Il Presidente USA Donald Trump e il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, sullo sfondo un piatto di bresaola

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha rilanciato una proposta singolare durante il Forum in Masseria di Bruno Vespa: contrastare i dazi americani sulle eccellenze italiane importando carne bovina dagli Stati Uniti, per poi trasformarla in bresaola da riesportare negli stessi USA. Una sorta di “bresaola di ritorno”, prodotta con carni americane, ma lavorata in Italia secondo il disciplinare IGP. Una provocazione? Una barzelletta? Forse. Certo è che il Ministro oggi ha replicato alle numerose reazioni ironiche e critiche suscitate dalla notizia con un commento sulla sua pagina Facebook precisando che “L’idea non è mia. La condivido e la riporto”, e specificando che si tratta di una proposta avanzata dalle rappresentanze del settore. Una replica che forse peggiora la situazione.

Secondo Lollobrigida, l’Italia è attualmente “deficitaria di carni rosse”, e importa dall’estero circa la metà della carne bovina e gran parte di quella suina. Una situazione che rende già oggi la bresaola – almeno in parte – un prodotto trasformato con materia prima estera, pur restando italiana nel processo produttivo e nel rispetto del disciplinare. “Quindi – sostiene il Ministro – i nostri trasformatori possono tranquillamente indirizzare i loro acquisti sui mercati specifici e, nel caso degli Usa, realizzare il prodotto con carni che i parametri Usa permettono di utilizzare a fini alimentari”. L’iniziativa – secondo Lollobrigida – mira a contrastare la minaccia dei dazi americani sui prodotti agroalimentari italiani, che Donald Trump ha promesso di innalzare fino al 17%”. La strategia del “produrre in Italia per vendere in America” sarebbe quindi un modo per aggirare le tariffe e mantenere viva la presenza del made in Italy, almeno nella trasformazione.

Post di Giuseppe Lollobrigida per replicare a commenti e ironie sull'ipotesi della bresaola made in Italy per Trump

Da dove arriva la carne per la bresaola

La narrazione è forse affascinante ma alquanto bizzarra, e soprattutto denota una scarsa conoscenza della filiera e del settore. La bresaola della Valtellina IGP, uno dei salumi più noti d’Italia, è tradizionalmente prodotta con carne bovina salata ed essiccata, ma la carne utilizzata oggi proviene in larga parte da zebù sudamericano, in particolare proveniente da Brasile e Uruguay, che garantiscono una qualità eccellente e una fornitura di materia prima costante.

La carne di zebù presenta un basso contenuto di grasso e una muscolatura magra, qualità apprezzate per la produzione di bresaola, che deve essere asciutta, compatta e poco grassa. C’è di più, le mandrie sono allevate allo stato brado, non si usano farmaci di alcun tipo, né tanto meno ormoni per accelerare la crescita come abitualmente fanno gli allevatori americani per i bovini. Certo, anche la carne bovina importata in Europa dagli Stati Uniti è ‘hormone free’ ovvero proviene da animali allevati senza l’uso di ormoni – come stabilito da accordi bilaterali con l’UE, – ma è anche molto più costosa rispetto a quella di zebù.

Lo stesso Consorzio della Bresaola della Valtellina IGP precisa che “nel 2024 quasi l’80% della carne per realizzare la bresaola IGP è stata importata dal Sud America, il 20% da paesi dell’Unione Europea (tra cui una piccola percentuale in Italia), mentre non viene importata carne bovina dagli Stati Uniti. La disponibilità di materia prima di origine europea è in forte calo ed è fondamentale poterci approvvigionare anche da Paesi terzi per raggiungere le 34.000 tonnellate dicarne bovina necessarie a sostenere la produzione”.

Insomma, non ci sono elementi concreti per portare avanti il progetto di Lollobrigida e, soprattutto, non c’è convenienza economica. Ma poi c’è un altro aspetto da considerare che sfugge al Ministro: l’Italia esporta negli USA un quantitativo ridicolo di bresaola, tanto che non si sposterebbe di una virgola la nostra bilancia commerciale alimentare in caso di dazi punitivi. Siamo di fronte all’ennesima trovata di un Ministro che dovrebbe conoscere meglio la materia, prima di rilasciare dichiarazioni avventate e prive di progettualità.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, Francesco Lollobrigida via Facebook

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alberto tadini
alberto tadini
7 Luglio 2025 14:59

Non c’è nulla da meravigliarsi delle parole di lollobrigida: è ministro perché parente, tutto qui.
Chi ci va di mezzo siamo noi ma al parentado non interessa.

