
Da oltre 15 anni, Il Fatto Alimentare informa ogni giorno migliaia di lettori su sicurezza alimentare, etichette, nutrizione, pubblicità ingannevole e sostenibilità. Lo facciamo con rigore giornalistico, senza compromessi, e senza accettare banner pubblicitari che contrastano con i nostri principi. Il sito registra circa 1,5 milioni di visualizzazioni al mese e raggiunge più di 650.000 utenti unici. Persone, ma anche tanti addetti ai lavori interessati a un’alimentazione consapevole, alla qualità dei prodotti e alla trasparenza dell’informazione.
Cosa non accettiamo
Per coerenza con la nostra linea editoriale, non ospitiamo banner di marchi di acqua minerale, integratori alimentari non basati su evidenze scientifiche, diete miracolose o sistemi dimagranti privi di fondamento, junk food. Un altro aspetto importante è che non pubblichiamo contenuti editoriali sponsorizzati o altre forme di pubblicità mascherata da articoli veri.
Cosa cerchiamo
Siamo alla ricerca di sponsor etici: aziende, enti, banche, assicurazioni, cooperative con progetti che promuovono uno stile di vita sano e sostenibile. Siamo interessati a collaborazioni con: editori, istituzioni, enti pubblici o privati attivi su salute e alimentazione, servizi legati all’educazione alimentare, scienza, ambiente, produttori di alimenti di qualità certificata.
Cosa offriamo
Offriamo visibilità su un sito con un pubblico attento, consapevole e molto fidelizzato; formati pubblicitari chiari e trasparenti, senza compromessi e ambiguità editoriali.
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Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Fatto passare qualche mese, sarebbe interessante sapere se qualche azienda si è fatta avanti sostenendo il Fatto Alimentare.
Credo che Aziende come Natura Sì e altre che trattano prodotti biologici, nonché allevatori selezionati ( su internet se ne trovano molti), società scientifiche mediche e di medicina preventiva, istituti di biostatistica, di protezione dell’ambiente etc., sarebbero un target fondamentale. Ma soprattutto emittenti televisive che non vogliano trattare il cibo solo come sport gastronomico ma che potrebbero aggiungere nelle loro performance costanti dettagli sull’igiene degli alimenti: sono ancora troppo frequenti i casi di intossicazione causati, ad es., dal maneggio del pollame in cucina, conservazione degli alimenti e delle bevande fuori e dentro il frigorifero: queste emittenti lucrano con la pubblicità dei prodotti che voi sottoponete al vaglio, per cui il loro contributo sarà difficile, però almeno per l’igiene degli alimenti potrebbero partecipare.
Potreste invitare Banca Etica e Consorzio CAES. E potreste “spulciare” l'”app” “Equa” per individuare altri possibili clienti.