Mi sfugge una cosa sul brodo fresco DimmidiSì: come si conserva un prodotto del genere senza conservanti? Il brodo fatto in casa dura al massimo pochi giorni, mi sorge il dubbio che ci siano altri ingredienti non dichiarati in etichetta perchè presenti in tracce.
Barbara
Abbiamo chiesto all’azienda lumi ecco la risposta
————————————————————————–
Il brodo fresco DimmidiSì si può conservare 25 giorni, tenendolo rigorosamente in frigorifero.
Questo avviene grazie alla combinazione di vari fattori che riassumiamo:
· igiene nei locali di produzione e di confezionamento
· accurata selezione della materia prima fresca
· temperature controllate durante tutto il processo (cottura, raffreddamento immediato e mantenimento della temperatura refrigerata durante lo stoccaggio).
· processo di repentino ed immediato raffreddamento dopo il confezionamento
· confezione mantenuta sigillata
· materiale d’imballaggio: bottiglia in PP da 750 ml con film accoppiato termosaldato e tappo a vite.
In più, la scelta di alcuni ingredienti permette di ottimizzare la durata del prodotto. Per esempio il pomodoro aumenta l’acidità del brodo, e questo fattore allungare la shelf-life. Poi, il brodo ha una lista degli ingredienti più “semplice” di una zuppa, quindi si riescono a raggiungere 25 giorni di stabilità.
Tutti questi aspetti tecnici sono stati valutati e validati dopo mesi di studio condotti da La Linea Verde, e con molteplici test pre-industriali ed industriali seguiti all’interno all’azienda, con l’approvazione e certificazione finale degli enti preposti al controllo (ASL e Servizio Veterinario).
Foto: Dimmidisi.it, Photos.com
© Riproduzione riservata
temperature controllate durante tutto il processo (cottura, raffreddamento immediato e mantenimento della temperatura refrigerata durante lo stoccaggio).
· processo di repentino ed immediato raffreddamento dopo il confezionamento
se il controllo della temperatura è così importante chi controlla gli sbalzi di temperatura durante il trasporto e la sistemazione nei punti vendita e che succede al prodotto in caso di variazione della temperatura durante queste fasi?
Il problema del rispetto della catena del freddo nella filiera alimentare riguarda però centinaia di prodotti molto più delicati del brodo che in genere viene scaldato prima di essere consumato. Direi che questo aspetto è più accentuato per ricotta, latte, formaggi molli, mozzarelle…
Me lo sono chiesto anche io, ma mi restano diversi dubbi: primo fra tutti chi mi assicura che la catena del freddo sia rispettata? tante volte, anche in estate, vedo montagne di cibo in strada scaricato dai camion e poco la volta entrato nel market e poi messo in frigo! poi aggiungo il trasporto fatto da chi lo acquista, che spesso non torna subito a casa, non usa la borsa refrigerata con un elemento termico, ecc; infine se ne è già parlato del problema della reale temperatura nei nostri frigoriferi….
Insomma, ma è mai possibile che uno debba acquistare un prodotto per usarlo dopo 25gg? Ma che vita facciamo mai se non sappiamo “programmare” neanche un brodo a pranzo? a me vien da ridere quando vedo milioni di persone con le loro “app” che gli semplificano la vita fino a rendergliela vuota…. di sapori, di odori, di gesti….. ad un incontro di assaggio dell’olio extravergine d’oliva, uno dei presenti ha chiesto all’assaggiatore professionista come facesse a dire che in determinati olii ci fossere “sapori” differenti, come il pomodoro, il frutto di bosco, ecc ecc e lui di risposta gli ha detto che si tratta di “esperienza” ed “allenamento”, ma in senso banale, ossia non sappiamo più apprezzare l’odore sprigionato dagli aromi freschi o secchi, non odoriamo il pane fresco, un pomodoro appena tagliato, non assaporiamo le pietanze…. ci abbuffiamo e basta!
Ricordate sempre che “il cibo è cultura”!!!!
Quoto a pieno
Vorrei sapere se viene eseguita una blanda pastorizzazione.
Grazie,
Francesca
Forse quello non detto ma probabile, è che il brodo “fresco” viene sterillizzato con una pastorizzazione alta, oppure più sicuro un processo UHT.
Molti prodotti freschi vengono trattati a questo modo e l’unica differenza sta solo nel confezionamento non asettico, in un contenitore da conservare con la catena del freddo.
E’ un procedimento meno costoso per il produttore, fa girare di più la merce e da l’idea di un prodotto fresco come lo faremmo noi in casa.
Tutti vantaggi per tutti, essendo un prodotto che in partenza è a lunga conservazione e salvo la vera freschezza, ci obbliga a consumarlo in fretta.