milano l’acqua del rubinetto è molto calcarosa (zona P. Romana, zona Navigli e zona Colonne, altre non so) tanto da lasciare sempre macchie e residui che non si riescono nemmeno a levare…Ottimo se pens che ti finisce tutto in corpo, no?
A Como spesso sa di cloro…
In entrambi i casi, a mio parere imbevibili.
La favola dell’acqua di rubinetto troppo calcarea che poi finisce in corpo e chissà che cosa provoca è molto diffusa. Ma si tratta di una leggenda metropolitana. Stiamo preparando un articolo.
vorrei capirne di più sull’acqua. Sento dire tutto e il contrario di tutto. Il cloro che ci mettono fa male? Vorrei smettere di acquistare l’acqua in bottiglia,tantissima plastica che a fatica trascino su a casa e che poi devo smaltire. Oltre al fatto che questa plastica potrebbe rimanere al sole
Aggiungere il cloro è obbligatorio per tutte le reti. Non fa male, se è troppo dà un cattivo sapore. Stiamo pubblicando alcuni articoli sull’acqua potabile
Roberto, leggerò con davvero tanto interesse l’articolo che state preparando!
Ci sono però anche casi particolari in cui viene consigliata l’acqua minerale, ad esempio in caso di calcoli o disturbi simili. Ci era stato sconsigliato vivamente di bere l’acqua del rubinetto indicando anche acque molto povere di residui.
Detto questo, poi, che sia una leggenda metropolitana o meno io personalmente faccio molta fatica a bere quotidianamente l’acqua del rubinetto nelle località sopracitate…Rimane troppo pesante, da una parte, e cattiva, dall’altra.
Grazie per la risposta, continuo a leggervi!
Premesso che sono un geologo ma non mi occupo di captazione di acque di qualità, quindi non sono un super esperto, vi posso dire che tutte le acque di pozzo sono molto mineralizzate e in special modo più calcaree e organoletticamente scadenti delle acque montane di sorgente. Le acque montane del Nord Ovest dell’Italia sono intrinsecamente leggere, perche provengono da rocce alpine cristalline, così anche per molte acque delle alpi lombarde, ma man mano che ci spostiamo verso Est o verso SUD, il panorama qualitativo cambia, e le acque oligomnierali scompaiono quasi del tutto per lasciar posto a acque spesso calcaree.
L’acqua calcarea crea problemi alle reti, agli eletrodomesti e agli scaldaacqua.
A noi come credo ci dirà l’articolo, può far bene o può far male in funzione della nostra età e salute.
Sicuramente al mio tè farà male 😉
Se esistono questi personaggi è perché è pieno persone che li seguono. Quindi dal punto di vista puramente commerciale questi personaggi (e le multinazionali che usano la loro immagine) fanno bene a guadagnare su chi li segue.
Quanto all’acqua del rubinetto, qua a Torino è davvero imbevibile, ha un pessimo gusto chimico ed è estremamente calcarea. Quindi, per forza, si ricorre al consumo di quella in bottiglia da bere.
Ma cose da pazzi!!!
Siamo oltre la follia!!!
Mi dissocio da tutti coloro che compiono tali azioni.
So che significa non avere nemmeno acqua potabile e mangiare spazzatura.
E mi piacerebbe tanto far fare un’ esperienza simile a chi segue questi personaggi. Braccia rubate all’ agricoltura!!!
Per Rita Dionisi: Dopo avere aggiunto alla sua considerazione che sono braccia rubate anche al lavaggio forzoso delle latrine pubbliche, direi che la responsabilità maggiore di quelli che guadagnano sui loro followers (e che secondo kat fanno bene…) consiste nell’approfittare della loro “manipolabilità” piuttosto che supportare iniziative per diminuirla anche solo con campagne di informazione o, più concretamente, di dissuasione verso coloro che sfruttano i “modaioli” (sono sempre gli “affluenti eterodiretti” menzionati nel mio precedente post che sono cresciuti a dismisura con l’avvento dei social e dei burattinai che li gestiscono).
