Giovane bella donna che mangia mango fresco e sano su sfondo giallo viso serio pensando alla domanda, idea molto confusa

I bollini della frutta e della verdura sono compostabili o quando si butta la buccia occorre prima toglierli? Sono in molti a chiederselo. Oggi proveremo a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Negli ultimi anni sono molte le realtà che si sono interessate a questo dettaglio dell’etichettatura di molti vegetali. L’applicazione dei bollini in alcuni casi, richiede una manodopera dedicata, almeno sino a quando la tecnologia non raggiunga dei risultati ottimali di automatizzazione. Infatti per i prodotti più delicati occorre evitare che questi si deteriorino durante tutti i processi in cui sono coinvolti prima di arrivare sui banchi dell’ortofrutta. L’utilizzo dei bollini compostabili è più diffuso, ad oggi, tra le realtà bio.

Panoramica sulle aziende

Le mele della Val Venosta rientrano tra queste, l’azienda utilizza, nel prodotto bio, i bollini di carta certificati compostabili con la certificazione OKcompost INDUSTRIAL, ma sta anche testando diverse alternative ai bollini come il Natural Branding, un’etichettatura laser, l’informazione è reperibile sul sito dell’azienda.

Nulla è cambiato rispetto al 2022 per la Zespri che ancora oggi utilizza l’etichetta adesiva completamente biodegradabile sui kiwi bio Zespri Organic con la dicitura Organic presente sul bollino questo significa che il consumatore può tranquillamente gettare l’etichetta nel compost con il resto della buccia senza doversi preoccupare di staccarla, come si legge sul loro sito.

L’utilizzo dei bollini compostabili è più diffuso, ad oggi, tra le realtà bio

La Del Monte

Il Fatto Alimentare aveva già parlato dei bollini compostabili, dei progressi tecnologici raggiunti e delle aziende coinvolte nella produzione e commercializzazione dei bollini sostenibili e compostabili, con una panoramica su quelle realtà che avevano in programma l’introduzione dei bollini ecofriendly nei loro prodotti. Tra queste Del Monte che, nel 2022, aveva annunciato a partire dal 2023 la commercializzazione in Europa di tutte le sue banane con adesivi compostabili.

Nel luglio del 2023 la Del Monte ha comunicato nel suo sito la sostituzione delle banderuole plastiche, intorno alle banane vendute in Italia, con fascette di carta riciclabile al 100%, come da indicazioni presenti in etichetta, per confermare il suo impegno alla sostenibilità.

Questo nuovo imballo permette di risparmiare 2.16 tonnellate di plastica ogni anno contribuendo alla riduzione dei rifiuti, come si legge nel sito dell’azienda dove Christian Salnars, Senior Director – Global Packaging spiega: “Non è stato facile identificare una buona combinazione di substrato di carta adesiva capace di resistere agli sforzi dell’imballo e del trasporto attraverso l’Oceano Atlantico. Dopo un lungo processo di ricerca e sviluppo, siamo fieri di introdurre questa nuova fascetta di carta intorno alle nostre banane Del Monte”.

Chiquita

Dai nostri studi risulta che l’impronta di carbonio del ciclo di vita del bollino Chiquita, che attualmente non è compostabile, è ancora significativamente inferiore rispetto alle alternative compostabili disponibili. Tuttavia, stiamo osservando che questo divario si sta riducendo e, se il trend continuerà come previsto, l’impronta di carbonio dei bollini compostabili potrebbe diventare comparabile a quella dei nostri attuali bollini nei prossimi anni.
La nostra priorità rimane offrire prodotti di alta qualità minimizzando l’impatto ambientale. Anche senza un obbligo legislativo nazionale, continueremo a monitorare attentamente la situazione e, valuteremo l’eventuale adozione di bollini compostabili non appena saranno soddisfatti i nostri rigorosi criteri di azione

La Dole

La Dole Europa nel 2023 adotta il bollino compostabile ed ecofriendly Sinclair EcoLabel Home per le banane vendute nel nord Europa. La Sinclair Systems è stata la prima azienda a realizzare le etichette compostabili a livello mondiale e nel 2019 la nuova Sinclair EcoLabel ha ottenuto la certificazione indipendente OK Compost INDUSTRIAL Seedling dopo aver superato tutti i test previsti per essere non solo compostabile ma rispettare le norme relative al contatto con gli alimenti (food safety).

Mele gialle, rosse e verdi su un tavolo di legno
Ad oggi non c’è ancora una normativa che contempli l’obbligatorietà dell’uso di bollini esclusivamente compostabili

Consorzio Melinda

Per capire invece come si sta muovendo il consorzio Melinda abbiamo intervistato Luca Lovatti, Responsabile Ricerca e Sviluppo del consorzio. Il consorzio Melinda come si muove nell’ambito degli imballaggi e in particolare sulla tipologia di bollini utilizzati? “Dobbiamo tornare un po’ indietro al 2020 quando ancora non erano presenti per il bio le confezioni complete in carta. Noi per confezionare il prodotto utilizzavamo vassoi composti da carta e plastica compostabile ed etichette compostabili che abbiamo sostituito con le confezioni composte solo da carta nel momento in cui sono state commercializzate.

Il bio ad oggi viene quindi venduto in confezioni di carta chiuse e che contengono 4 o 6 mele, in questo caso il bollino non viene utilizzato poiché la mela bio non viene venduta sfusa.”

