Dalla famiglia del Mulino Bianco ai testimonial VIP: “Che mondo sarebbe” quello delle pubblicità del cibo? Un libro racconta la società degli spot
Dalla famiglia del Mulino Bianco ai testimonial VIP: “Che mondo sarebbe” quello delle pubblicità del cibo? Un libro racconta la società degli spot
Giulia Crepaldi 8 Maggio 2018Che mondo sarebbe… se la nostra vita e la nostra società fosse uguale a quella descritta negli spot dei prodotti alimentari di cui siamo bombardati ogni giorno? Ha provato a immaginarlo il libro “Che mondo sarebbe – Pubblicità del cibo e modelli sociali” scritto da Cinzia Scaffidi ed edito da Slow Food.
È una società noiosa e retrograda quella dipinta dal mondo della pubblicità, in cui i ruoli di uomini, donne e bambini sono rigorosamente definiti e rigidamente tradizionali, tanto nella famiglia, quanto nel mondo del lavoro. Ruoli che non rispecchiano più da molto tempo le famiglie e i rapporti della nostra società, ma che sono rimasti cristallizzati nel mondo fantastico delle pubblicità del cibo (ma non di altri prodotti).
Il testo mette sotto la lente di ingrandimento la società descritta dagli spot, e lo fa in maniera scorrevole e divertente, dedicando sezioni del libro a tematiche differenti. A cominciare proprio dalla “famiglia del Mulino Bianco” che imperversa nelle pubblicità, ma senza dimenticare la casa, la tavola, la scuola e il lavoro, fino a descrivere i valori di questo universo fittizio.
Fateci caso: negli spot di questo o quel prodotto alimentare mariti e fidanzati sono quasi sempre rappresentati come degli imbranati, incapaci di destreggiarsi in cucina, mentre se pensiamo alle donne nelle pubblicità del cibo le troviamo quasi sempre in cucina, dietro ai fornelli. Eppure non è così negli spot dell’ultimo smartphone o dei profumi di lusso. Chissà come mai…
“Che mondo sarebbe – Pubblicità del cibo e modelli sociali” di Cinzia Scaffidi. 192 pagine. Slow Food Editore.
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.