Credo che il problema sia che finché esisteranno quelli che in gergo pubblicitario si definiscono “affluenti eterodiretti”, ossia gente che compra molto, che compra solo quel che è di moda, che ostenta quel che compra (o, con parole più semplici, … manipolati) avranno buon gioco quelli che possiedono o controllano i “marchi di lusso”. Fedez & Co (come messo in evidenza la settimana scorsa da Crozza) sono solo “piccoli approfittatori”, peraltro molto ben pagati, che fungono da tramite fra aziende e consumatori; storia vecchia come il cucco… la bevibilità dell’acqua di rubinetto non c’entra nulla! Se poi facciano bene, come sostiene kat, a sfruttare l’ingenuità di chi li segue, è un altro discorso, molto più complesso, che mi ha ricordato un episodio emblematico: alla cassa di un supermercato, vicina a quella dov’ero io, un’anziana signora in coda ha avuto un attimo di esitazione e, nello spazio creatosi fra lei e chi la precedeva, si è infilato uno; alle proteste della signora, dapprima ha alzato le spalle restando dov’era e, quando se ne sono sono aggiunti altri, ha replicato: “Ma è lei che doveva stare attenta a non farsi superare!” . Ciò che mi ha colpito è stata la convinzione con cui ha sostenuto che, visto che la signora si era distratta, era giusto per lui approfittarne! (Poi, essendo in parecchi a , lo abbiamo “convinto” a rimettersi al suo posto…). Personaggi del genere, quando sono di basso livello intellettuale e sociale, cercano di aggirare le code a scapito di quelli che si distraggono… quando di medio, di fare un po’ di soldi a scapito degli “affluenti” più o meno beoti… quando di alto, di fare molti soldi e acquisire potere a scapito di tutti quelli che non li contrastano, ma magari li ammirano anche…
Devo aver frainteso lo scopo della vendita di acqua “griffata”…
Avevo pensato che potesse servire come campione statistico per valutare la percentuale degli ingenui presente sul territorio italiano.
Solitamente le pecore seguono un pastore ed un cane da guardia.
Protezione e regole esterne sono esigenze delle persone immature, o troppo pigre per costruirsi una propria responsabilità.
Una griffe oppure un personaggio simbolo rappresentano entrambi come surrogati queste esigenze carenziali.
Nel caso specifico dell’acqua Ferragni, l’immagine griffata rappresenta un alto valore aggiunto solo esteriorizzato di un contenuto senza valore, così come chi ha necessità d’identificarsi in questi simboli.
Scusate ma chi è questa ragazzina…..?? Vorrei fare un po’ di chiarezza sulla questione ed invitare tutti a farsi un esame di coscienza.
Nel caso specifico una grande azienda famosa in tutto il mondo decide di produrre e mettere in commercio il proprio prodotto una produzione limitata personalizzata con il nome o l’immagine di un certo personaggio mettendo in gioco la reputazione dell’azienda stessa. Quindi le motivazioni possono essere tre : 1^ , l’azienda ( Evian ) è così sprovveduta che non ha calcolato eventuali effetti negativi dell’operazione ( e questo mi sento di dire che è sicuramente da escludere). 2^ , il personaggio in questione per quelli che ha fatto o è stato nella vita merita di essere celebrato cosicché ognuno acquistando il prodotto con il suo nome possa conservate un ricordo in suo onore. ( e questo sicuramente è da escludere in quanto il personaggio in oggetto ( Ferragni ) è una ragazzina che non ha ancora capito bene neanche lei, come è nornale che sia, che cosa fare da grande e chissà se un giorno ,visto il mondo come sta andando , troverà mai qualcosa da fare ) . 3^ , proprio riguardo al mondo come sta andando, credo che vada ricercata qui la causa di tutto questo dibattito e del tempo che sto perdendo anch’io a scrivere questo commento, perché se dividiamo in gruppi le persone fra quelle occupatissime sul proprio lavoro e sui propri problemi professionali e familiari, poi ci sono quelle persone preoccupatissime per non avere un lavoro e per il proprio futuro, rimangono quelle persone ( a quanto pare numerosissime) che vivono alla finestra e passano la propria vita a guardare cosa fanno gli altri accontentandosi di quel poco che gli è stato lasciato e sfruttando e distruggendo tutto quello che hanno trovato su questa terra……. ecco che si capisce perché una grande azienda come Evian crede in certe attività di marketing, perché il marketing è basato sulla psicologia dei comportamenti ed oggi certe cose funzionano molto bene avendo a che fare con una generazione di persone che passando la vita alla finestra riesci ad infinocchiarle anche con una bottiglia d’acqua a 8 euro…….. che tristezza ……. e che vergogna se ci vedessero i nostri avi che hanno fatto le guerre, hanno combattuto ed hanno lavorato notte e giorno per lasciarci un patrimonio inestimabile che oggi è in mano a certe persone, le quali lasceranno alle generazioni future sapete cosa….?? Una bottiglia d’acqua posata in bella vista sul mobile pagata 8 euro firmata da chi ….? Da una “sconosciuta” proprio come loro.