L’amministratore delegato di Carrefour Francia, Alexandre Bompard, ieri (12 novembre) ha scritto a 550 fornitori informandoli che mostrerà in modo sistematico l’etichetta a semaforo Nutri-Score dei loro prodotti venduti attraverso il sito Carrefour.fr e sull’app della catena. Come ha precisato in un post su LinkedIn, l’insegna ha chiesto ai fornitori di trasmettere il Nutri-Score dei loro prodotti, in caso contrario ci penserà la catena a calcolarlo e a pubblicarlo, salvo opposizione formale delle aziende. In questo caso, il rifiuto sarà notificato ai clienti. I prodotti Carrefour in Francia, invece, hanno già il semaforo in etichetta, fin dalla sua approvazione.
Nella lettera, Bompard dice di voler “fornire ai clienti informazioni sul profilo nutrizionale dei prodotti che vendiamo, per consentire loro di fare scelte di consumo più sane e sostenibili”. Il nuovo sistema prenderà il via nel mese di marzo 2025 per cui i fornitori hanno circa tre mesi per comunicare la loro contrarietà. Carrefour non è l’unica catena di supermercati favorevole all’etichettatura a semaforo. Anche la catena francese Leclerc sostiene il semaforo.
Carrefour, dal 2018, porta avanti il programma Act for Food, basato su una serie di impegni in materia di prodotti biologici, benessere animale, lotta allo spreco alimentare e riduzione della plastica. Oltre a ciò la catena ha deciso di escludere oltre 100 sostanze controverse dai prodotti a marchio e di ridurre nelle ricette lo zucchero e il sale.
Carrefour Italia e il Nutri-Score
Carrefour Italia ha una politica diversa sul Nutri-Score. Non adotta il semaforo per i prodotti made in Italy ma ‘ospita’ sugli scaffali diversi alimenti francesi che riportato l’etichetta semaforo sull’etichetta, in seguito a un accordo con l’Antitrust per chiudere un’istruttoria aperta nel 2021. L’Autorità non aveva potuto vietare la presenza del Nutri-Score su prodotti confezionati all’estero perché si tratterebbe di una decisione in violazione dei principi comunitari, tuttavia Carrefour ha accettato di non metterlo sui prodotti fatti in Italia.
In Italia, le aziende, i supermercati, i politici e le lobby del settore alimentare sono tutti contrari al Nutri-Score. Non si esprimono le società scientifiche che avrebbero seri dubbi ad opporsi, visti i 120 studi favorevoli al semaforo già adottato da 7 Paesi europei e non solo.
Carrefour Italia ci ha scritto precisando che “I prodotti a marchio Carrefour con il logo Nutri-Score sono meno del 2,5 % dell’assortimento italiano, meno del 2,5%, e riguardano solamente alcuni prodotti realizzati dalla società francese Interdis”. Carrefour ha aderito alla campagna di comunicazione sull’etichetta nutrizionale “NutrInform Battery”, promossa dall’Italia, con l’obiettivo di promuovere una sempre maggiore informazione ai consumatori per la diffusione di un’alimentazione sana ed equilibrata e nell’interesse dell’ecosistema di fornitori, produttori ed istituzioni del Paese.
Stupisce che la NutrInform Battery, l’incomprensibile etichetta elaborata anni fa da tre ministeri italiani, sostenuta dalle catene di supermercati e da pressoché tutte le aziende alimentari, non la usi nessuno. Basta andare al supermercato per scoprire che solo 1-2 prodotti su migliaia hanno questa etichetta. Chissà perché.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24