Gatto a pelo lungo mangia crocchette da una ciotola a forma di gatto, accanto a un'altra ciotola piena di cibo umido; concept: pet food

Il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia in Italia, secondo quanto emerge dal quindicesimo rapporto Assalco-Zoomark, vale oggi all’incirca 2,5 miliardi di euro. E, rispetto alle previsioni pessimistiche per il post-pandemia, dal 2007 ad oggi il mercato del pet food continua a crescere mediamente del 5,7% (tra Gdo, canali grocery, negozi specializzati tradizionali e catene petshop), toccando quota +8,4% se si considerano i canali di vendita emergenti (online).

A fare da traino ci sono gli alimenti per cani e gatti, che includono cibi secchi, umidi e snack e rappresentano rispettivamente il 46,3% (1.120 milioni di euro) e il 53,7% (1.300 milioni di euro) del totale del mercato. Seguono gli alimenti per uccelli e roditori, anch’essi in crescita (del 6-9% dal 2021). Ma il vero merito di questa crescita spetta all’evoluzione dei canali distributivi del pet food avvenuta negli ultimi 15 anni, con una crescente affermazione dei canali specializzati (+11,3% dal 2007 al 2021) e al tempo stesso la nascita del nuovo petshop Gdo sviluppato da alcune insegne generaliste come Coop e Conad, punti vendita specializzati caratterizzati da un servizio di livello, con personale qualificato. Inoltre tutti i canali hanno operato una trasformazione dell’assortimento, introducendo nuovi formati e ricette sempre più diversificate per razza, taglia, età, stile di vita ed esigenze specifiche.

Punto vendita Conad Petstore
Si affermano i nuovi petshop Gdo sviluppati da alcune insegne generaliste come Coop e Conad

In questo scenario domina il Nord America (insieme al Brasile) che rappresenta il mercato più fiorente, responsabile del 43,11% del fatturato mondiale nel 2022, grazie all’elevata percentuale di proprietari di animali domestici e alla presenza di un’industria alimentare per animali ben sviluppata. Secondo l’European Pet Food Industry Federation (Fediaf), l’Europa (con il Regno Unito in testa davanti a Germania e Francia) detiene la seconda più grande quota di entrate a livello globale (con il 30% delle vendite totali di pet food). Stando alle previsioni di Market Data Forecast, dopo aver chiuso il 2021 con più di 22 miliardi di dollari di fatturato, il mercato europeo del pet food potrebbe tagliare il traguardo dei 26 miliardi entro il 2027 con un tasso di crescita annuale del 3,15%. Tuttavia le zone di più rapida crescita nei prossimi anni saranno l’Asia e il Sud America, nei quali non ha ancora preso piede la tendenza occidentale a considerare gli animali domestici come parte della famiglia.

Insomma, entro il 2030, per il mercato mondiale del pet food è prevista una crescita a doppia cifra (+40 miliardi): secondo Grand View Research, il comparto, valutato a 99,1 miliardi di dollari nel 2022, mostrerà un incremento annuale del 4,3-4,4% dal 2023 al 2030, arrivando a toccare i 139 miliardi, grazie all’aumento delle adozioni di animali domestici ma anche alla maggiore preoccupazione per il loro benessere da parte dei proprietari, sempre più consapevoli dell’impatto che l’alimentazione ha sulla salute dei loro amici a quattro o due zampe.

Cane jack russell aspetta la ciotola piena di croccantini; pet food, ultraprocessati
Si prevede che entro il 2030 il mercato mondiale del pet food passi dagli attuali 99 miliardi di dollari a 139 miliardi

Sempre più ‘umanizzati’, gli animali domestici saranno infatti al centro di una crescente domanda di cibi di alta qualità, capaci di rinnovare l’attuale proposta standard di prodotti per l’alimentazione animale che finora è rimasta uguale a se stessa. Ai preparati spesso a base di sottoprodotti di carne, pesce, cereali e verdure, con l’aggiunta di additivi, aromi e dolcificanti, si sostituiranno sempre di più quelli biologici, naturali, freschi, sostenibili e in linea non solo con le normative previste per questo tipo di produzione, ma anche con le abitudini alimentari e con le convinzioni in tema di cibo degli umani, inclusa la crescente tendenza al veganesimo.

Infine, secondo le previsioni il settore si arricchirà di un assortimento di prodotti con formulazioni innovative, basate sull’inclusione di ingredienti multifunzionali (come alghe, proteine vegane e persino insetti), integratori e alimenti speciali (come enzimi, vitamine, probiotici e antiossidanti), ma anche soluzioni personalizzate e studiate per supportare il benessere dell’animale a seconda delle sue esigenze specifiche nelle varie fasi della sua vita.

Gli operatori del settore stanno investendo molto in ricerca e tecnologia per assecondare e far progredire questi trend con l’offerta di sempre nuove ricette. Ma perché pet food innovativi guidino la crescita del comparto, dovranno essere in grado di renderli anche ‘pratici’ (per esempio prolungandone la durevolezza nonostante l’assenza di conservanti) ed economicamente convenienti, dal momento che attualmente il prezzo elevato potrebbe rappresentare un freno alla loro definitiva affermazione su vasta scala.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Conad, AdobeStock

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Maurizio
Maurizio
25 Giugno 2023 09:04

Articoli redatti con vera scrupolosità, a volte scientifica, grande equilibrio e chiarezza d’esposizione. Complimenti a tutti quelli che collaborano a diffondere questo tipo di comunicazione.