Cosa succede invece per il prodotto sfuso?

“Il prodotto arriva alla GDO nei cartoni monostrato o doppio strato, e verrà venduto sfuso al consumatore. In questo caso al prodotto sfuso applichiamo il bollino in plastica, che si può smistare nella plastica, e che è in regola con le certificazioni per il contatto con gli alimenti.”

Perché non utilizzate il bollino biodegradabile sul prodotto sfuso?

“L’utilizzo del bollino biodegradabile non è ad oggi compatibile con il nostro prodotto poiché il processo di lavorazione avviene in acqua e il bollino, se applicato, si stacca durante il processo di lavorazione. La tematica è delicata perché il problema non riguarda solo il materiale di cui è fatto il bollino ma anche della colla che deve rispettare la normativa sui materiali a contatto con gli alimenti”.

Pensate ci possa essere in futuro la possibilità di utilizzarlo?

“In realtà ad oggi utilizziamo ancora i bollini in plastica poiché siamo in attesa del regolamento PPWR (European Packaging & Packaging Waste Regulation). Sapere cosa prevederanno le norme tecniche specifiche per le aziende produttrici ci farà comprendere in che direzione dobbiamo andare. Non meno importante la disomogeneità di regolamentazione, in questo ambito, presente ancora oggi nei vari paesi europei, aspetto che incide non poco sulla direzione che ogni azienda, che è anche esportatrice come la nostra, deve prendere.”

Avete mai pensato di prendere in considerazione il Natural Branding (etichettatura laser)?

“Il Natural branding in realtà non la abbiamo considerata come tecnica perché l’etichettatura laser stampa in bianco e nero ed essendo le nostre mele gialle e rosse c’è una problematica legata alla leggibilità. Ma c’è anche un problema legato all’integrità del prodotto essendo un laser a CO2 (Anidride carbonica) su frutti delicati come le mele questa tecnica potrebbe creare delle ferite e, in realtà, non siamo a conoscenza ad oggi del rischio di eventuali contaminazioni”.

Il nuovo bollino Naturetag

Sembra venire incontro ai fornitori e rivenditori di prodotti ortofrutticoli il nuovo bollino Naturetag lanciato dall’azienda GSL specializzata nell’etichettatura per il settore sanitario. Compostabile in casa e biodegradabile l’etichetta Naturetag è compatibile con tutti i sistemi di etichettatura utilizzati a livello globale per l’applicazione automatizzata e ad alta velocità.

Il consumatore non sempre è a conoscenza della composizione del bollino

La normativa

La regolamentazione dell’etichettatura a contatto diretto con i prodotti ortofrutticoli ( bollini) rientra nell’ambito della normativa degli imballaggi alimentari. L’articolo che la regolerà, attualmente in bozza nel fascicolo interistituzionale 2022/0396(COD) del Consiglio del’’Unione Europea, all’Art. 8 Imballaggi Compostabili, recita: gli imballaggi immessi sul mercato […], e le etichette adesive apposte sui prodotti ortofrutticoli […] sono compostabili[…].

Ciò significa che ad oggi non c’è ancora una normativa che contempli l’obbligatorietà per le aziende sull’applicazione di bollini esclusivamente compostabili ma solo che questi siano idonei al contatto alimentare e non deteriorino né modifichino la composizione del prodotto.

Un tema da non trascurare è quello del consumatore che, seppur attento alla salvaguardia del pianeta, non sempre è a conoscenza della composizione del bollino e, porre attenzione alla rimozione o no di questo dal prodotto, prima di cestinare la buccia, non può darsi per scontato. L’applicazione di etichette compostabili sui prodotti da parte delle aziende dovrebbe essere una procedura importante da attuare insieme ad una indicazione mirata  per facilitare il consumatore nel processo di smistamento dei rifiuti.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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luigiR
luigiR
21 Giugno 2024 15:03

certo, il bollino sulla frutta può rappresentare un problema: plastica o carta o compost. ma anche il packaging di certa frutta lo é: in giro vedo bacche, per esempio, vendute in contenitori di plastica che, tra l’altro, seppur bucati, favoriscono la formazione di muffa, in quanto non in grado di assorbire l’umidità rilasciata dai frutti. in nordAmerica, non è infrequente vedere contenitori più adatti in cartoncino molto assorbente, che riescono a far durare molto più a lungo in frigo il prodotto.

Adam Digis
Adam Digis
22 Giugno 2024 22:43

Buono a sapersi quando comprerò le mele sfuse.

giova
giova
13 Luglio 2024 13:40

Questa pratica del bollino è deprecabile non solo per l’aumento dei rifiuti (plastica e colla) e per il disagio portao al consumatore, ma pure perchè in una mela biologica la buccia si mangia. E purtroppo questa pratica si è affermata anche nel settore del biologico.
Meno loghi, meno pubblicità, meno rifiuti, più qualità, più sicurezza. Grazie.

Elisabetta
Elisabetta
13 Luglio 2024 16:12

I produttori non sembrano dell’idea di togliere del tutto il bollino.
Per quanto mi riguarda, limito al massimo la frutta confezionata, e se posso scegliere tra più prodotti non compro frutta con il bollino.

Davide
Davide
14 Luglio 2024 23:04

Perché non risolvere la questione alla radice eliminando le etichette? Sono davvero così utili per produttori e consumatori? O sono semplicemente funzionali alle attuali logiche commerciali?