Vino rosso versato in un calice da una bottiglia

Il Tribunale Europeo ha ribadito ancora una volta che  la notorietà e il carattere distintivo del simbolo del Gallo Nero appartiene solo al vino Chianti Classico.
Tutto inizia nel settembre 2017 quando una società di Roma chiede la registrazione di un marchio di vino con un’etichetta che ritrae l’immagine di un gallo colorato simile a quella del Gallo Nero. Immediatamente il Consorzio Vino Chianti Classico si oppone e nel 2020 la Commissione Ricorsi dell’Ufficio Marchi accoglie l’opposizione del Consorzio. Ciò nonostante, il procedimento prosegue davanti al Tribunale UE che ha confermato la bocciatura del marchio proposto, ribadendo che l’utilizzo di un segno confondibile come il Gallo Nero rappresenta un grave rischio di indebito vantaggio e sfruttamento“della elevata notorietà, del prestigio e dell’eccellenza proiettata dal marchio” Gallo Nero, simbolo univoco del vino DOCG Chianti Classico.

Non è la prima vittoria che il Consorzio Vino Chianti Classico ricorre alle vie legali per proteggere il marchio. I tribunali europei hanno già ribadito in diverse occasioni questo principio di tutela del Gallo Nero, e per ben 61 volte negli ultimi 15 anni gli Uffici Marchi di tutto il mondo hanno riconosciuto il principio oggi così chiaramente espresso dal Tribunale Europeo. Queste le parole del presidente del Consorzio Giovanni Manetti: “Plaudiamo alla pronuncia del Tribunale Europeo che ci rende ancora più consapevoli della forza comunicativa del nostro marchio figurativo, ma soprattutto dell’eccellenza che la nostra denominazione rappresenta nel mondo. In questo momento idealmente ringrazio i 33 viticoltori che nel 1924 decisero di individuare un marchio figurativo così potente come simbolo della denominazione”.

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