Angelo
Angelo
7 Luglio 2025 19:32

Sinceramente fra tutte le uscite “frizzanti” fatte dal ministro questa mi sembra in assoluto la più sensata. Se importando carne dagli USA si possono ottenere dazi più leggeri sulle nostre esportazioni agro alimentari, perché no? Non credo che in tutti gli USA non ci sia un tipo di carne con le caratteristiche che necessitano all’ industria di trasformazione. Sarà sicuramente più cara di quella brasiliana, ma se porta benefici sul resto delle esportazioni verso gli USA, perché non pensarci? A quanto pare i vari politici, non solo italiani ma europei sono arrivati a valutare i dazi al 10 % come una vittoria. Questo ministro, forse per la prima volta, propone qualcosa di diverso. O preferiamo spendere il 5% del ns PIL in armi USA? Sono unico a cui sembra che per l’ ennesima volta facciamo su tutta la linea e senza discutere ciò che ci viene ordinato?

Angelo
Angelo
Reply to  Roberto La Pira
9 Luglio 2025 13:29

Sono d’ accordo con lei sulla questione bresaola. Dissento sulla critica al ministro in quest’occasione. Ministro che ci ha abituato a una sequela di uscite da dimenticare ma per una volta ha cercato, unica voce mi sembra, di ragionare sulla questione dei dazi in maniera differente. Per il resto del governo e per la compagine europea, avere dazi al 10% verrà sbandierata come una vittoria…

emilio bazzocchi
emilio bazzocchi
Reply to  Roberto La Pira
10 Luglio 2025 11:51

…e inoltre non ci sarebbero reali e concrete garanzie sull’“hormone free” americana mentre quella sudamericana da più garanzie per le modalità stesse di allevamento.

Valerio
Valerio
Reply to  Angelo
10 Luglio 2025 14:35

Scusi ma dove sta scritto che esportando negli USA la bresaola prodotta con carne USA, l’amico Trump ridurrebbe i dazi sugli altri prodotti? Tra l’altro occorre sempre ricordare che i dazi USA sono rivolti al mercato unico UE nel suo complesso, e non possono essere negoziate condizioni diverse per i singoli paesi UE. Se così fosse, l’Italia probabilmente avrebbe dazi più elevati degli altri paesi UE, perché il bilancio import-export con gli USA, che Trump ha utilizzato come motivazione per l’imposizione dei dazi, avvantaggia attualmente l’Italia che esporta negli USA più di quanto importa. Buona giornata

Angelo
Angelo
Reply to  Valerio
10 Luglio 2025 22:03

Sono d’ accordo con lei che non sta’ scritto da nessuna parte, probabilmente lo stesso Trump non sa come andrà la questione. Sicuramente nessuno di noi lo sa. Nessuno di noi sa a chi saranno applicati i dazi, come, da quando, se alla comunità europea, ai singoli paesi, o come si auspicano i giocatori di Risiko alla sola Kamchatka. Quello che voglio dire è solo che il ministro, che ripeto non giudico un buon ministro, ha cercato di allargare il discorso e forse la trattativa. Il resto di tutti i governi europei, credo con la sola esclusione della Spagna, hanno accettato tutti gli ultimi diktat americani, dal 5% di spese militari, ai bombardamenti in Iraq, al togliere un minimo di tasse ai colossi internet statunitensi e ora sta’ puntando a un 10% di dazi, forse con l’ esclusione di prodotti di tecnologia, esclusione che credo sia più utile agli USA che a noi, facendola apparire come una vittoria. Ripeto non voglio difendere questo ministro, ma forse sono molti i politici che si stanno comportando peggio.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
8 Luglio 2025 18:38

Ovviamente sono d’accordo con voi. Ma dare visibilità a certe persone equivale anche se in negativo ad aiutarle. Intanto i loro adepti hanno 90 paraocchi… Cordialmente

Federico
Federico
9 Luglio 2025 20:43

…suvvia…guardate la foto del ministro in testa all’articolo…dove lo troviamo uno così sul pezzo…

juan
juan
10 Luglio 2025 09:06

un su e giù di carne e prodotti mi sembra una scelta molto GREeeeN .
senza contare che addiritura la carne brasiliana ha forti restrizioni sanitarie addiritura verso la cina e russia.

Marco Micheli
Marco Micheli
10 Luglio 2025 09:12

Perche’ non regaliamo Lollobrigida in un pacco regalo a TRUMP ? Sicuro gli americani danno i tutti i voti
ai democratici

Giuliano
Giuliano
10 Luglio 2025 09:35

Siete proprio sicuri che in Brasile non si usino, illegalmente, promotori della crescita e antibiotici? Esiste una tracciabilità dei bovini, modello Europa?
Riguardo la “progettualità” del Ministro, che criticate, credo che questa spetti agli allevatori del settore.
Quella del Ministro è una delle tante idee che, visto che “non esportiamo quasi nulla di Bresaola” potrebbe essere sviluppata per farla diventare un’opportunità importante.

