Comprare le chiacchiere “cotte al forno” oppure quelle “fritte”? È questo l’interrogativo di molti consumatori davanti alle confezioni esposte sugli scaffali del supermercato. Nell’immaginario collettivo quelle al forno sono più leggere perchè contengono meno grassi e meno olio, ma non è proprio così.
Pochi lo sanno ma tutte le chiacchiere sono fritte. Solo dopo questa prima operazione alcune vengono passate al forno, per dare un gusto biscottato. Alla fine il sapore è diverso ma il contenuto di calorie risulta pressoché identico. Per rendersi conto basta leggere le diciture su alcune confezioni che indicano il doppio trattamento realizzato nel corso della cottura: “Chiacchiere: prodotto dolciario fritto e poi passato al forno“ (vedi foto).
Un secondo aspetto poco considerato dagli acquirenti riguarda il tipo di grassi utilizzati per la frittura. Spesso si tratta di oli vegetali e di margarine vegetali ricavate da grassi poco conosciuti non sempre indicati sull’etichetta. In genere si tratta di olio di palma e altri oli tropicali sconsigliati dai nutrizionisti. Per rendersi conto della mediocre qualità basta ricordare che questi oli non sono venduti in bottiglia come avviene per altri oli.
Carnevale viene una volta all’anno e,senza esagerare si possono mangiare chiacchiere e frittelle senza sensi di colpa, è però meglio scegliere quelle cotte in olio di oliva che però sono diventate una rarità. Nella dieta non esiste solo il problema del colesterolo, è importante valutare anche la qualità degli ingredienti e il tipo di olio adoperato.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24