La catena di supermercati Carrefour dopo avere smesso di vendere il 4 gennaio 2024 i prodotti della multinazionale PepsiCo nei punti vendita francesi, ha esteso l’iniziativa anche ai supermercati Italiani e in quelli situati in Belgio e Spagna.
Vuol dire che sugli scaffali dei Carrefour italiani i consumatori non troveranno più articoli come i cereali per la colazione Quaker Oats, il tè Lipton, le patatine Lay’s, oltre alle bottiglie di Pepsi Cola, 7 Up e Gatorade. Carrefour che conta oltre 12 mila supermercati in 30 Paesi, ha adottato questa scelta molto forte nei confronti della Multinazionale PepsiCo che da mesi richiede aumenti ingiustificati dei listini. Abbiamo fatto un sopralluogo e in effetti nei punti vendita Carrefour non sono presenti sugli scaffali i prodotti di PepsiCo che in Italia sono prodotti dall’azienda imbottigliatrice dell’acqua minerale San Benedetto. Anche nella sezione vendita online del sito italiano i prodotti sono scomparsi .
Carrefour ha posto nei supermercati francesi un cartello (vedi foto) con la scritta : “Non vendiamo più questo marchio a causa di aumenti di prezzo inaccettabili”. Secondo nostre fonti un analogo cartello verrà esposto sugli scaffali dei supermercati italiani.
Il motivo è che la multinazionale negli ultimi anni ha aumentato in modo esagerato i prezzi registrando un costante incremento dei profitti. Il Financial Times in una nota del 5 gennaio rileva che PepsiCo ha alzato le previsioni di profitti di tre volte nel 2023 ed i prezzi dell’11% nel trimestre terminante a settembre.
Sgrammatura per risparmiare
PepsiCo ha dichiarato l’intenzione di ridurre le dimensioni delle confezioni e il contenuto per contenere gli aumenti. La riduzione delle dimensioni e del contenuto del prodotto senza diminuire i prezzi potrebbe però configurarsi come una sgrammatura. Si tratta di una strategia che viene aspramente criticata dalle organizzazioni dei consumatori perché illude le persone quando fanno la spesa.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Quindi Il Fatto Alimentare ha sgamato la sgrammatura?
Quello che trovo strano è che le bibite della Pepsi, in Italia prodotti su licenza da San Benedetto, costano attualmente meno del principale concorrente, e leader sul mercato. Poi, verso il basso la competizione è nei confronti di prodotti a marchio della catenza che li commercializza. Il consolidamento della posizione, come secondo, pareva consolidata da tempo. Forse è in corso un cambiamento di strategia per riposizionarsi sul mercato.
Scusate ma la stessa cosa la faranno anche con tutti gli altri produttori che aumentano i prezzi? nell’ultimo anno ci sono stati aumenti su praticamente tutti i prodotti… E ora il capro espiatorio è la Pepsi?
Comunque sia, la Pepsi non è monopolista, e non mi sembrano beni di primaria necessità: se il produttore decide di raddoppiare i prezzi secondo me dovrebbe essere libero di farlo, ovviamente i consumatori saranno altrettanto liberi di non acquistarli e di passare alla concorrenza.
In genere la GDO fa la voce grossa con i piccolina fornitori , ma quando deve confrontarsi con le grandi aziende la questione cambia e i ruoli non sono così scontati. In ogni caso il Financial Times in una nota del 5 gennaio rileva che PepsiCo ha alzato le previsioni di profitti di tre volte nel 2023 ed i prezzi dell’11% nel trimestre terminante a settembre.
Fa bene Carrefour e dovrebbero fare lo stesso tutti i distributori. Basta con questi aumenti ingiustificati di prezzo! Spesso i distributori penalizzano i piccoli produttori, mentre stanno zitti con le multinazionali…se è vero questa volta che un distributore alza la voce con un colosso ben venga!
super, aspettiamo gli italiani
In Italia Carrefour ha già bloccato le forniture e dovrebbe esporre i cartelli nei supermercati. Così ci è stato detto
Scelta a mio parere bizzarra. C’è sotto qualcos’altro. Cosa importa al distributore se il produttore alza i prezzi? Ne venderà di conseguenza.
Ottima scelta che andrebbe riprodotta da tutti gli altri supermercati. Eliminare merci vendute con costi elevati dai produttori o ricorrendo alle “sgrammature” per frenare gli acquirenti,e’ un modo per dissuadere dal commettere imbrogli.