Rosaria
Rosaria
10 Luglio 2025 10:20

Molti ministri sono ignoranti (vuol dire che ignorano) il settore in cui operano, certo un ministro non può essere un tuttologo…ma sarebbe auspicabile che lo stesso studiasse la materia e approfondisse in modo tale da non fare la figura del “pesce lesso” e non mandasse l’Italia “a rotoli”. Ci sarebbe tanto da scrivere sul ministro e sul suo operato ma….

Cristina
Cristina
10 Luglio 2025 10:40

Collaboro con una società che produce ed esporta bresaola in tutto il mondo.
Questo articolo riporta un punto di vista a mio avviso molto parziale:
1) LA BRESAOLA attualmente NON si puo’ esportare in USA, dai tempi della mucca pazza c’e’ il divieto di export. quindi la percentuale di export e’ ZERO.
2) OVVIAMENTE la Black Angus USA (hormone free) costa di piu’ dello Zebu’ brasiliano. E ci mancherebbe pure: le due carni sono imparagonabili in quanto a qualita’. Sarebbe invece molto utile cominciare ad elevare la qualità delle bresaole, proponendo varianti di carni piu’ pregiate (e quindi ovviamente piu’ costose). il cibo buono COSTA!
3) lo Zebu’ brasiliano (e in generale gli allevamenti in Brasile) sono secondo la Comunità Europea un elemento importante per la distruzione della foresta amazzonica. Mi pare improvvido scrivere in maniera cosi’ positiva in un momento di forte tensione sull’argomento…
4) l’idea di Lollobrigida e’ quindi assolutamente corretta: vi importiamo le vostre carni, ma voi ci permettete di esportare con dazi “calmierati” o nulli. Tanto per la bresaola il consumo di carni italiane e’ infinitesimale (perche’ non c’e’ prodotto). Non andremmo in nessun caso a ledere interessi di allevatori italiani.
Sarebbe utile, prima di scrivere articoli con vago sentore di avversione politica, di confrontarsi con gli operatori del settore per rendersi conto di come stanno le cose, sopratutto in un periodo storico come questo, dove le carni rosse sono aumentate in Europa di oltre il 40% in meno di un anno e dove le difficoltà commerciali sono enormi, e quindi l’apertura di nuovi mercati importanti come gli USA sono assolutamente desiderabili.

Cristina
Cristina
Reply to  Roberto La Pira
11 Luglio 2025 08:18

Cosa c’entra questo comunicato del Consorzio con il mio intervento?
Nel comunicato ci si lamenta che e’ L’Europa che mette dazi sulle carni importate. E che siccome l’80% delle carni per bresaola arrivano dal Brasile e l’Europa e’ super deficitaria in carne, i prezzi sono esplosi. Sarebbe una benedizione se potessimo importare carni dagli USA (o dal Brasile) ma con tariffe doganali europee ridotte. Qui il problema e’ l’Europa e il suo protezionismo agroalimentare, non gli USA.

Augusto
Augusto
10 Luglio 2025 10:49

Buongiorno; circa brasile ed uruguay: ma lo sapete che gli allevatori argentini ormai valutano piu’ la pelle della bestia che la carcassa? I miei parenti laggiu’, allevatori di bestiame allo stato brado e non in stalla, ricordano i tempi passati con nostalgia. Ormai pero’ si vende piu’ carne allevata in fretta e con farmaco-chimici vari, che non la loro.

Gennaro
Gennaro
10 Luglio 2025 11:00

Non mi sembra una proposta indecente…ma dato che voi dovete far politica non va bene…….
Andateci voi a fare i ministri e vediamo cosa saprete fare…..credo ben poco…..
Pur di fare la solita caciara politica ci state dicendo che in sud america ci sono i migliori allevatori e lo Zebu è un grande animale della tradizione italica

Anna
Anna
10 Luglio 2025 11:26

Io sono dell’idea che bisogna boicottare l’america e i suoi prodotti. Hanno eletto un presidente la cui stabilità mentale lascia molto a desiderare.
Non commento il “ministro” perché si qualifica da solo.
Utilizzo delle app per non comprare prodotti americani e israeliani. Solo isolandoli ci possiamo salvare.

Luisa Denti
Luisa Denti
10 Luglio 2025 11:26

Ma con tutte le cavolate dette dal ministro Lollobrigida cosa si aspetta a sostituirlo con uno più competente? Mi sa che la cognata lo vieterebbe……..

Gianpaolo
Gianpaolo
Reply to  Luisa Denti
10 Luglio 2025 15:20

non credo che questi commenti siano degni di questa testata che si occupa di agroalimentare e non di politica. Per quanto ai ministri mi dite un nome di un ministro dell’agricoltura degli ultimi venti anni degno di rappresentare un settore che fino a prova contraria viene definito “primario” ?. Infine premettetemi di evidenziare la nostra INCOERENZA facciamo il diavolo a quattro per avere giustamente pasta con grano italiano e poi ci fregiamo di una IGP fatta con materia prima per il 90 e più % importata !!!!!! Povera Italia…..

emilio bazzocchi
emilio bazzocchi
10 Luglio 2025 11:49

Direi che le vostre precisazioni sono inappuntabili e per altro ben note; tanto note che sono dati e informazioni che un ministro dovrebbe conoscere o perlomeno reperire molto facilmente.
Viene spontaneo pensare ad una battuta di Checco Zalone: “ma è del mestiere questo qui ?”

Luca
Luca
10 Luglio 2025 12:22

Purtroppo è ministro ma non ha competenza nel settore

Giorgio Massa
Giorgio Massa
10 Luglio 2025 13:03

Io credo che, invece, questa sarebbe un ottima occasione per rendere la bresaola un prodotto ancora più esclusivo, magari più costoso, della eccellenza gastronomica italiana, evidenziando i seguenti fatti:
1) La questione della qualità della carne non è legata solo alla presenza di ormoni nei tessuti ma anche alla presenza, nella bresaola, di nitrati e nitriti per la conservazione e la colorazione rossa: queste sostanze, reagendo con ammine ed ammidi, formano nitrosammine dotate di cancerogenicità. Questo può essere prevenuto usando metodi di stagionatura naturali che non ne fanno uso. Molti produttori si battono da tempo per questa causa, per es.
Giò Porro
Bresaola Zero E’lite Food
Bresaola al Naturale di Eccellenza P&V
2) Non è necessario importare carne dagli USA o dal Sudamerica, per la bresaola, perché dalla UE e dalla Svizzera si possono importare carni di razze Charloraise e Limousine, giudicate le migliori per la bresaola (peraltro allevate anche in Italia).

Ora, si dovrebbe puntare più sulla qualità del prodotto per renderlo ancora più esclusivo anche se più costoso: che senso avrebbe renderlo più costoso solo perché di provenienza USA?
Il caviale è costosissimo ma viene esportato in tutto il mondo, rendendo la bresaola unica verrebbe esportata in tutto il mondo: ha altissimo tenore proteico, basso tenore di grassi saturi e fornisce vitamine e minerali. Ed è deliziosa non solo con la rucola e il parmigiano reggiano o il grana padano e un filo di olio EVO pregiato italiano: tutte eccellenze italiane. Per questo motivo la bresaola dovrebbe essere pubblicizzata non solo come prodotto in sé ma anche come ingrediente con altre eccellenze italiane. Credo che i produttori di bresaola italiana di alta qualità dovrebbero formare un consorzio con i produttori di parmigiano reggiano e di grana padano per un marchio DOP internazionale.
La questione dei dazi al confronto appare secondaria.

Antonio
Antonio
10 Luglio 2025 13:55

Che vergogna, non ho mai visto un governo italiano con così tanti ignoranti! Poveri noi!

Leda
10 Luglio 2025 15:11

A lollobrigida dovrebbero permettere di giocare solo con i mattoncini Lego, al massimo con i soldatini di plastica

Lucio
Lucio
10 Luglio 2025 15:15

Ai lettori di questa testata, quando leggono il nome di Lollobrigida sentono immediatamente il prurito alle dita, mica si scandalizzano dell’importazione del gas USA a discapito di quello russo. Il governo di destra volenti o non volenti è stato votato dagli italiani, evidentemente gli amministratori precedenti a voi cari hanno fatto peggio di Lollobrigida e compani.

giuseppe altieri
10 Luglio 2025 16:11

Ricordo a tutti che la salute e l’ambiente sono diritti prioritari rispetto ai trattati commerciali.
Pertanto, non possono essere previsti dazi sulle produzioni Biologiche in quanto rappresentano modelli da proteggere ed incentivare…
come scritto in tutte le norme europee e internazionali.
Applicare quindi dazi sulle roduzioni inquinanti, eliminandoli da quelle Agroecologiche e Biologiche, rappresenta il rpimo passo per una risoluzione dei problemi ambientali, sanitari, climatici economici per le attuali e future generazioni
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo